
Due gruppi: chi è soddisfatto dell’andamento della città e chi no. Al nostro arrivo nell’Aula consiliare in Corso, ieri mattina, il dibattito su che cosa funziona e che cosa no, era già bell’e acceso. Il progetto intitolato “La città a misura di giovani 2” (“Grad po mjeri mladih 2”) rappresenta il proseguimento della collaborazione di successo tra la Città di Fiume, l’Associazione Delta e il Centro di cultura tecnica.
“Attraverso i due precedenti progetti, ‘LoCall For YOUth’ e ‘La città a misura di giovani (Grad po mjeri mladih)’, abbiamo permesso alla popolazione giovane di partecipare attivamente al processo decisionale e all’attuazione delle politiche cittadine. Intendiamo proseguire su questa strada, poiché l’obiettivo è includere i giovani nel programma ‘I giovani della Città di Fiume’ (Mladi grada Rijeke)’, attivo dal 2023 e che si concluderò nel 2030. Nel biennio 2025-2026, abbiamo pianificato un totale di 14 attività volte a incentivare una maggiore partecipazione giovanile alla trasformazione di Fiume, attraverso progetti nei vari rioni e nelle loro microcomunità, nonché insegnando loro a collaborare con l’amministrazione cittadina e simili”, ci ha detto una delle organizzatrici, Hana Galogaža Lanča, del Centro di cultura tecnica.
Dopo i saluti introduttivi del sindaco Marko Filipović, si è passati al lavoro: nella prima delle 14 attività di questi due anni, quella legata al piano di sviluppo di Fiume, ci siamo imbattuti in un dibattito in cui si sono confrontate due parti, ciascuna con la propria visione. Da un lato, chi intravede opportunità ancora inespresse della città, e dall’altro, volti più scettici e animi più rassegnati, che ribadiscono situazioni come quella in cui un laureato in economia ha a disposizione solo cinque aziende degne di nota per trovare lavoro e che, considerando la situazione sul campo, le opportunità scarseggiano. È stato interessante ascoltare opinioni diverse da persone che operano nel settore.
Quali prospettive per i giovani?
Si è parlato di istruzione, della preparazione offerta dalle più prestigiose scuole medie superiori, della qualità e dell’offerta delle scuole professionali. La discussione si è svolta con persone che si fronteggiavano stando in piedi. Silvija Lučić, direttrice della ditta “Poslovni sustavi”, ha affermato rivolgendosi ai giovani presenti in sala: “Ragazzi, non lasciate che la paura vi domini né che siano gli altri a dettare il vostro tempo con le loro opinioni. Io, a 56 anni, ho ancora i miei sogni, e a tutti voi giovani che non ne avete, o che avete un atteggiamento rassegnato, consiglio subito di passare dalla parte che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. Altrimenti, finirete nella noiosa amministrazione statale”.
L’imprenditore Emir Dizdarević ha affermato che per chiunque voglia fare impresa, Fiume offre buone opportunità. “Un imprenditore può nascere anche in un garage. Ma se volete fare una grande carriera in un’azienda importante e aspirare a un’alta posizione dirigenziale, è meglio dimenticarlo: a Fiume, questo non esiste”. A un certo punto, una ragazza ha chiesto lumi sulla scienza, visto che nel contesto si parlava soltanto di imprenditoria. “A Fiume non ci sono Facoltà di chimica o biologia e, per tutti noi che vogliamo dedicarci alla ricerca, non c’è altra scelta che andare all’estero”.
Silvija Lučić è intervenuta di nuovo: “Dovete andare all’estero, apprendere conoscenze e poi decidere dove vivere. Volete tornare qui e portare con voi il vostro sapere, oppure scegliere di donarlo a un’altra città?”.
Mia Mišić, del CTK, ha detto di sentirsi demoralizzata dalle pessime condizioni contrattuali nei colloqui di lavoro e dai continui rifiuti.
Lučić: “Dovete prendere in considerazione il fatto che la vita è una lotta e che prima di tutto dovete imparare bene il lavoro nell’azienda in cui fate domanda. Io conosco una contabile che è una vera esperta nel suo campo, ma siccome ha solo un diploma di scuola media, non può ottenere una posizione più alta nel suo lavoro”. Dipende davvero dal punto di vista di ognuno, comunque il clima in sala era questo: dinamico, pieno di spunti costruttivi e di confronto.
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