
Abbiamo incontrato Danijel Klaić, uno dei candidati alla carica di sindaco di Fiume alle elezioni del 18 maggio. Si presenta come un volto nuovo sulla scena politica cittadina, con un percorso internazionale e un approccio fortemente critico verso l’attuale amministrazione cittadina.
Può presentarsi ai nostri lettori? Come descriverebbe il suo percorso di vita?
“Sono nato a Fiume e cresciuto nel rione di Vežica. Ho conseguito una laurea in management presso un’università americana e ho studiato commercio internazionale in Austria e a Hong Kong. Ho tre diplomi ottenuti in tre diversi continenti. Ho lavorato come manager, consulente finanziario, revisore e banchiere d’investimento, sia in Croazia che in Austria. Durante gli anni dell’università ho viaggiato negli Stati Uniti e nel 2019 ho vissuto a Hong Kong nel periodo delle più grandi proteste della sua storia. In totale, ho visitato 35 Paesi, sia per studio, che per lavoro o per turismo. Oltre alla mia professione, mi dedico da anni all’attivismo, scrivo per un portale e gestisco il canale YouTube Indigo Ratnik”.
Cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco del capoluogo quarnerino?
“Il momento decisivo è stato l’arrivo della pandemia nel 2020. All’epoca vivevo in Austria e lavoravo come banchiere d’investimento. Non ho voluto cedere alla pressione per la vaccinazione, perché credo nella libertà di scelta e nell’autodeterminazione del corpo. Ho rinunciato a uno stipendio elevato e a una vita agiata, ma sono rimasto fedele ai miei principi e ne sono estremamente orgoglioso. Sono tornato a Fiume con l’intenzione di mettere le mie competenze al servizio dello sviluppo della città. Ho presentato domanda per il concorso da assessore per l’economia e i fondi europei, ingenuamente convinto che la mia esperienza e la mia preparazione mi avrebbero reso il candidato più qualificato. Tuttavia, nel bando non mi hanno riconosciuto 18 anni di esperienza lavorativa e hanno calcolato che, invece dei 5 anni richiesti, ne avessi soli 4 anni e 11 mesi, esattamente quanto bastava per squalificarmi. Non mi è stata mai argomentata questa decisione. È stato in quel momento che ho realizzato fino a che punto fosse corrotta l’amministrazione cittadina. Se non riusciamo a mandare via l’SDP dal potere, Fiume è destinata al declino”.
È vero che è un sovranista, ma con posizioni fortemente democratiche?
“Abbiamo delegato tutte le decisioni ad altri: Bruxelles impone le leggi, Francoforte gestisce la politica monetaria, l’OMS decide sulle pandemie e la NATO sulle guerre. Tutto è in mano a burocrati non eletti. Noi sovranisti vogliamo restituire il potere decisionale al livello locale. Sostengo la massima libertà individuale e il minimo intervento statale. Non ho problemi con la legalizzazione della marijuana o della prostituzione, ma critico la sinistra croata: difende l’aborto, ma non la libertà sui vaccini, sostiene le parate gay, ma ridicolizza i fedeli. Per questo, d’ora in poi mi identifico come sovranista”.
Fiume oggi: com’è attualmente e come dovrebbe essere? È possibile cambiare le tendenze politiche?
“Fiume è in evidente crisi: servizi pubblici trascurati e corruzione diffusa. Gli unici aspetti positivi sono la sicurezza e l’acqua potabile, ma anche questo sta cambiando. Gli attacchi dei migranti sono iniziati, come dimostra l’aggressione a un’amica di mia madre vicino alla stazione, ignorata dai media. Sono contrario all’importazione di manodopera straniera: servono salari più alti per trattenere i nostri cittadini”.
Ha una visione a lungo termine e un piano di sviluppo che attuerebbe nel caso in cui diventasse sindaco? Può descriverci il proprio programma e le misure concrete?
“Certamente! La zona di Preluca va riqualificata e servono nuove spiagge artificiali per il turismo. Lo spazio dell’ex Ospedale pediatrico di Costabella dovrebbe diventare una Casa di riposo. Piazza Jelačić e il parco di Delta vanno resi più verdi. Servono droni antincendio, rifugi riqualificati e facciate ristrutturate, come Palazzo Modello, che andrebbe venduto alla Comunità Nazionale Italiana. Sono l’unico candidato che dice apertamente di voler preservare l’identità fiumana. Mi batterò per ripristinare la bandiera storica con l’aquila bicipite. Il programma completo lo può leggere chiunque sul mio sito web, www.danijelklaic.com”.
Quali sarebbero le sue prime decisioni da primo cittadino?
“Dobbiamo innanzitutto affrontare la questione degli incapaci dirigenti dell’SDP, che sono stati nominati grazie alla tessera di partito e si sono… infiltrati in tutte le aziende municipali. La situazione è molto più grave di quanto la maggior parte dei cittadini possa immaginare”.
Qual è il suo messaggio per gli elettori?
“Invito tutti a sostenere volti nuovi e idee nuove. Altrimenti, la città continuerà a ristagnare sotto il controllo di chi dispone di risorse illimitate per la propaganda, risorse che in realtà sono state sottratte ai cittadini stessi”.
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