Castua. Crekvina, le proteste non si placano

Inizia oggi, a Castua, la seconda fase dei lavori di rinnovo dell’antico sito. Proseguono, intanto, le polemiche per l’annunciato abbattimento di alberi ultracentenari presenti in zona

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Castua. Crekvina, le proteste non si placano

Prenderà il via oggi, a Castua, la seconda fase dei lavori di ristrutturazione di due zone del pittoresco borgo, nell’ambito del progetto “Uniamoci mediante il patrimonio” (Povežimo se baštinom). Il progetto prevede la trasformazione della Crekvina in scena estiva con vasto spazio aperto in cui verrà presentato agli ospiti il patrimonio locale, mentre piazza Lokvina verrà sottoposta a un completo intervento di restyling. Durante i lavori gli abitanti locali che prima parcheggiavano in zona, potranno fruire di aree parcheggio alternative, rispettivamente dietro alla Crekvina, in piazza Lokvina e in altre zone dell’abitato.
Anche se con quest’intervento la scena estiva all’aperto di Castua diventerà una delle più belle in Regione, non si placano le polemiche relative all’annunciato abbattimento dei vecchi ippocastani e tigli che si trovano in prossimità della Crekvina. Infatti, i cittadini del pittoresco borgo continuano a esprimere il proprio disappunto riguardo alla decisione della Città di tagliare gli alberi in questione. Le proteste, ricorderemo, erano iniziate nel novembre scorso, a ridosso dell’avvio della prima fase dei lavori. Il gruppo di cittadini volto a salvare gli esemplari aveva affisso in quei giorni sui tronchi messaggi di malcontento di vario tipo, mentre sui social continuano ad apparire post colmi di disapprovazione per il probabile abbattimento degli stessi. Per tentare di placare gli animi dei suoi concittadini, il sindaco Matej Mostarac ha richiesto una seconda valutazione dello stato degli ippocastani e tigli. A effettuare lo studio, l’esperto Frane Poštenjak, secondo il quale soltanto tre degli alberi presenti in zona hanno superato il centesimo anni d’età, mentre gli altri sono stati interrati più tardi senza però tener conto dello spazio tra ogni singolo trondo, il che avrebbe portato a determinati danni alle radici e all’impossibilità di ramificazioni più forti della chioma. Di questi primi tre alberi, due dovrebbero venir abbattuti immediatamente in quanto rappresentano un pericolo per l’incolumità dei passanti. Secondo Poštenjak, nel caso in cui si dovesse rinunciare all’abbattimento, sarebbe necessario curarli, il che comporterebbe delle spese pari a circa 35mila kune per ogni singolo albero. Tutto ciò bloccherebbe a lungo termine il progetto di rinnovo della Crekvina.

Gli abitanti di Castua contestano l’annunciato abbattimenti dei vecchi alberi in zona

Nuovi alberi in vista?
“Il rinnovo di questa zona rientra in un progetto che è stato avviato tantissimi anni fa e il cui valore è stato riconosciuto anche dall’Unione europea, che ha deciso di cofinanziare al 50 p.c. i lavori. Nessuna decisione è stata presa in maniera precipitosa, tantomeno quella di abbattere i vecchi ippocastani e tigli. Abbiamo chiesto il parere di esperti del campo, i quali hanno confermato che purtroppo lo stato di questi alberi è precario e che la loro sopravvivenza è appesa a un filo. Curarli sarebbe costoso e il risultato incerto. In base a queste analisi, abbiamo ideato un progetto che prevede l’interramento di nuovi alberi affinché la Crekvina rimanga immersa nel verde. Una zona bella e invitante non soltanto per gli abitanti locali, ma anche per tutti coloro che la visiteranno proprio per assistere ai nuovi investimenti”, ci ha spiegato ieri il sindaco Matej Mostarac, da noi interpellato per un chiarimento al riguardo. I nuovi alberi sono già stati acquistati e verranno piantati ai sensi di regole ben precise e non a caso come finora. Si tratta di alberi già cresciuti, alti attorno ai 7 metri, che già in primavera dovrebbero acquisire delle chiome rigogliose.

Per oggi è prevista anche una nuova protesta in loco

Tante illogicità
Se da un lato la municipalità garantisce la bontà del progetto, dall’altra, un gruppo di abitanti di Castua, a cui stanno a cuore i vecchi alberi, è decisamente scettico a proposito. Il motivo? Ce lo ha spiegato Silvia Zoretić, una dei numerosi giovani del posto che hanno organizzato le proteste. “Reputo che piantare degli alberi così alti sia quasi impossibile, visto che l’attuale terreno non ha abbastanza terra e ossigeno per accogliere nuove piante. Per anni in zona venivano parcheggiate automobili, che hanno reso il lotto inusabile per interventi del genere. Sia ben chiaro, noi non contestiamo il prossimo abbattimento degli ippocastani e tigli. Se ciò è davvero necessario, ben venga. Ci ha disturbato il modo in cui la Città ha comunicato la cosa agli abitanti, ovvero la mancanza di un dialogo costruttivo. Quando abbiamo chiesto delucidazioni in merito, ci è stato detto che l’architetto Nenad Fabijanić, che ha firmato il progetto, avrebbe spiegato il perché della decisione durante un incontro al quale erano stati invitati anche i media. Purtroppo quest’incontro non è mai avvenuto. Poi sono partite all’improvviso delle teorie secondo le quali gli alberi in questione sarebbero malati, ed elaborati che lo comprovavano. Da sottolineare che Frane Poštenjak non è l’unico esperto del settore. Noi, ad esempio, abbiamo contattato Goran Huljenić, esperto a livello europeo per quanto riguarda gli alberi nelle zone urbane, richiedendo un elaborato indipendente, il quale ha dichiarato che 9 dei 10 alberi possono venir salvaguardati e non rappresentano alcun pericolo. Quando abbiamo pubblicato sui social questi dati, i post sono stati censurati, il che ci fa pensare che avevamo ragione. Questi esemplari sono protetti dalla legge e lasciarli in vita significa tutelare l’ecosistema. Tutta la storia presenta innumerevoli illogicità, ed è questo che ci dà fastidio. Dal progetto della Crekvina si evince che la nuova scena non risulterebbe molto diversa da quella attuale. Se per due metri in più dobbiamo abbattere gli alberi, per noi è un ecocidio e non possiamo accettarlo”, conclude Silvia, annunciando che oggi sarà in Crekvina, assieme ad altri abitanti locali, per tentare d’impedire l’abbattimento.

Secondo uno studio commissionato dalla Città, gli ippocastani e i tigli sarebbero malati e pericolanti

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