Darijo Vasilić. Come restare in sella per trent’anni

Il sindaco di Veglia città a metà del suo ottavo mandato tira le somme e guarda con ottimismo e fiducia al futuro dell’isola

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Darijo Vasilić. Come restare in sella per trent’anni
Darijo Vasilić, sindaco di Veglia città. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

C’è chi ne parla e chi ci sta arrivando, in grado di dispensare generosamente il proprio sapere. Ci riferiamo alla sostenibilità e a un esempio geograficamente a noi molto vicino. Fonti energetiche rinnovabili e trattamento dei rifiuti sono due problematiche che sull’isola di Veglia godono di una grande considerazione. E non da ieri. Vive in maniera sostenibile di turismo, artigianato e agricoltura con altrettanto sostenibili prospettive di crescita. Che ve ne siano, non c’è dubbio. Infatti, l’isola di Veglia ha una superficie di 405,6 chilometri quadrati e, secondo i dati del Censimento del 2021, poco più di 19mila abitanti. Per farci un’idea, lo stato di Malta si estende su 316 chilometri quadrati con una popolazione che supera il mezzo milione (525.825 abitanti).

A suon di record
Dal 1993 il territorio dell’isola di Veglia è diviso in sette amministrazioni locali. A trent’anni di distanza dall’introduzione dell’attuale assetto amministrativo del Paese andiamo a scoprire cos’è cambiato al di là del ponte che collega l’isola alla terraferma dal luglio del 1980. È cambiato tutto o quasi, ma non il sindaco di Veglia città.
Darijo Vasilić, professore di matematica e informatica, laureato alla Facoltà di Filosofia di Fiume, intraprese la carriera lavorativa nella scuola elementare “Fran Krsto Frankopan” di Veglia. Alle elezioni del 1993 divenne consigliere e quindi lo stesso Consiglio cittadino gli conferì la carica di primo cittadino. Eletto a 27 anni, fu il più giovane sindaco in Croazia. Da indipendente, entrò a far parte dell’Alleanza litoraneo-montana (PGS) e il Consiglio cittadino, quello stesso anno, gli rinnovò la fiducia. Dal 2001 al 2003 fu deputato al Sabor. Nel corso del suo terzo mandato gli vennero assegnati diversi riconoscimenti da parte della Radiotelevisione nazionale e dalla Camera d’economia quale sindaco dell’anno. Nel 2005 venne rieletto per il quarto mandato e allo stesso tempo divenne consigliere nell’Assemblea regionale e dal 2008 è presidente del PGS.
Nel 2009 venne introdotta l’elezione diretta e Vasilić vinse al primo turno con l’80 per cento delle preferenze. Nel 2013 raggiunse il suo sesto mandato consecutivo stabilendo un primato che successivamente avrebbe ulteriormente migliorato. Nel 2017, senza concorrenti, venne eletto per la settima volta con l’85,97 per cento. Infine, alle ultime amministrative del 2021, questa volta con un avversario, vinse nuovamente superando l’80 per cento.

«Amo questo lavoro»
Alla fine di questo mandato saranno 32 anni da sindaco. “L’elezione diretta è quella che conferisce più legittimità a chi viene eletto. Il fatto che sia stato rieletto tutte le volte direttamente dai cittadini è lusinghiero. Viviamo in una piccola comunità – spiega Vasilić –, in cui ci si incontra spesso per strada, al bar. Se dopo sedici anni la gente torna a darti fiducia, il segnale è chiaro. Questo è il motivo per cui svolgo questo lavoro con piacere e soddisfazione. Mi piace comunicare con la gente e non c’è nulla in questo lavoro che mi possa seccare. È ciò che mi ha trascinato nel corso di tutti questi mandati. La soddisfazione dei cittadini, la gioia dei bambini sono cose che continuano a stimolarmi. In tutti questi anni la Città di Veglia è cambiata moltissimo, dallo sviluppo delle infrastrutture a quello dell’offerta turistica”.

