Diritto e storia sotto i riflettori

La Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Fiume ha ospitato la II Giornata di studi del Nord Adriatico, con la partecipazione dal vivo e in teleconferenza di relatori croati e italiani. Intervenuti in apertura la preside Vesna Crnić-Grotić e il Console generale Davide Bradanini

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Diritto e storia sotto i riflettori

La Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Fiume (PRAVRI) ha ospitato la II Giornata di sudi del Nord Adriatico – temi giuridici d’attualità. All’appuntamento di ieri hanno aderito una trentina di relatori croati, italiani (Università di Bologna, Camerino, Chieti e Pescara-Gabriele d’Annunzio, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Padova, Pisa, Roma-Tor Vergata, Trieste, Udine, Venezia-Ca’Foscari, del Salento e della Campania-Luigi Vanvitelli) e sloveni (Università di Lubiana, Porto di Capodistria, Associazione del diritto marittimo della Slovenia/DPPS-MLAS), che hanno affrontato numerosi temi legati al diritto, ma anche alla storia.

A causa delle misure epidemiologiche varate al fine d’arginare la diffusione del contagio da Covid-19, l’appuntamento è stato organizzato in modo ibrido. I relatori della Facoltà di Giurisprudenza di Fiume hanno partecipato al simposio dal vivo, mentre i loro colleghi d’oltreconfine hanno aderito ai lavori in teleconferenza. Una circostanza, questa, che ha richiesto uno sforzo logistico supplementare, che il Comitato di programma e organizzativo – composto da Sandra Winkler, Ivana Kunda, Nataša Žunić-Kovačević, Budislav Vukas Jr., Iva Tuhtan-Grgić, Dalida Rittossa e Danijela Vrbljanac – ha saputo superare in modo egregio.

Esercizio di buon vicinato
A inaugurare i lavori della Giornata di studi sono stati la preside della Facoltà di Giurisprudenza del capoluogo quarnerino, la prof.ssa Vesna Crnić-Grotić, e il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, entrambi intervenuti in video collegamento e rivolgendosi ai partecipanti in lingua italiana. “La Giornata di studi del Nord Adriatico è iniziata come qualcosa di piccolo, su iniziativa di Sandra Winkler e Ivana Kunda appena l’anno scorso. Oggi vi partecipano più di trenta relatori che coprono un ampio spettro di argomenti d’indubbio interesse per gli studiosi di Croazia, Slovenia e Italia. È davvero affascinante assistere a un così alto livello di buona collaborazione e comprensione”, ha dichiarato Vesna Crnić-Grotić, definendo il simposio “un esercizio di buon vicinato ed esprimendo l’auspicio che la prossima edizione possa tornare a svolgersi nella forma classica, ossia con la partecipazione dal vivo di tutti i relatori.

Il mare dell’intimità
Il Console generale Bradanini, a sua volta, ha ringraziato sentitamente gli organizzatori e in particolare la preside Crnić-Grotić e la prof.ssa Winkler che lo hanno coinvolto sin da subito nelle attività della Facoltà e in particolare per quanto concerne la sua collaborazione con i partner italiani. “Il grande scrittore croato, Predrag Matvejević – ha proseguito Bradanini –, ha notoriamente affermato che l’Atlantico e il Pacifico sono i mari delle distanze, il Mediterraneo quello della vicinanza e l’Adriatico quello dell’intimità. Ebbene, a mio avviso il Nord Adriatico, il territorio fra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Fiume, la Regione litoraneo-montana, passando naturalmente per l’Istria e il Litorale sloveno, lo è in modo, forse, ancora più intenso e profondo; alla luce dei fortissimi legami storici e della sintonia culturale che lega i popoli di queste terre”.

