Comunità degli Italiani di Fiume in lockdown

Nonostante il momento difficile che stiamo vivendo, la presidente Melita Sciucca è fiduciosa in una rapida ripresa delle attività del sodalizio

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Comunità degli Italiani di Fiume in lockdown

“Sono una persona che generalmente pensa positivo, per cui tento di farlo anche in questa circostanza, in cui tutto, o quasi, è in stato di fermo. Oso, comunque, sperare che il domani vada a nostro favore. Sono davvero tante le attività che abbiamo dovuto rinviare, alcune d’impatto internazionale, ma con la caparbietà che ci contraddistingue ce la faremo, anche se con un po’ di ritardo”. Melita Sciucca, presidente della Comunità degli italiani di Fiume è piuttosto ottimista, anche se la situazione relativa al sodalizio al momento non è particolarmente rosea, come per nessun altro in questo periodo di crisi sanitaria, mai successo nella storia più recente. Con la chiusura forzata dell’ente a causa dell’emergenza coronavirus, tutte le attività sono state provvisoriamente bloccate, per di più in un momento alquanto delicato, in cui mancavano pochissimi accorgimenti per mettere a punto il programma per la prossima Settimana della cultura fiumana che si tiene in occasione delle festività di San Vito, e per organizzare il grande raduno internazionale dei fiumani del mondo e l’Assemblea del Club Alpino Italiano (CAI).
E non solo. Come specifica Melita Sciucca, fino a giugno erano previsti una decina di eventi di forte impatto per i connazionali. Tra appuntamenti gastronomici, teatrali, incontri educativo-istruttivi, convegni, festival, concerti, presentazioni, serate sociali e spettacoli, il calendario della Comunità si presentava strapieno. “Per ora possiamo realizzare soltanto i progetti letterari, ovvero pubblicare l’edizione in lingua croata del libro di Giovanni Stelli ‘Storia di Fiume’ (la traduzione è firmata da Damir Grubiša, già Ambasciatore croato in Italia, nda), quella in italiano del volume ‘Zvali su me Industrijska’, di Velid Đekić, sulla storia di via Pioppi (traduzione di Rudi Segnan, nda) ed eventualmente instradare il palinsesto della rivista ‘La tore’.

Melita Sciucca

Tutti i programmi sono stati approvati e verranno finanziati congiuntamente dall’Unione Italiana e dalla Città di Fiume. Approvati pure i fondi della Regione litoraneo-montana, ma in questo momento non sappiamo quando, e soprattutto quanto, entrerà nelle nostre casse. Bloccata pure l’attività della Scuola Modello, le cui insegnanti hanno avviato in questi giorni dei corsi a distanza. Per quanto riguarda invece i corsi attivi, mi sa che le quote già versate dovranno venir restituite ai corsisti.
Mi conforta comunque il fatto che, anche in questi tempi difficili, siamo riusciti a coprire tutte le spese di gestione (affitto, elettricità, acqua) fino al mese di marzo mentre per il periodo a venire richiederemo alla Città di Fiume, proprietaria di Palazzo Modello, una riduzione delle spese con pagamento forfettario o una moratoria sugli importi che superano le entrate. Gli introiti dipendono soprattutto dalle attività che vengono svolte in seno alla CI e in piccola parte dall’attività del bar per cui per ora il mio pensiero è come far fronte all’incognita stipendi dei nostri quattro dipendenti in pianta stabile. Non ho la minima intenzione di effettuare tagli di alcun genere, né in termini di salario né tantomeno di personale. Inoltre, abbiamo al servizio due studentesse addette alla catalogazione dell’archivio e della biblioteca, che paghiamo a forfait. In questo momento, la loro attività è bloccata e riprenderà a emergenza rientrata”.
Attualmente mi rallegra il restauro del portone di Palazzo Modello, intervento andato in porto su insistenza della nostra Comunità. “Da quanto riferitoci dalla Rumat, azienda che gestisce l’edificio, il portone è quasi finito e dovrebbe presto tornare al proprio posto. Per il resto voglio rimanere ottimista. Le cose prima o poi si sistemeranno”, conclude Melita Sciucca.

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