L’avventura continua?
Con certi risultati alle spalle uno può permettersi di avere delle ambizioni e dei piani per il futuro. “Personalmente, devo ammettere che non ho ancora deciso in che direzione andare. Mi restano poco più di due anni di mandato da portare a termine. All’interno del PGS ne stiamo discutendo, come pure con l’SDP e con le altre formazioni politiche con le quali collaboriamo a livello cittadino. Stiamo pensando a un nome nuovo, a candidare un giovane, ma per ora non ci sono delle decisioni definitive. Siccome sono anche presidente del PGS posso annunciare che il mio nome sarà presente alle prossime tornate elettorali, già alle elezioni politiche del prossimo anno. Escludo quelle europee e quelle presidenziali. Seguiranno le amministrative del 2025 che a noi, come PGS, interessano eccome”.

Poche polemiche, si collabora con tutti
Anche nel corso di un solo mandato chi ricopre un incarico come quello di sindaco può subire degli attacchi da parte degli avversari politici, anche colpi bassi. Nei trent’anni da primo cittadino Vasilić non è mai stato al centro dell’attenzione mediatica in contesti sgradevoli. Inoltre, va precisato che sull’isola vi sono sette amministrazioni locali i cui sindaci rappresentano un po’ l’intero spettro delle formazioni politiche croate. “È vero. Ci sono diversi segmenti in cui collaboriamo tutti, a prescindere dalla nostra appartenenza a questo o a quell’altro partito. In questi trent’anni si sono alternate le formazioni politiche in diversi Comuni isolani. Oggi due sono a guida HDZ, uno con il sindaco SDP, qui c’è il PGS e in tre località troviamo sindaci che rappresentano delle liste civiche. Nel corso di tutti questi anni si è sempre riusciti a far prevalere la ragione, quando al centro del dibattito ci sono i temi importanti. Le polemiche e le piccole schermaglie vengono messe da parte. Si trovano sempre dei buoni compromessi. C’è il progetto dell’Agglomerazione fiumana che noi definiamo come sistema di raccolta, smaltimento e depurazione delle acque reflue sull’isola di Veglia, 630 milioni di kune di cui il 70 per cento finanziato dai fondi europei. “Hrvatske vode” partecipa con il 10 per cento come il Ministero dello Sviluppo regionale. Il rimanente 10 per cento viene coperto dalle amministrazioni locali dell’isola. Precedentemente avevamo completato il sistema di approvvigionamento idrico nelle zone interne dell’isola. Quando diventai sindaco nella zona Šotovento non c’era nemmeno un metro di acquedotto come nell’intera zona di Dobrinj. Oggi l’acqua potabile raggiunge il 99,8 per cento delle abitazioni sull’isola. Abbiamo costruito la rete con condotte in acciaio che limitano le perdite al 10-15 per cento. Per fare un esempio, a Zagabria nella rete idrica si perde il 50 per cento dell’acqua potabile prodotta. La media croata è del 40 per cento. La fibra ottica è un progetto in fase di realizzazione, con 7 dei 9 milioni di euro a fondo perduto, erogati dall’Unione europea e i rimanenti 2 stanziati insieme dalle amministrazioni locali isolane. Le quote sono proporzionali, legate al numero di utenze allacciate. Ogni casa, anche quelle nell’entroterra, nei paesini più sperduti, disporrà di Internet a una velocità di 100 MB/sec., meglio che nel centro di Zagabria”.

