Con i politici parlando (a)politico

Carrellata sugli avvenimenti dell'anno che sta per finire, sui desideri per il 2023, sui preparativi per il pranzo di Natale, sui regali e sulla beneficenza

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Con i politici parlando (a)politico
Josip Katalinić. Foto: MARKO LUKUNIĆ/PIXSELL

Generalmente con i politici si parla di politica: alle conferenze stampa, quando vengono intervistati, durante le campagne elettorali e in tante altre occasioni. Questa volta, in questo 2022 agli sgoccioli, li abbiamo colti di sorpresa per parlare della vita quotidiana al di fuori del loro campo… d’azione e del loro orientamento politico. Qualcuno ha avuto qualche piccola difficoltà a rispondere tentando di non incappare in temi politici, ma in conclusione è stata una chiacchierata sciolta. Che cosa rimarrà del 2022 e le aspettative per il 2023?, L’albero di Natale è già decorato o lo sarà per la Vigilia?, I regali sono già stati acquistati?, Quali saranno i menù del pranzo di Natale e del Veglione di Capodanno?, Considerato il periodo dell’anno, ci sarà spazio per fare beneficenza?

«Feste in famiglia»
Iva Rinčić (indipendente), docente straordinaria di scienze sociali nelle Facoltà di Medicina e di Scienze sanitarie, rileva che il 2022 è stato un anno molto difficile, sia personalmente che per gli avvenimenti accaduti a livello locale e globale. “Siamo stati costretti a riconsiderare determinate decisioni e alle volte modificare le priorità. Ci stiamo lasciando alle spalle tre anni contraddistinti dalla pandemia, dall’inflazione, dalle guerre. Personalmente credo che dobbiamo imparare ad adeguarci a nuove situazioni, essere più solidali e indulgenti. Insomma, un nuovo inizio per tutta l’Europa. Sarei felice se venisse data più attenzione ai nostri valori, ai cambiamenti climatici, alla stabilità, a investimenti e spese ragionate perché l’insicurezza è diventata la nostra quotidianità. Comunque spero che il 2023 sarà l’anno della rinascita e del progresso”, ha asserito. I regali da mettere sotto l’albero li ha già acquistati e l’abete è stato decorato. Il Natale lo trascorrerà in famiglia. “Mi piacciono i piatti tradizionali, ma amo inventare sempre qualche dettaglio nuovo. Quest’anno ho in mente di cucinare il tacchino in salsa d’arancia. Poi, per i veri piatti tradizionali ci pensa mia mamma. Faccio beneficenza regolarmente. Mi sono informata sulle necessità dei migranti per i quali sto preparando una donazione”, ha concluso.

Iva Rinčić.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

«Menù tra carne e pesce»
Marko Boras Mandić (Unione del Quarnero), presidente dell’Assemblea regionale e padre di 4 bambini ha detto che il 2022 verrà ricordato per la guerra in Ucraina, che ha messo a repentaglio l’economia di tutto il mondo, ma anche per un’ottima stagione turistica dopo il Covid, l’inaugurazione del ponte di Sabbioncello (Pelješac) e il successo della nazionale ai Campionati mondiali di calcio, che va interpretata anche come una grande promozione per la Croazia. “Per il 2023 auspico per tutti tanta salute, fortuna e amore, un po’ più di dialogo e meno polemiche. Per il Paese, senz’altro l’entrata nell’area Schengen e l’introduzione dell’euro sono decisioni storiche che avranno effetti positivi per il turismo e l’economia, ma anche negativi quali l’aumento dei prezzi. L’albero di Natale l’ho decorato. Per tradizione alla Vigilia ci metto la punta, ovvero la stella cometa, e allestisco il presepe. I regali? Ma non li porta Babbo Natale? Credo comunque che se ne troveranno sotto l’albero. Il Natale lo trascorrerà in famiglia e il menù prevede baccalà alla Vigilia, pranzo natalizio a base di carne e tanti dolci. Non aspetto Natale per fare beneficenza. Quest’anno la mia famiglia ed io abbiamo ospitato per qualche mese una mamma con 4 bambini dell’Ucraina, di una cittadina nei pressi di Kiev. Sono ritornati a casa alla fine dell’estate e siamo rimasti in contatto”, ha raccontato.

Marko Boras Mandić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

«Capodanno a casa con gli amici»
Anche per Orjen Petković (Možemo!), insegnante di chimica alla Scuola media superiore italiana di Fiume, sposato e padre di 2 bambini, a contrassegnare il 2022 sono stati il conflitto in Ucraina, ma anche tutte le altre guerre in atto nel mondo. Lo ha fatto anche la pandemia di Covid, di cui si parla meno, ma non è ancora finita. “Personalmente è stato un anno tranquillo e sereno. Attualmente sono un po’ preoccupato per l’inflazione galoppante. Spero che nel 2023 questa situazione di insicurezza per le famiglie, dove nulla è prevedibile e i prezzi continuano a salire, si stabilizzi. Questa situazione ha un impatto negativo per tutta la società. Comunque auspico un 2023 sereno e senza grandi preoccupazioni. I regali li ho acquistati, non mi piace attendere l’ultimo momento perché mi procura stress. L’albero l’ho decorato assieme ai bambini, un vero divertimento. Il pranzo di Natale lo trascorreremo da mia suocera, mentre il Capodanno a casa, in compagnia di amici. Mia moglie ed io facciamo beneficenza nel corso dell’anno, informandoci sulle necessità delle varie associazioni con le quali manteniamo i contatti”, ci ha confidato il consigliere dell’Assemblea regionale.

