Campeggi. Davanti a tutti nella ripresa dalla pandemia

La Facoltà di Ica ha istituito la Settimana dedicata al camping come settore in crescita. Un quarto dei turisti nella nostra Regione sono degli appassionati

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Campeggi. Davanti a tutti nella ripresa dalla pandemia

La percezione che dalle nostre parti uno può avere degli autocampeggi è quella di un luogo in cui trascorrere una vacanza spendendo poco. Si pensa al turista disposto ad accettare, pur di trovarsi a pochi passi dal mare, una vita spartana. Soltanto pochi decenni fa, effettivamente, arrivavano fino a noi le Trabant, per ben che vada le Lada, con i turisti dei Paesi dell’Est con roulotte e tende canadesi. Trascorrere la vacanza in un campeggio è una scelta che non viene determinata da questioni economiche. Anzi, i campeggiatori dei tempi moderni sono spesso disposti a spendere di più, pur di potere trascorrere la propria vacanza secondo la propria filosofia di vita.

 

Ieri è stata annunciata alla Facoltà di management nel turismo e nella ristorazione di Ica, la settimana dedicata al “camping”, un segmento specifico nel settore dell’ospitalità che nella Regione litoraneo-montana rappresenta, tra l’altro, il 23 per cento delle presenze. Questa settimana, infatti agli studenti viene illustrato da diversi punti di vista, un ramo specifico del turismo che sta vivendo un buon momento, anche con la “complicità” della pandemia. Scegliere una vacanza di questo tipo, con il camper o una roulotte, consente di rimanere isolati, di respirare aria fresca e di avere meno limitazioni rispetto a chi soggiorna in un albergo. La Facoltà di Ica promuove per la prima volta una settimana tematica su questo tipo di turismo, coinvolgendo tutti gli operatori, dai produttori di camper alle aziende che si occupano di noleggio, dai gestori dei campeggi a quelli che sono chiamati a promuovere questo tipo di offerta sui mercati internazionali.

…e una casetta prefabbricata nell’area parcheggio della Facoltà di Ica

Il campeggiatore medio

Nell’area del parcheggio della Facoltà è stato allestito un mini-campeggio con un camper e una casetta prefabbricata, entrambi in grado di soddisfare ogni esigenza in tema di comodità e servizi. Rispetto a ciò che si riceve in un albergo o affittando un appartamento, è difficile trovare degli svantaggi. Natura, intimità e sicurezza, abbinati a un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente sono diventati il motivo per cui scegliere il campeggio. Chi è il turista campeggiatore medio?

Oliver Lulić, presidente dell’Associazione croata dei campeggi, dopo la lezione tenuta per gli studenti stranieri del circuito Erasmus nella Facoltà di Ica, ci ha risposto che si tratta di ospiti di mezza età, situati, con famiglia e ben disposti a spendere. “Nelle grandi strutture come i campeggi a conduzione familiare, dobbiamo mantenere un buon rapporto tra qualità e prezzo per non farci superare dai concorrenti come la Spagna o l’Italia. Non arrivano più i campeggiatori di una volta che si portavano da casa il salame. Oggi si è pronti a spendere e i campeggi offrono sempre più contenuti di qualità”, ha spiegato. In tema di qualità, i campeggi in Croazia sono ai vertici per quanto riguarda i Paesi dell’Unione europea. Davanti, come ci ha detto Lulić, c’è soltanto l’Olanda.

La Facoltà di Ica ha istituito la Settimana tematica. L’argomento scelto è quello del campeggio

Settore tra i maggiormente colpiti

La settimana tematica è stata promossa dalla docente Josipa Cvelić Bonifačić, incoraggiata dai numeri che parlano chiaramente di una crescita del comparto. La Regione litoraneo-montana offre un’ampia scelta di strutture, da quelle gestite dalle grandi compagnie con tutti i contenuti che può vantare un albergo stellato, a quelle piccole in cui si punta soprattutto sull’aspetto della natura. In questo o in quel modo, i campeggiatori nella Regione rappresentano quasi un quarto del numero di turisti. Nei primi dieci mesi del 2021 ve ne sono stati oltre 500mila con circa 3,5 milioni di pernottamenti. Tedesci e sloveni sono in vetta alla classifica, con un aumento di cechi e polacchi.

In seguito alla pandemia di Covid-19, il turismo è stato uno dei settori maggiormente colpiti. Il camping, però, è stato quello che ha subito di meno le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Infatti, come ha spiegato Lulić, rispetto al 2019, anno record del turismo croato, i campeggi hanno registrato una flessione dell’8 p.c. inferiore rispetto al turismo nautico in cui c’è stato un calo del 13 p.c. Il settore alberghiero è stato quello che ha avuto il calo maggiore, con il 36 p.c. in meno rispetto a due anni fa.

Ora tocca agli studenti, ai futuri operatori cogliere i messaggi e pensare al futuro del turismo, ramo che hanno scelto per il loro futuro professionale, seguendo le nuove tendenze che abbracciano i principi della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.

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