Rapporti da intensificare
“Credo che oggi, grazie a questa giornata di studi, si riuscirà a esplorare la dimensione giuridica di questo rapporto, con un’attenzione particolare all’attualità. Vorrei complimentarmi con gli organizzatori per l’ampiezza delle problematiche trattate e le scelte fatte”, ha detto il Console generale. “A mio avviso – ha sottolineato ancora Bradanini – i temi affrontati oggi sono testimonianza non solo dell’intensità delle relazioni sociali già esistenti tra le popolazioni dell’Adriatico settentrionale, penso ad esempio alle sessioni dedicate al diritto di famiglia, a quello penale piuttosto che a quello legato ai temi fiscali, ma anche e soprattutto alle grandi potenzialità di ulteriori rafforzamenti di questi rapporti che dovranno passare per progetti comuni sui trasporti e mi riferisco in primo luogo a quelli marittimi, come pure a quelli legati alla sfera della trasformazione digitale della nostra società”. “Ho apprezzato anche l’attenzione che è stata data ai temi storici, di cui in ambito giuridico non sempre si evince, a mio avviso, la necessaria importanza”, ha rilevato Bradanini.

“Infine, vorrei sottolineare che l’ulteriore rafforzamento dei rapporti tra gli Stati, le Regioni e le Città, nell’Adriatico settentrionale, non può non passare attraverso un’intensificazione dei rapporti di collaborazione accademici. Il Consolato generale d’Italia a Fiume è interessato a promuovere questi progetti in particolare per quanto riguarda l’attivazione di possibili lauree congiunte tra le Università croate e italiane, ma non solo”, ha concluso Bradanini, ribadendo che sia lui sia il Consolato generale sono aperti per vagliare le opportunità di ulteriori collaborazioni tra le due sponde dell’Adriatico.

Il Trattato di Rapallo
In base al programma della Giornata di studio (redatto in croato e italiano), la medesima prevedeva otto sessioni tematiche. Una di queste è stata dedicata alla storia del diritto e intitolata: “Il centenario del Trattato di Rapallo nei rapporti del Nord Adriatico – La prospettiva storica e giuridica”. Il tema è stato moderato dal professor Budislav Vukas Jr. (PRAVRI). Al dibattito hanno partecipato Carlotta Latini, prof.ssa dell’Università di Camerino (La questione adriatica e il Trattato di Rapallo), Alessandro Agrì, docente a contratto nell’Università di Modena e Reggio Emilia (Lo “Stato di Fiume” e il suo diritto (1919-1920)), Ines Matić Matešković, prof.ssa associata in seno al PRAVRI (Riflessioni sul centenario della Carta del Carnaro), Davide Rossi, ricercatore nell’Università di Trieste (Il perpetuare entro i nuovi confini del Regno due legislazioni è impossibile: mutamenti territoriali e conseguenze giuridiche nella Venezia Giulia alla fine della Prima guerra mondiale) e Budislav Vukas Jr. (La questione di Fiume e il Trattato di Rapallo nelle prospettive della storiografia giuridica croata).

Sono molti i progetti avviati con Atenei italiani e sloveni
La Facoltà di Giurisprudenza di Fiume (PRAVRI) vanta con orgoglio una tradizione di quarantacinque anni nel fornire alta qualità educativa nell’area del diritto a livello sia universitario, sia postuniversitario. La posizione geografica unica del capoluogo quarnerino e le influenze storiche e multiculturali hanno in parte favorito l’apertura di PRAVRI ai cambiamenti, la sua vivace comunicazione con la comunità e il suo forte orientamento verso discipline giuridiche di matrice internazionale, comparatistica ed europea. La collaborazione di PRAVRI con le istituzioni formative e scientifiche italiane e slovene è molto proficua. Vi sono infatti diversi progetti portati avanti con Atenei italiani e sloveni cofinanziati dall’Unione europea (attualmente sono tre i progetti europei attivi). La collaborazione vanta numerose attività scientifiche e di ricerca tra giuristi dei vari Paesi, conferenze, lezioni nell’ambito del programma di studi o all’esterno. Sono, inoltre, numerosi gli accordi Erasmus+ che stimolano ed aiutano la mobilità tra questi Stati sia per quanto concerne gli studenti che i docenti. Da cinque anni, alla Facoltà di Giurisprudenza di Fiume si tiene il corso d’“Introduzione allo studio del diritto italiano” in lingua italiana, che ha visto negli anni la partecipazione di numerosi giuristi (sia professori, che professionisti) italiani.

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