Transizione ecologica
Quella digitale sta procedendo bruciando molte tappe. L’isola di Veglia è in vetta alle classifiche nazionali anche nella transizione ecologica. In gran parte del Paese, della Regione litoraneo-montana e della stessa Fiume, stenta a decollare il sistema della raccolta differenziata. “Sull’isola la differenziata nella selezione primaria arriva al 60 per cento. Il traguardo è di arrivare al 70 per cento entro il 2025. Recentemente ho ricevuto gli Ambasciatori di Germania e Francia, interessati, tra l’altro, al modello adottato sull’isola per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dei rifiuti. Quello tedesco, dopo aver visitato l’impianto Treskavac, ha detto che non ha nulla da invidiare alle più moderne strutture realizzate in Europa”.
Trent’anni fa Treskavac era una discarica considerata una vera bomba ecologica, con incendi frequenti e miasmi che si diffondevano fino alla terraferma. Oggi c’è l’impianto per la selezione della differenziata sul cui tetto è stata sistemata una centrale fotovoltaica da 135 kilowatt che produce 50mila euro di utile all’azienda comunale “Ponikve”. Il fotovoltaico è ormai una realtà, non sulla carta, ma nei fatti. “Tra le alte cose – aggiunge Vasilić –, abbiamo siglato una Dichiarazione con la quale le amministrazioni locali dell’isola si impegnano a ridurre le emissioni di anidride carbonica fino a raggiungere la neutralità carbonica. Intendiamo sviluppare la produzione di energia elettrica attraverso le fonti rinnovabili, fotovoltaico e parchi eolici, ridurre i consumi con l’efficientamento energetico nell’edilizia e puntando alla mobilità elettrica. In tutti questi settori abbiamo compiuto dei passi importanti. Entro il 2040 prevediamo che l’isola diventi autosufficiente. Allo stesso tempo ci concentreremo sulla produzione alimentare. Sull’isola ci sono già molte imprese a conduzione familiare. Il prosciutto isolano è stato il primo prodotto con certificato di origine protetta riconosciuto a livello europeo. Al prosciutto è seguito l’olio d’oliva, mentre ora si va verso il riconoscimento del formaggio”.

Crescita sostenibile
Il documento più importante per il funzionamento dell’amministrazione è il Bilancio di previsione. Quelli proposti da Vasilić e dal suo esecutivo non sono mai stati messi in discussione. Quello attualmente in vigore ammonta a 23 milioni di euro, mentre il primo, quello per il 1994, era di circa 500mila euro. “Vorrei precisare che in questi 23 milioni c’è una parte importante legata ai finanziamenti dai fondi dell’Unione europea. Circa 9 milioni legati alla fibra ottica”.
Abbiamo sviluppato il discorso sullo sviluppo senza parlare di turismo. “Ovviamente, il turismo è la forza trainante. Il 40 per cento delle presenze nella Regione litoraneo-montana è concentrata nelle strutture dell’isola di Veglia, il 6 per cento a livello nazionale”. Cresce il numero di turisti, ma anche quello dei residenti. A Veglia Città dal 2011 al 2021 c’è stato un incremento del 10 per cento circa, il maggiore in Croazia. Evidentemente, qui vengono offerte delle opportunità, le condizioni per un buon livello della qualità della vita”.

La piaga dell’abusivismo edilizio
Il territorio amministrativo della Città di Veglia è di circa 110 chilometri quadrati, mentre Fiume ne ha 44. Vi è quindi anche molto spazio per costruire, anche abusivamente, passando inosservati o impuniti. “Non ho mai fatto caso alla differenza tra Fiume e Veglia, un dato decisamente interessante. L’abusivismo? È un grosso problema e lo possiamo notare attraverso l’applicazione inaugurata in Istria e che comprende anche l’isola di Veglia. Purtroppo, notiamo quante siano le costruzioni abusive, diffuse dappertutto. Abbiamo tre guardie comunali che ogni anno stendono dei verbali, a decine, ma l’Ispettorato non fa nulla. C’è un solo ispettore per l’intera Regione”.
C’è da stupirsi se vi sono centinaia di costruzioni abusive sull’isola? Assieme al sindaco Vasilić siamo riusciti a dare una risposta retorica, ricordando che molti anni fa il capo dell’Ispettorato nazionale Branko Jordanić, aveva costruito abusivamente una casa a Donja Garica, nell’interno dell’isola. Nonostante il decreto di demolizione, sembra che la casa sia ancora in piedi, a vent’anni di distanza.

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