«Ci impegneremo per l’asilo»

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«Ci impegneremo per l’asilo»

Dopo essere stata per quattro anni vicepresidente della Comunità degli Italiani di Abbazia, dai primi di agosto Sonja Kalafatović ricopre il ruolo di presidente del sodalizio. La proposta, che era stata fatta dall’ex presidente Pietro Varljen durante l’Assemblea costitutiva, era stata approvata all’unanimità dai consiglieri presenti.

“Sono molto felice di questo nuovo incarico – esordisce -. Essere stata eletta presidente è per me un grandissimo onore. Anche prima di ricoprire la funzione di vicepresidente ero sempre vicina alla CI e presente in tutte le attività”.
Purtroppo, nell’ultimo periodo l’ex presidente, Pietro Varljen, era spesso assente per problemi di salute, per cui lei ha dovuto farne le veci.
“Anche se non era presente fisicamente siamo rimasti sempre in contatto e io mi sentivo in obbligo di portare avanti tutte le attività che erano bene organizzate. Sono socio del sodalizio da più di 30 anni e ho sempre collaborato strettamente con la presidente della Giunta esecutiva, Norma Tuliak Srbulj, come pure con Diana Pamich, ex vicepresidente, e, naturalmente, con Pietro Varljen. La loro esperienza sarà per me di grande aiuto perché hanno lavorato con entusiasmo e si sono impegnati per il bene della CI. Ora abbiamo tanti giovani nell’Assemblea, il che porta una nuova energia nel sodalizio”.

Quali progetti porterà avanti nei prossimi quattro anni?

“Proseguiremo certamente con le attività che si sono svolte finora e che hanno dato degli ottimi risultati, come i corsi d’italiano, le conferenze tematiche, l’Ex tempore Mandracchio di Volosca in collaborazione con la Città di Abbazia, i corsi di cucina, il Torneo dell’amicizia e tante altre iniziative. Per il momento siamo presi con l’organizzazione, appunto, del Mandracchio, in particolar modo quello per i bambini. In seguito, a settembre inizieremo con i vari corsi, mentre a ottobre organizzeremo un concerto dedicato a Giacomo Puccini”.

Collaborate con le altre CI in Regione?

“Certamente. In particolar modo con quelle più vicine a noi, come Laurana, Draga di Moschiena e Fiume. Ogni anno organizziamo una gita nell’ambito della quale visitiamo una delle CI. Un’occasione per stare insieme, scambiare esperienze e divertirci. Abbiamo avuto così modo di conoscere varie Comunità in Istria. Quest’anno abbiamo ospitato la CI di Zagabria e in autunno ricambieremo la visita”.

Come descriverebbe la situazione attuale nel sodalizio?

“Sono soddisfatta. C’è un clima positivo, grazie anche all’organizzazione e al bel rapporto che il nostro ex presidente e la presidente dell’Esecutivo, Norma Tuliak Srbulj, hanno saputo creare. Sono state così poste delle sane basi per il futuro. C’è molto entusiasmo e rispetto tra di noi. Quest’unione è la nostra forza. L’unica cosa che vorrei cambiare riguarda la mancanza dei giovani; vorrei che fossero inseriti di più nelle nostre attività. Conto su ragazzi che hanno terminato le scuole italiane e che vivono ad Abbazia”.

Il suo obiettivo più importante?

“Sicuramente la battaglia per l’asilo in lingua italiana, che abbiamo promosso e per la quale continueremo a impegnarci. L’unico modo per promuovere e mantenere la lingua e la cultura italiana è attraverso l’educazione e l’istruzione. Riteniamo che l’insegnamento della lingua italiana debba iniziare già nella più tenera età. Da settembre nel nuovo asilo si insedierà il gruppo in lingua italiana, attivo già da alcuni anni nell’ambito dell’istituzione prescolare di Abbazia. Purtroppo, per motivi finanziari non si potranno aprire gli altri due gruppi previsti dal progetto originale, ma noi continueremo a impegnarci affinché questo avvenga. È uno dei desideri del nostro ex presidente e di tutti noi attivisti. Una volta risolta la questione dell’asilo, continueremo a operare affinché venga realizzata anche una scuola elementare italiana. Speriamo, contando sull’aiuto dei nostri vertici, che il problema venga risolto nel miglior modo possibile affinché si reinstauri ad Abbazia l’istruzione in lingua italiana per i nostri figli e nipoti. Soltanto così tramanderemo la cultura e la lingua italiana alle nuove generazioni”.

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