Fiume. La vicesindaco Krpan: «Dobbiamo coltivare la convivenza»

A tutto tondo con la vicesindaco Sandra Krpan, che sta per chiudere il primo anno di mandato

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Fiume. La vicesindaco Krpan: «Dobbiamo coltivare la convivenza»

Da poco meno di un anno, Sandra Krpan ricopre l’incarico di vicesindaco di Fiume. Dopo avere lavorato per molti anni nella Scuola elementare di Castua, in qualità di direttrice, anche adesso che affianca il primo cittadino Marko Filipović continua comunque a occuparsi del settore Scuola, relativo all’istruzione e all’educazione. Il nostro colloquio inizia pertanto proprio da qui. Dalla vicesindaco ci interessa sapere quanto sia stato realizzato in questo contesto nell’ultimo anno.

Mansioni ad ampio raggio
“A parte il settore istruzione ed educazione, le mie mansioni in seno alla municipalità riguardano pure lo sport, la cultura e la cultura tecnica. È un dipartimento a mio avviso molto esigente. La prima cosa che ho voluto fare a inizio mandato è stato lavorare sull’aumento del numero dei posti d’asilo. Abbiamo inaugurato, così, 12 nuovi gruppi per bimbi d’età prescolare, 3 per piccolini con problemi nello sviluppo, un gruppo per bambini affetti d’autismo, un gruppo inclusivo e 8 gruppi d’asilo nido. Il valore del progetto è stato 536mila kune. Quello che più mi rallegra è il fatto che abbiamo dato lavoro a 26 dipendenti, di cui 4 riabilitatori, 17 educatori e 3 dipendenti ausiliari per la cura dei bambini, nonché due aiuti cuoco e una donna delle pulizie. Uno dei cambiamenti più significativi riguarda il fatto che le donne addette alla pulizia fanno ora parte del collettivo, nel senso che non ci serviamo più di servizi esterni. Reputo che ciò sia importante. Continueremo con gli investimenti perché ci rendiamo conto che c’è grande necessità di posti negli asili nido per i quali la domanda è sempre molto alta. Credo che stavolta riusciremo ad avere addirittura dei posti vacanti negli asili, mentre per i più piccolini ci saranno probabilmente le lista d’attesa. Non bisogna dimenticare la presenza delle bambinaie, servizio introdotto proprio per venire incontro ai genitori. Si procederà ora con gli investimenti nell’ex asilo di Baredice, frequentato al momento dagli assistiti del Centro per l’istruzione e l’educazione, per i quali siamo alla ricerca di uno spazio adeguato. Quello di cui vado molto fiera è il progetto dell’asilo nell’ambito del Campus di Tersatto, grazie anche alla rettrice dell’Università di Fiume Snježana Prijić Samaržija, che ha capito quanto sia importante un intervento di questo tipo. Questa struttura diventerà anche una base per gli studenti dell’Università degli studi, ovvero uno spazio in cui potranno fare pratica. Sarà il primo asilo a livello nazionale che opererà nell’ambito di un Campus, il che risulterà comodo anche per i dipendenti universitari e i loro bambini. Si tratta di un grande passo avanti, grazie al quale Fiume sarà nuovamente la… prima della classe. Spero che entro settembre ciò venga realizzato. Attualmente stiamo lavorando sul Piano nazionale di ripresa e sviluppo, per capire quali progetti candidare. In base alle direttive del concorso, dovrebbe prendere il via la costruzione di nuovi asili nonché la ricostruzione di spazi esistenti che così verranno ampliati. Interventi d’ampliamento riguarderebbero il Maestral e il Galeb. L’intenzione è di candidare, inoltre, quelli di Rastočine e Zamet, anche se per quest’ultimo non è stato ancora risolto il diritto di proprietà essendo il lotto di proprietà dello Stato”, ha spiegato Sandra Krpan.

