Consiglio di Abbazia. Via Neva Slani

L’attuale presidente è stata destituita da quella che viene definita la «nuova maggioranza» con 8 voti a favore, 1 contrario e 1 astenuto. Al suo posto Dino Žigulić

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Consiglio di Abbazia. Via Neva Slani
Neva Slani non è più presidente del Consiglio cittadino di Abbazia. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Com’era prevedibile, Neva Slani da ieri pomeriggio non presiede più in Consiglio cittadino di Abbazia e, come annunciato, a succederle sarà Dino Žigulić. Il tutto avveniva nel corso della sessione del Consiglio, in contemporanea con la paritta decisiva della Croazia per accedere agli ottavi dei Mondiali.

Capigruppo tutti d’accordo, almeno su un punto. Niente question time! In questo caso c’è stato buonsenso da parte di tutti, con la consapevolezza che di lì a poco l’attenzione si sarebbe inevitabilmente concentrata sulla partita della Croazia contro il Belgio in Qatar. Le polemiche, però, non si sono fatte aspettare. La “nuova maggioranza”, cioè gli otto consiglieri che hanno avviato l’iniziativa per la destituzione della presidente del Consiglio cittadino Neva Slani, ha chiesto di modificare l’ordine del giorno. L’intento era di iniziare con i punti chiave, ovvero con la destituzione dell’attuale presidente del Consiglio e con la nomina del suo successore. Per Regolamento, a prescindere dall’esito finale della votazione su questi punti, la sessione in corso viene condotta dal presidente uscente, fino in fondo. Si sono persi minuti preziosi e qualcuno, come Marko Čorić dell’HDZ, ha annunciato che avrebbe lasciato l’assemblea alle 15.45 per andare a seguire la partita.

Lodi per la «Parkovi», poi conflitto aperto
È stato accolto in modo unanime il resoconto dell’azienda “Parkovi”, elogiata da tutti per il modo in cui cura le aree verdi e i parchi di Abbazia. Soddisfazione generale anche per le prospettive di accedere ai finanziamenti europei per la salvaguardia del patrimonio, della straordinaria ricchezza e biodiversità nei parchi abbaziani e sul lungomare. Il direttore dell’azienda Ivan Bilobrk è stato premiato da un consenso generale, plebiscitario. Con il punto successivo, legato al presunto malfunzionamento di alcuni Comitati di quartiere, uno in particolare, si è giunti a suon di scambi di cortesie, mentre Modrić e compagni concludevano la fase di riscaldamento, a circa 5.000 chilometri di distanza. Di mezzo c’è stato lo scontro tra schieramenti, accuse reciproche passate in secondo piano visto che il tema principale della sessione è stato un altro. Čorić ha abbandonato la riunione, come promesso: “Vado a vedere la partita e rinuncio al mio gettone di presenza per la sessione di oggi”. Ci abbiamo messo un po’ per comprendere la questione, posta, come si è capito soltanto in seguito, che l’iniziativa è stata avviata dalla presidente Slani, con accuse dirette ad Ante Štampalija, presidente del Comitato di quartiere Centar 1, colui che ha aderito alla “nuova maggioranza”. In contemporanea, a 5.000 chilometri e nelle case risuonava l’inno nazionale. Sul punto non si votava, ma di tempo i consiglieri ne hanno perso. La Slani ha posto, nel punto successivo, come proponente, la questione del presunto conflitto d’interesse per Aleksandra Selak, consigliere e facente funzione di direttrice dell’Ente portuale regionale di Abbazia-Laurana-Draga di Moschiena. Sono cariche compatibili? L’interessata ha detto di avere chiesto delle indicazioni chiare in merito alla propria posizione, rinviando le sue eventuali dimissioni, se necessario, a un’altra occasione. “È solo una questione di trasparenza”, ha concluso la Slani, sostenendo che le due cariche non sono compatibili. Nel frattempo, rigore concesso e poi negato alla Croazia. Bofonchio tra i consiglieri, non si sa se per il calcio o per i discorsi inconcludenti che, tra l’altro, in quel momento non avevano un riscontro formale. A quell’ora non era stato ancora deliberato nulla.

Manca la legittimità politica
Ivan Vidaković (SDP) ha parlato come rappresentante della neocostituita maggioranza: “È doveroso dare delle spegazioni. I motivi per la destituzione hanno una valenza sia politica che tecnica e funzionale. Neva Slani è stata eletta presidente grazie all’accordo tra SDP, Azione dei giovani e Unione del Quarnero. Tre mesi fa ha perso la fiducia del suo partito, appunto Azione dei giovani, e perciò ha perso anche la legittimità politica per rimanere in carica. Ciò basterebbe per procedere. Comunque, abbiamo dato a Neva Slani tre mesi per rimediare alle numerose questioni legate al funzionamento del Consiglio, segnato fortemente da lunghe e inutili discussioni, come dimostra anche la sessione odierna. È una decisione difficile, ma indispensabile”.
Il concetto, con altre parole, è stato ribadito anche dal sindaco Fernando Kirigin: “Mi dispiace che si sia arrivati a questa situazione. Preferirei non dover parlare, ma desidero guardare in faccia i cittadini. Non stiamo aggirando le promesse che abbiamo fatto. Non è il frutto di botteghe politiche. Le coalizioni esistono e sono legali in tutte le democrazie parlamentari”. Con la fine dell’intervento di Kirigin, anche i giocatori di Croazia e Belgio, sullo 0-0, sono scesi negli spogliatoi dopo i primi 45 minuti.
Prima dell’inizio della ripresa, se ne sono andati i consiglieri della Lista civica dell’ex sindaco Ivo Dujmić, dopo l’intervento di Domagoj Tramontana, loro portavoce, il quale ha sparato a zero, puntando il dito sia contro il sindaco che contro Neva Slani. Fernando Kirigin ha commentato così la loro uscita: “Erano stati loro, cinque mesi fa, a chiedermi di destituirla”.
Neva Slani si è difesa come ha potuto, dando del bugiardo al primo cittadino che, a sua volta, non le ha mandate a dire e, alla fine, non è stato un bello spettacolo per coloro che hanno scelto di seguire la sessione del Consiglio cittadino invece della non meno tesa partita che vedeva protagonista la Croazia. Con 8 voti per la destituzione, un astenuto e un contrario, Neva Slani, all’84’ di Croazia-Belgio ha concluso la sua partita. L’ha sostituita provvisoriamente Dušan Kotur, come attuale vicepresidente, per portare a termine la riunione con l’elezione del nuovo presidente Dino Žigulić, eletto con 8 voti a favore e due astenuti, senza ulteriori dibattiti.
“Auspicherei una buona collaborazione nell’interesse dei cittadini”, ha affermato Žigulić concludendo la sessione.
C’è stato il tempo per sentire soltanto il fischio finale – giunto praticamente in contemporanea con la conclusione del voto – che ha sancito la promozione della Croazia agli ottavi dei Mondiali in Qatar.

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