Orjen Petković.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

«Momenti belli»
Per Marko Mataja Mafrici (SDP), consigliere dell’Assemblea regionale e impiegato nel Patronato INCA/CGIL, il successo della nazionale ai Campionati mondiali di calcio rimarrà uno dei ricordi più belli del 2022. Tra quelli brutti, la guerra in Ucraina e l’inflazione. “Quello che mi ha fatto arrabbiare maggiormente è il prezzo della carta igienica, salito del 50 per cento. Per il 2023 spero che venga ridotto. I prezzi sono davvero impazziti. Spero, comunque, che la situazione si normalizzi e che il 2023 porti soprattutto momenti belli e positivi. Non ho acquistato ancora i regali, funziono meglio quando sono sotto stress. Non mancheranno sotto l’albero di Natale, che ho già decorato e che come punta ha una stella rossa. Il Natale lo trascorrerò con mia moglie, la nostra cagnetta Daisy di 11 anni e il coniglietto Krešo. Il pranzo della Vigilia e di Natale sarà tradizionale: baccalà e tacchino con i ‘mlinci’, per accontentare me e mia moglie che è vegetariana. Non aspetto Natale per fare beneficenza, ma cerco di aiutare il prossimo quando ce n’è bisogno”, ha rivelato.

Marko Mataja Mafrici.
Foto: RONI BRMALJ

«Non mi posso lamentare del 2022»
Josip Katalinić (Most), consigliere dell’Assemblea regionale e impiegato nel settore dell’informatica, ha rilevato che il 2022 è stato l’anno dei preparativi per l’introduzione dell’euro, dell’inflazione e degli aumenti galoppanti, auspicando che il 2023 sia un anno senza troppe preoccupazioni. “Personalmente non mi posso lamentare del 2022, globalmente c’è la preoccupazione per la guerra in Ucraina, il lockdown dal quale l’economia non si è ancora ripresa completamente e una pessima politica estera. Non ho acquistato i regali, in famiglia non curiamo quest’abitudine, oppure sono doni simbolici. Il pranzo di Natale lo trascorrerò in famiglia, il menù si sta ancora concordando: tacchino o vitello arrosto. Di beneficenza c’è bisogno durante tutto l’anno, non soltanto nel periodo natalizio. La faccio molto volentieri”, ha concluso.

«Decorazioni della Vigilia»
Josip Ostrogović, presidente della sezione cittadina dell’HDZ, ritiene che il 2022 verrà ricordato per il successo della nazionale ai Mondiali di calcio e per l’inaugurazione del ponte di Sabbioncello (Pelješac). “L’entrata della Croazia nell’area Shengen cambierà la vita a molte persone e sarà un vantaggio per il settore economico e per l’imprenditoria. Spero che il 2023 ci porti tante soddisfazioni, ma soprattutto tanta salute e approfitto per fare gli auguri di buon Natale e felice 2023 ai vostri lettori. Non ho ancora acquistato i regali, ma lo farò in tempo per metterli sotto l’albero, che decorerò come da tradizione alla Vigilia di Natale e sarà un abete naturale. Anche il pranzo natalizio sarà tradizionale, in famiglia. Alla Vigilia a base di baccalà e per Natale agnello o vitello arrosto. Faccio beneficenza tutto l’anno devolvendo il mio gettone di presenza a scopi umanitari”, ha raccontato per il nostro quotidiano.

Josip Ostrogović.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

«Che il 2023 porti qualcosa di buono»
Per Franjo Butorac (ALM/PGS), pensionato, ma ancor sempre attivo nella vita politica e sociale, il 2022 è stato un anno difficile per tutta l’umanità. “Dopo 15-20 anni si è ripresentata l’inflazione galoppante che avevamo già dimenticato e che ha creato subito preoccupazione e un senso d’insicurezza, per non parlare della guerra e della pandemia. Purtroppo, credo che ci accompagneranno anche nel 2023. Comunque, seppure io ricordi tempi migliori e anni molto più sereni, umanamente spero che il 2023 ci porti qualcosa di buono. In quanto ai regali, saranno simbolici, come sempre. Tradizionalmente l’albero lo decorerò alla vigilia. Per il pranzo di Natale ci sarà l’arrosto di carne, mentre per la vigilia qualche specialità a base di polpo. Ormai da una quindicina d’anni mi occupo di tre persone disagiate cercando di venire incontro alle loro esigenze”, ci ha rivelato.

Franjo Butorac.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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