Ultimamente ha avuto modo di visitare anche le SEI di Fiume?
“Ho fatto tappa alla San Nicolò e alla Dolac. Rimangono la Belvedere e la Gelsi. Il problema della San Nicolò sono le aule troppo piccole, ma personalmente trovo che l’edificio sia meraviglioso, come fosse uscito da una fiaba. Una piccola struttura, con spazi decorati a misura di bambino, con tanto di attrezzature ginniche nel cortile scolastico. Si vede che questa scuola vive a pieni polmoni, si sente che c’è un’aria familiare. È un istituto scolastico molto frequentato anche dai bambini che vivono nel circondario di Fiume e per i quali questa è la prima scuola italiana quando arrivano dal versante occidentale della città. Mi fa piacere che nelle SEI ci sia l’Educazione civica in lingua italiana. Ora stiamo lavorando con il vicesindaco Goran Palčevski alla realizzazione delle lezioni di Educazione sanitaria, che vogliamo siano anch’esse in lingua italiana. Penso sia importante offrire a tutti le stesse condizioni”.

Parlando di scuole, per combattere la povertà mestruale sono stati introdotti nelle SE i distributori di prodotti igienici. Com’è stato accolto il progetto?
“Non abbiamo ricevuto alcun riscontro negativo e quindi reputo che il progetto sia stato accolto a braccia aperte. Devo dire che fino a quando non abbiamo iniziato a parlarne, non ero consapevole di quanto questo problema fosse accentuato. Inizialmente c’è stato un po’ di timore che questi distributori potessero venire distrutti, ma credo che quando si parla apertamente con i ragazzi questo genere di cose non succede. Bisogna renderli partecipi sia delle cose belle che di quelle brutte”.

Lei partecipa spesso a vari eventi organizzati dalla Comunità Nazionale Italiana. Qual è il suo rapporto con la CNI in generale?
“Reputo che la Comunità degli Italiani e l’Unione Italiana siano degli enti molto importanti per Fiume. Rappresentano un valore aggiunto se si prende in considerazione il passato della città. Osservando anche l’architettura, trovo che gli italiani di queste terre abbiano uno stile di vita molto riconoscibile. Penso che il collegamento con l’Italia sia parte integrante del capoluogo quarnerino. Mi farebbe piacere se in tutte le nostre scuole cittadine ci fosse la possibilità di studiare l’italiano come lingua straniera. Sono molto contenta quando varie associazioni italiane fanno tappa in città e ci fanno visita, perché le sento come dei ‘parenti’ lontani. Fiume è una città aperta, dal passato burrascoso. Ho letto il libro di Enrico Morovich (Un italiano di Fiume, nda) e mi è piaciuto molto. Con la presidente della CI, Melita Sciucca, ho dei rapporti di lavoro, come con il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva. C’è un’ottima collaborazione pure con il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, grazie al quale è stata organizzata la splendida mostra ‘La grande bellezza – attraverso il design italiano dell’automobile’, che è stata visitata da tantissime persone. Dobbiamo continuare a coltivare questa preziosa convivenza”.

Come sta procedendo l’iter di costruzione dell’asilo italiano?
“Sin dall’inizio è in atto un accordo tra l’Unione Italiana e la Città per quanto riguarda la costruzione dell’edificio. Da parte nostra abbiamo assicurato un lotto in zona Krnjevo, mentre l’UI è responsabile del progetto architettonico. Tutti noi vorremmo che le cose procedano in modo più veloce, ma ci sono dei cavilli burocratici che rallentano l’iter. Ho chiesto anche se fosse possibile candidare quest’asilo per l’ottenimento di fondi del Piano nazionale di ripresa e sviluppo, ma ciò non è possibile in quanto, in base al regolamento del concorso, l’UI non può essere partner. Ci sono, quindi, vari problemi di natura tecnica. Reputo che questo progetto stia procedendo troppo lentamente. Fiume purtroppo non possiede tantissimi terreni pronti su cui potere costruire e ora che ne abbiamo uno a disposizione, ci sono altri fattori che rallentano il tutto. Mi dispiace, perché la costruzione di questa struttura rappresenterebbe un grande passo avanti per la città. Credo che una volta sorto, non sarà possibile unire tutti i gruppi in un solo edificio, perché per molti genitori sarebbe scomodo, ma mi fa piacere sia stata concordata la presenza di gruppi sia croati che italiani. Questo tipo di convivenza è molto importante e mi rallegra il fatto che l’UI abbia proposto che i bimbi dei gruppi croati imparino l’italiano come lingua straniera”.

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