Container in Molo Adamich: «Idea OK, ma il metodo…»

Il partito Možemo! ha espresso perplessità sul progetto GAT

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Container in Molo Adamich: «Idea OK, ma il metodo…»
Molo Adamich è stato dato in concessione per il periodo natalizio. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Molo Adamich, cosa sta succedendo? Ai dieci TEU, o container nel linguaggio comune, sistemati sul molo poco più di una settimana fa, dovrebbero venirne affiancati altrettanti per creare una struttura unica entro la quale verranno allestiti, nell’ambito del progetto GAT, contenuti di vario genere, dalla ristorazione ai programmi artistici e musicali. Il partito Možemo! ha espresso la propria perplessità, non tanto per i contenuti, quanto per il metodo con il quale l’Autorità portuale di Fiume assegna le concessioni sul demanio marittimo. I container usati, dismessi, come abbiamo potuto notare ieri, vengono adattati alle nuove esigenze. I lavori, rumorosi, sono stati interrotti per qualche minuto, consentendo agli esponenti di Možemo! di lanciare il loro messaggio ai media.

Hanno parlato Renato Stanković, membro del partito e Nebojša Zelič, capo della sezione fiumana. “Non mettiamo in discussione il lato estetico e nemmeno la legalità per quanto sta avvenendo, bensì le modalità con cui si è giunti a questa situazione. Temiamo che questo possa essere il modello in base al quale si opererà in futuro sulle rive. Ci troviamo in un’area attraente, che dopo molti anni è stata liberata dalle auto. Speravamo che si potesse verificare un buon esempio di collaborazione tra l’Autorità portuale e l’amministrazione cittadina. La Port Authority, invece, ha agito per conto proprio, a insaputa della Città. Non è colpa dell’Autorità portuale, ma anche dell’inerzia delle autorità cittadine che non hanno alcuna idea come utilizzare quest’area. Sappiamo che le procedure nell’ambito dell’amministrazione cittadina sono lunghe e che richiedono una serie di passaggi nei processi di pianificazione del territorio. La Port Authority, d’altra parte, agisce come vuole, rispondendo al fondatore, ovvero allo Stato governato dall’HDZ. Il risultato di atteggiamenti come questo sono la prospettive negative a lungo termine per la nostra città. Già da tempo cerchiamo di dire che grazie alle politiche dell’HDZ, ma anche di quelle locali, il capitale straniero e nostrano si troverà la strada spianata per disporre di risorse preziose come la riva fiumana, senza un percorso democratico e senza controllo. La situazione che notiamo qui vicino dimostra che le cose stanno andando già in questa direzione”.

Nebojša Zelič e Renato Stanković.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Modello danese
Si è accennato al modello adottato a Copenaghen dove il porto è stato convertito in qualcosa di completamente diverso, aperto ai cittadini e in grado di creare dei profitti. “In questo caso, ci sembra una soluzione inadeguata, presentata come provvisoria, ma che potrebbe diventare permanente”, ha concluso Stanković dicendo infine che, tutto sommato, non si tratta di un’idea malvagia, anzi. Tutti i dubbi sono legati al metodo.
Zelič, tra i più attivi nel Consiglio cittadino, mette in discussione soprattutto le procedure poco trasparenti, facendo riferimento anche al “progetto Cantrida” dove le strutture cittadine avrebbero assegnato a soggetti esterni il compito di predisporre le basi che darebbero dei pareri qualificati in merito al progetto stesso. “Tra l’altro – ha aggiunto Zelič –, nella zona del cantiere della futura autostazione in Žabica sono stati smantellati 50 metri di vecchi magazzini che si sarebbero dovuti conservare e che invece sono stati abbattuti. In altre parole, la Port Authority fa ciò che le pare. Sette mesi fa avevamo chiesto al sindaco la domanda in merito al futuro utilizzo di Molo Adamich una volta che sarebbe stato liberato dalle auto. Lo si sapeva da tempo che non vi sarebbe stato più il parcheggio. La risposta che ci è stata data non dice nulla. Viene spiegato che la materia è contemplata dal Piano particolareggiato che, tra l’altro, si sarebbe dovuto modificare. Ci riferiamo a un’area in cui l’Autorità portuale fa ciò che vuole senza incontrare opposizione da un’amministrazione cittadina inerte”.
Terminato l’incontro con i media, si è ripreso a lavorare. L’azienda “9” di Abbazia, aggiudicatasi la concessione, si sta preparando alla grande per proporre il suo primo progetto sul Molo Adamich, cioè quello dell’Avvento.

Lavori in Molo Adamich.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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