
Ormai è una questione di pochi mesi. Il nuovo terminal container in Molo Zagabria è quasi pronto per accogliere le prime navi, anche le Super Post Panamax, le più grandi in circolazione. Si tratta dei più grandi investimenti nelle infrastrutture portuali della storia recente di Fiume.
Oggi, martedì 6 maggio, il ministro del Mare, Trasporti e infrastrutture Oleg Butković, ha visitato il terminal in cui c’è un’attività frenetica. I media hanno potuto seguire il sopralluogo del ministro, accompagnato dai rappresentanti dei concessionari. Ci ha accolti Tomislav Rosandić, membro della Direzione di Rijeka Gateway che ha fatto il punto della situazione: “Siamo nella fase finale dei lavori edili e quasi tutte le attrezzature sono state installate e al momento in fase di collaudo. Ai test prende parte anche il nostro personale composto al momento da 130 operatori che arriveranno a 300 quando il terminal verrà ultimato”. È stato precisato che il numero rimanente di lavoratori riguarda il segmento delle attività operative, dall’utilizzo delle gru alla guida degli automezzi speciali.

“L’inizio delle attività è previsto nella seconda metà dell’anno”, ha aggiunto Rosandić, parlando a pochi metri di distanza da una delle gigantesche gru STS (Ship-to-Shore), di grande capacità, utilizzate nei porti per il carico e lo scarico dalle grandi navi portacontainer. Queste gru sono progettate per operare direttamente tra la nave e il terminale portuale, facilitando il trasferimento rapido ed efficiente di container tra mare e terra.
Rosandić ha aggiunto qualche dato curioso. Per esempio, la capacità di una di queste è tale da poter sollevare più dell’equivalente di due Boeing 747. “Sono le più grandi gru di questo tipo utilizzate nel mondo, prodotte in Cina. Ci hanno messo tre mesi per arrivare da Shanghai, in un solo pezzo, come le vedete ora. Pesano 1.700 tonnellate ciascuna, alte 138 metri quando sollevano il braccio superiore (Long boom), più o meno l’altezza di un grattacielo di 30 piani”.
Limitato ogni tipo di inquinamento
Ci sono anche quei numeri che, in qualche modo possono suscitare un po’ di preoccupazione tra i cittadini, visto che il terminal, come quello esistente in Brajdica, si trova praticamente in centro città, a breve distanza dai quartieri residenziali. In questo senso, ecco qualche dato rassicurante: “Si tratta del terminal più moderno in questa parte d’Europa. Se ci riferiamo all’anidride carbonica, la sua neutralità raggiunge il 98 per cento. Sarà limitato il livello di ogni altro tipo di inquinamento, dall’aria alle acque, da quello acustico a quello luminoso, adottando le tecnologie più avanzate. Tra le altre cose, nella fase di preparazione che ha preceduto la costruzione del terminal, abbiamo rimosso circa 400 tonnellate di amianto”.

Fanno parte di Rijeka Gateway due compagnie, l’APM terminals che fa capo alla MAERSK, operatore leader a livello mondiale nel traffico container e la croata ENNA Logic. Oltre che dello scalo si occupano anche degli ex magazzini Metropolis che hanno in parte già restaurato e ristrutturato in quanto patrimonio storico e culturale protetto.
All’appuntamento c’era, ovviamente, anche Denis Vukorepa, direttore della Port Authority e candidato Hdz a sindaco alle prossime amministrative: “Il progetto, nominalmente, vale 350 milioni di euro, ma se calcoliamo gli altri investimenti che vi sono legati, arriviamo a 600 milioni. Fiume si appresta ad avere il più grande terminal in questa parte d’Europa, quando verrà completata la costruzione nella seconda fase”.

Infine, le parole del ministro Butković. Il terminal stesso, per esprimere tutte le sue potenzialità ha bisogno di infrastrutture efficienti, quelle stradali e ferroviarie. Con la costruzione della D403, da Molo Zagabria al nodo di Valscurigne e delle rotatorie che sono quasi pronte, l’allacciamento alla rete autostradale è completato. Ferrovia? Con la prima fase la movimentazione prevista è di 650mila TEU all’anno, che arriveranno a superare il milione dopo la seconda fase con altri 280 metri di molo sul lato occidentale. Tutti questi container come raggiungeranno il centro Europa? “Restano delle sfide da affrontare – ammette il ministro –, in quanto ci saranno 150 tir al giorno che lasceranno lo scalo”. Il numero potrebbe anche essere maggiore, seguendo un ragionamento matematico, ma è anche vero che nel primo periodo il 40 per cento dei container che arriveranno a Fiume lasceranno il terminal via mare attraverso il servizio feeder, con portacontainer più piccole, per raggiungere i porti più vicini. “Sarà così fino alla costruzione della nuova ferrovia, a partire dal segmento Škrljevo-Fiume-Jurdani fino alla ferrovia di pianura verso l’entroterra. È un progetto che impegna soprattutto l’HŽ infrastrukture che deve avviare un processo che andrebbe concluso in tempi ragionevolmente brevi”, ha detto Butković. Quanto brevi? “Ci sono stati dei ritardi, come sappiamo, ma il nuovo bando per il progetto sarà pubblicato entro la fine dell’anno. Progetto ed esecuzione verranno affidati allo stesso soggetto per cui contiamo di poter accorciare i tempi saltando una tappa amministrativa. Ci vorranno 2 miliardi di euro che non potremo attingere solo dai fondi europei. La Croazia per fortuna, ha un’economia in crescita e, probabilmente, con un credito vantaggioso, avremo la possibilità di disporre delle risorse necessarie”.
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