Brajdica un terminal in crescita

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Brajdica un terminal in crescita

Procedono a ritmo serrato i lavori di ampliamento e ricostruzione dell’infrastruttura ferroviaria del terminal in Brajdica, progetto comune della Port Authority di Fiume e dell’azienda HŽ Infrastruktura (Ferrovie dello Stato) che porta il titolo di “Sviluppo di una piattaforma multimodale nel porto di Fiume e collegamento con il terminal container Porte dell’Adriatico” e che viene finanziato in gran parte con i mezzi a fondo perduto dell’Unione europea con l’obiettivo di aumentare la capacità di ricezione del porto fiumano, rafforzando in tal modo la sua concorrenzialità sul mercato internazionale. Partito da una proposta dell’azienda Porte dell’Adriatico (Jadranska vrata), che ha in concessione il terminal di Brajdica, è stato accolto di buon grado dalla Port Authority che, assieme alla HŽ Infrastruktura, è riuscita a ottenere, in virtù della bontà del programma, i finanziamenti europei ai sensi dell’Accordo (Grant Agreement) relativo ai progetti CEF, acronimo di Connecting Europe Facility. Nota anche con la denominazione corrispondente in italiano “meccanismo per collegare l’Europa”, la CEF fornisce in pratica un’assistenza finanziaria alle reti transeuropee al fine di sostenere progetti infrastrutturali d’interesse comune nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni e di sfruttare le potenziali sinergie tra questi settori. Promuove, inoltre, la realizzazione di progetti d’interesse comune per lo sviluppo, la costruzione o l’adeguamento di nuovi servizi e infrastrutture di trasporto, energia e comunicazione, dando priorità ai collegamenti mancanti, ai progetti che presentano un valore aggiunto europeo e vantaggi significativi per la società e che non ricevono un finanziamento adeguato dal mercato. CEF è uno strumento particolarmente tecnico e destinato soprattutto agli “addetti ai lavori” nel settore delle infrastrutture o del digitale, e alle autorità pubbliche interessate dallo sviluppo di infrastrutture di particolare rilevanza a livello europeo.

Grandi vantaggi

Ne abbiamo parlato con l’ingegnere Marko Kukić dell’azienda HŽ Infrastruktura, a capo del team progettuale. “È un progetto estremamente importante che offrirà grandi vantaggi sia a livello locale che nazionale. Per il team esecutivo, poi, l’intera opera rappresenta una grandissima sfida, soprattutto per quanto riguarda i lavori di ampliamento della vecchia galleria sulla Fiume-Sušak, vera e propria rarità nel mondo – esordisce il nostro interlocutore –. L’intervento è diviso in tre fasi e tutte sono già in atto, ovvero la costruzione di quattro nuovi binari nell’ambito del terminal di Brajdica, che andranno ad aggiungersi agli esistenti otto, di cui è prevista la ricostruzione, e la perforazione del tunnel sulla linea ferroviaria Fiume-Sušak, da dove i container, una volta scaricati dalle navi, partono verso le varie destinazioni previste. La ricostruzione delle otto rotaie esistenti viene eseguita in due fasi. 
In questo momento, l’intervento, che dovrebbe concludersi approssimativamente verso la fine del prossimo mese di giugno, interessa i primi quattro binari, dopodiché, una volta diventati operativi, procederemo con i restanti quattro. Con la relativa infrastruttura, il tutto dovrebbe essere pronto entro giugno del 2019. Si è dovuto procedere così per non fermare il traffico merci, interruzione che avrebbe comportato gravi perdite finanziarie per tutti i partner coinvolti. La ricostruita e ampliata ferrovia di Brajdica disporrà di un nuovo moderno sistema di sicurezza e segnalamento che finora non aveva, ma anche di un migliore sistema di trasmissione (telecomunicazioni), che favorirà il collegamento tra l’Autorità portuale, il terminal di Brajdica e le Stazioni ferroviarie di Fiume e Sušak. Il terminal disporrà inoltre di un binario per la gru mobile (che finora era fissa), che aumenterà la velocità degli scarichi”.

INTERVISTA MARKO KUKIC CONT 2019 3

Una delle sfide maggiori, come ci ha detto, è rappresentata dai lavori di ampliamento della galleria ferroviaria.

“Esatto. È un intervento rarissimo, che finora è stato eseguito nel mondo soltanto poche volte. Generalmente, per ampliamento di un tunnel ferroviario s’intende la costruzione di un traforo parallelo. Nel nostro caso, invece, verrà ulteriormente allargato quello già esistente per fare posto a una rotaia parallela, della lunghezza di 400 metri. La pericolosità dell’intervento è dovuta alla posizione del tunnel, che passa praticamente sotto una zona abitata, il che rende i lavori molto esigenti. Da qui la necessità di eseguirli in fasi – spiega l’ingegnere –. C’è il rischio che durante gli scavi s’incorra in possibili cavità nella roccia (che nel nostro gergo chiamiamo caverne). A quel punto dovremmo procedere con il sanamento delle stesse, il che comporterebbe un rallentamento dei lavori. Sono tutto rischi che abbiamo preso in considerazione da subito. Per le necessità degli scavi, abbiamo dovuto deviare provvisoriamente a nord il traffico stradale in Viale della XIII Divisione nel rione di Pećine. In un secondo momento, sarà effettuata una deviazione dell’arteria stradale a sud, dopodiché, a intervento finito, la strada tornerà scorrevole come prima”.

Quali vantaggi offrirà il progetto una volta conclusi i lavori?

“Aumenterà la capacità di carico-scarico dei container e accelererà il traffico merci rendendo molto più concorrenziale il porto fiumano. Contribuirà, inoltre, a diminuire le spese di trasporto dei container che, a lavori conclusi, sarà effettuato maggiormente via ferrovia (molto più conveniente) anziché stradale, com’è il caso ora. Questo progetto ci darà l’opportunità di attirare molti più clienti stranieri, ‘strappandoli’ al porto di Capodistria. Il nostro intento è aumentare la competitività e il profitto del porto fiumano e di conseguenza del Paese”, conclude Marko Kukić.

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