Dopo la pandemia nuove incertezze

All’«Adriatic» di Abbazia è in corso il 37º Convegno internazionale dell’HSUP – Associazione croata degli operatori nel settore del gas

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Dopo la pandemia nuove incertezze

Un evento iniziato tra i fischi. Tre attivisti dell’Azione verde sono riusciti a infiltrarsi tra i 300 partecipanti al Convegno sul gas inaugurato ieri nella sala congressi dell’albergo “Adriatic” di Abbazia, impedendo per alcuni minuti l’intervento introduttivo di Dalibor Pudić, a nome degli organizzatori. Il Simposio scientifico e tecnico sul gas, giunto alla 37ª edizione, è ripreso dopo due anni di modalità online dovuta della pandemia di Covid, e si concluderà a domani. Terminata la breve protesta pacifica degli attivisti, presentatisi in sala con striscioni e fischietti, il presidente dell’Associazione croata HSUP, la quale riunisce operatori e “addetti ai lavori” nel settore della produzione e distribuzione di gas, è riuscito a dare il via al convegno. “Questa è la democrazia, una situazione in cui tre persone decidono di maltrattarne trecento. Mi scuso con tutti voi come organizzatore, per non avere impedito questa situazione”, sono state le parole di Pudić rivolte ai partecipanti, dopo avere invitato gli stessi attivisti a dire la loro al microfono. “La pandemia – ha proseguito il presidente dell’HSUP –, aveva determinato un calo notevole dei consumi mettendo a dura prova l’intero settore. Oggi ci troviamo di fronte ad altre sfide. Questo convegno è dedicato per almeno un terzo all’idrogeno, una fonte energetica di cui parliamo ormai da 15 anni. Il Convegno è aperto a tutti, anche alle organizzazioni come quella che ha fatto irruzione oggi, se disposte a esporre in modo civile le proprie questioni e i loro temi. Due anni fa, con lo scoppio della pandemia, avevamo compreso di trovarci in un contesto complesso, ma ora, con i prezzi saliti alle stelle e alla guerra in Ucraina, il quadro è veramente grave. È importante sapere, in un momento come questo, quali siano le vie da intraprendere dal punto di vista degli operatori per garantire le forniture agli utenti. I Paesi membri dell’Unione europea stanno attuando delle politiche comuni e l’Europa, tra tutti i continenti, è quella in cui si presta maggiore attenzione alle emissioni di anidride carbonica”.

Buone prospettive
Abbiamo assistito alle relazioni di Vlado Vlašić e Hrvoje Krhen, direttori rispettivamente del Magazzino sotterraneo di gas e della LNG Hrvatska, due soggetti chiave nel Paese in cui ci sono oltre 600mila utenze che utilizzano il gas. Vlašić ha assicurato che le scorte sotterranee sono tali da garantire un’erogazione ininterrotta, con la prospettiva di avere entro qualche anno capacitè maggiori con la costruzione di un secondo impianto a Grubišno Polje.
Krhen, direttore dell’impianto di rigassificazione di Castelmuschio (Omišalj) sull’isola di Veglia, ha aggiunto: “Dall’inaugurazione dell’impianto abbiamo immesso sul mercato oltre 2,4 miliardi di metri cubi di gas con complessivi 28 arrivi di metaniere, che hanno trasportato fino a noi circa 4 miliardi di metri cubi. Il terminal copre attualmente il 55 per cento del mercato nazionale. In questo periodo delicato e incerto, siamo riusciti ad aumentare la capacità di rigassificazione da 2,6 a 2,9 miliardi di metri cubi all’anno. Tutte le quantità sono vendute fino al 2027. Oggi dobbiamo prendere in considerazione tutti gli scenari possibili e la prospettiva di ampliare le nostre capacità. In questo senso stiamo offrendo un servizio extra, cioè la possibilità di scaricare direttamente dalla nave sulle autocisterne”.

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