CI di Valle, chiarire le responsabilità

L’Assemblea della Comunità degli italiani di Fiume ha discusso sul debito di 500mila kune del sodalizio di Castel Bembo. Il tema dei beni cimiteriali è stato affrontato invece a porte chiuse

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CI di Valle, chiarire le responsabilità

La sessione ordinaria dell’Assemblea della Comunità degli italiani di Fiume è iniziata con un minuto di raccoglimento per ricordare Pino Bulva. Dopodiché si è passati a discutere i cinque i punti all’ordine del giorno: le dimissioni di Iva Bradaschia Kožul da consigliere dell’Assemblea, la scelta del suo sostituto, la richiesta di chiarimenti sull’andamento del progetto Asilo italiano di Fiume, la richiesta di sostegno economico a favore della CI di Valle e la discussione sulla questione dei cimiteri.
Per quanto riguarda le dimissioni di Bradaschia Kožul, nel ruolo di consigliere le subentra Maria Grazia Frank. Breve anche la discussione riguardante l’asilo, nel corso della quale è stata approvata la proposta del presidente dell’Assemblea, Moreno Vrancich, di inviare all’Unione Italiana una lettera nella quale vengono chieste delucidazioni sul perché il progetto si sia fermato. Come rivelato da Melita Sciucca, presidente del sodalizio, Nadja Poropat è ora diventata presidente del Consiglio d’amministrazione dell’ente Asili Fiume. Di conseguenza, recentemente ha avuto un colloquio con il sindaco Vojko Obersnel il quale si è detto dispiaciuto del fatto che tutto sia ancora in stand-by.
Il flusso del denaro
Molto più lunga e vivace invece la discussione del punto sulla Comunità di Valle. A suo tempo l’UI aveva inviato a tutte le CI una lettera chiedendo un aiuto per poter saldare le spese (tasse e interessi di mora) emerse da una situazione poco chiara. “A Valle sembrava andasse tutto bene fino a quando il fisco non ha sporto denuncia dopo che erano stati rilevati pagamenti a favore di una persona per i quali non sono mai state versate le tasse. Visto che quest’ultime ammontano a circa 500mila kune, la CI non ha i fondi per saldare il debito e ha chiesto aiuto all’UI. Bisogna aiutare la CI, ma non senza aver trovato prima i responsabili di questa vicenda. Stando alla versione fornita dall’ex presidente, Rossana Bernè, dal momento che c’erano dei rallentamenti nell’erogazione dei fondi alle CI, lei avrebbe prestato dei fondi privati per poter portare avanti le attività. Nel momento in cui i fondi sono poi arrivati, lei avrebbe prelevato del denaro dal bancomat per coprire il prestito dato alla CI. Il problema risiede nel fatto che non ci sono tracce dei documenti che possano confermare le operazioni finanziarie citate dalla Bernè. Non sappiamo effettivamente quanto sia il totale che sarebbe stato prelevato dai bancomat, con l’Unione che non ha mai condiviso con noi questa informazione. Da questa versione l’ex presidente non risulta quindi essere una ladra, ma piuttosto una persona che ha gestito male queste operazioni”, ha detto Vrancich.
Serve un report dettagliato
Irene Mestrovich ha commentato dicendo di non credere “che l’ex presidente ignorasse tutto l’iter. Se nei confronti di Silvio Forza, erano state adottate determinate misure, che ora lo vedono in carcere a scontare la pena, penso – ha detto – che anche in questo caso si debba reagire”.
Dello stesso parere anche Melita Sciucca, che si è chiesta come una cosa del genere sia potuta accadere senza che nessuno se ne accorgesse. “Faccio rendiconti su rendiconti più volte all’anno, bilanci… Bisogna trovare i responsabili. Io sono responsabile di tutto quello che firmo”, ha ribadito la presidente della CI.
Sandro Vrancich ha dichiarato che la Bernè era a suo tempo stata anche membro della Giunta esecutiva del’UI, quando il presidente era ancora Maurizio Tremul. “Mi sembra impossibile che lei non abbia saputo gestire la cosa. Non credo sia tanto ingenua”, ha commentato Vrancich.
Flavio Cossetto ha voluto invece sottolineare che l’UI non ha proposto di aiutare la CI, ma di fare un prestito, mentre Lucio Slama ha dichiarato che è compito dell’UI risolvere questo problema.
Alla fine l’Assemblea ha fatto propria la proposta di Mario Simonovich, che prevede di chiedere all’UI un report dettagliato su quanto successo alla CI di Valle.
Successivamente, il tema dei cimiteri è stato discusso a porte chiuse e l’Assemblea invierà in seguito un comunicato.
Votare secondo coscienza
Tra le varie ed eventuali, da segnalare l’intervento di Rina Brumini riguardo alla candidatura di una connazionale il cui nome figura in una lista partitica. I consiglieri hanno infine invitato i connazionali a votare e a farlo secondo coscienza e nel rispetto dei valori della Comunità Nazionale Italiana.

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