Se mai vi capiterà di dover sostenere una riunione con il sindaco Marko Filipović, dovrete innanzitutto venire “perquisiti” da Miško. Non si tratta di una guardia del corpo e tantomeno di un vigilantes, ma semplicemente di un gatto che da tre anni ha la sua fissa dimora nell’ufficio del primo cittadino di Fiume. Curioso come soltanto i gatti sanno essere, Miško tiene sotto controllo ogni movimento, ma anche tutti gli atti firmati dal sindaco. E se c’è in corso una riunione, lui non può mancarvi. Sempre e comunque. “Non sono più sicuro chi tra noi due sia il vero padrone di casa – commenta divertito Filipović –. Comunque sia, da un anno condivido il mio ufficio con lui. È molto affettuoso, ma anche molto curioso. Circola da un ufficio all’altro, è un appassionato di riunioni e conferenze, controlla chiunque si presenti in sede. Un vero gatto di casa. Mi sono abituato a lui e non mi disturba durante il lavoro. Gli piace saltare sulle sedie, ma fa parte dell’ordinaria quotidianità. Durante le giornate calde preferisce stare sdraiato sul balcone a osservare i passanti. Abbiamo fatto amicizia e ci sopportiamo a vicenda. Gli altri obblighi nei suoi confronti sono a carico della segretaria”, racconta ancora il primo cittadino, sottolineando che quando ci sono riunioni ad alta tensione, come lo sono state quelle recenti in occasione degli accordi con i vari sindacati, il gatto non se n’è persa una, come a volere calmare le… acque.

Miško è diventato “il primo gatto della Città” nel 2019, durante l’ultimo mandato di Vojko Obersnel. A portarlo a Palazzo municipale è stata la segretaria Iva Novak-Zeoli. “L’ultimo giorno di Carnevale del 2019, stavo parlando in ufficio con l’allora sindaco e con Mastro Toni. Scherzando, in un momento avevo detto: perché non fare qualcosa di particolare prima della fine del suo ultimo mandato? Potremmo adottare un gatto. Mi prenderò io cura di lui e faremo un’opera di bene. Obersnel mi guardò dicendo: ma tu sei pazza! Il discorso si concluse lì, con una risata. Il giorno dopo, però, il sindaco venne da me chiedendomi di ripetergli quanto gli avevo proposto. Dopo avere valutato la mia idea, l’accolse con entusiasmo. Detto, fatto. Dopo qualche giorno andai al gattile Kitty Safe House e la proprietaria mi mise in mano un gattino che non era proprio quello che avrei desiderato. Era stato salvato da un ragazzo sulla Litoranea adriatica ed era in condizioni molto precarie. Ha avuto una grande fortuna e oggi vive come un re. Quando vado in vacanza lo prendo a casa dove sta con il mio gatto e il mio cane e vanno tutti molto d’accordo. È molto bravo e non combina guai. Sa perfettamente quando arriviamo, quando andiamo a casa, quando è l’ora del gioco e quando non deve disturbare. Il lavoro, comunque, non gli manca: deve andare alle riunioni, controllare i documenti, calmare le tensioni… Il futuro della Città dipende solo ed esclusivamente da lui”, spiega Iva Novak-Zeoli sorridendo.
Alcuni anni fa però, spinto dalla curiosità, nel periodo dell’Avvento Miško vide un qualcosa in Corso e saltò dal balcone. Fortunatamente non si fece male e il destino volle che quel giorno il portone del Municipio fosse aperto. Rientrò in fretta e furia, si nascose nella sua cuccia e rimase lì per parecchio tempo. Da allora, su quello stesso balcone c’è una rete protettiva che gli impedisce simili… colpi di testa.