Davor Štimac candidato sindaco

Dopo il rilancio del Centro clinico-ospedaliero, il suo ex direttore punta a «far guarire» la città in cui è nato

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Davor Štimac candidato sindaco

L’invito alla conferenza stampa di presentazione di un nuovo candidato per il posto di sindaco di Fiume ci è giunto in redazione in forma “criptata”, senza rivelarne le generalità, anche se sin dal motto della campagna “Da štima grad”, si poteva facilmente percepire chi fosse, visto che qualche indiscrezione era già uscita nei giorni scorsi. Ieri, pertanto, abbiamo annunciato che all’opinione pubblica si sarebbe presentato, in qualità di candidato alla carica di primo cittadino, il dottor Davor Štimac, personaggio nuovo sulla scena politica, ma certamente non sconosciuto nella sfera pubblica. Dal 2015 alla primavera di quest’anno ha ricoperto infatti la funzione di direttore del Centro clinico-ospedaliero di Fiume, struttura complessa che al suo insediamento versava in condizioni precarie. Sotto la sua gestione, il CCO ha ridotto sensibilmente i debiti, accorciato i tempi per i pagamenti verso i fornitori e quelli d’attesa dei pazienti. A livello nazionale, Štimac veniva indicato come un esempio da seguire nella sanità pubblica. In primavera, estinto il suo mandato, alla ricandidatura perse a favore dell’attuale direttore Alen Ružić, nonostante i risultati conseguiti. Poco male, sostiene lui, in quanto la sconfitta gli ha permesso di rimettere il camice in qualità di primario del reparto di gastroenterologia, togliendosi provvisoriamente quello di manager.

 

Štimac ha ricevuto ieri i rappresnetanti dei media presentando un breve film che ne traccia il percorso formativo e professionale, fin dalle classi elementari dove fu il primo della classe. Fiumano doc, con un invidiabile curriculum e grande esperienza manageriale, sostiene di potersi assumere delle nuove responsabilità. A parte gli innegabili successi professionali, dalla sua parte c’è un passato politicamente incontaminato, mai stato troppo vicino alla sinistra o alla destra, con quest’ultima che, la scorsa primavera non lo ha voluto per un altro mandato come direttore del CCO. Inevitabile la domanda dei giornalisti in questo senso. Diplomatica è stata la risposta: “È una scelta civica d’ampio respiro”. Ci sarà anche una lista per il Consiglio cittadino? “Sì, e non sarà composta soltanto dai migliori professori universitari, migliori imprenditori, migliori medici, ma anche dai migliori cuochi o dai migliori commercianti… Per ora non faccio nomi. Ne riparleremo tra un mese”. Una lista anche per la Regione? “C’è bisogno di collaborazione. Regione e Città sono tutt’uno e occorre lavorare sui rappoorti con le altre autonomie locali”.

Il suo motto è “Da štima grad” (letteralmente: “Che funzioni la città”)

A proposito di rapporti, siamo testimoni di quanto siano problematici quelli tra le strutture cittadine e quelle statali, guidate da differenti correnti politiche. “Mi incontrerò almeno una volta alla settimana con la Regione e con l’Ente portuale, e settimanalmente andrò anche a Zagabria”.

Una delle domande su cui verranno chiamati a esprimersi tutti i candidati sarà quella relativa alla nave Galeb, riconvertita in museo galleggiante, ma allo stesso tempo oggetto di discussione e polemiche di tipo ideologico. Ecco la risposta di Štimac: “La nave ci sarà e io cercherò in primo luogo di fare in modo che ci possa essere anche un tornaconto economico”. La carta su cui giocherà il candidato indipendente sarà il trend demografico che, secondo lui, potrebbe portare Fiume ad avere meno di 100.000 abitanti nel 2030, dopo che nel 2000 erano quasi 150.000.

La campagna elettorale è iniziata ben prima del suo avvio ufficiale e l’esito è sin d’ora molto incerto. Anzi, potrebbero essere le amministrative più incerte in trent’anni da quando, da solo o in coalizione, il sindaco di Fiume è stato sempre esponente del Partito socialdemocratico. Dopo vent’anni quello uscente, Vojko Obersnel, ha rinunciato a ricandidarsi, spianando la strada alle ambizioni individuali.

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