Brajdica e Zagabria Deep Sea. Terminal giganti per il futuro del porto

0
Brajdica e Zagabria Deep Sea. Terminal giganti per il futuro del porto

Ormai è questione di giorni. Presto, infatti, dovrebbe diventare operativo, a poco più di due anni dall’inizio dei lavori – erano stati avviati nell’agosto del 2018 –, il terminal intermodale di Brajdica, un progetto congiunto dell’Autorità portuale di Fiume e dell’azienda HŽ Infrastruktura, del valore di 35,6 milioni di euro e finanziato in larga misura (all’85 p.c.) con i fondi europei attraverso il programma Connecting Europe Facility (CEF) – Meccanismo per collegare l’Europa. Il valore concordato del progetto (che include tutti gli interventi previsti ed effettuati ovvero la progettazione, i lavori, la sorveglianza e la gestione del progetto) è di 33,6 milioni di euro. Si tratta, ricorderemo, di un’opera di ampliamento e ristrutturazione dell’infrastruttura ferroviaria nel suddetto scalo container, la cui operazione più importante e complessa ha riguardato la ricostruzione della vecchia galleria ferroviaria di Sušak, accanto all’imbocco della statale D-404. Il traforo è stato allargato al suo ingresso occidentale (la sua lunghezza complessiva è di 1.838 metri), al fine di fare spazio per un secondo binario (lungo 400 metri) parallelo a quello già esistente, da dove i container, una volta scaricati dalle navi, partono verso le destinazioni previste. Il progetto, denominato “Sviluppo di una piattaforma intermodale nel porto di Fiume e collegamento con il terminal container Porte dell’Adriatico“, si è svolto in tre fasi, che hanno compreso la ricostruzione di 8 binari, la realizzazione di ulteriori 4, per un totale di 12, di cui uno destinato alla gru mobile che permetterà di accelerare le operazioni di carico e scarico delle merci. Vi è stato incluso anche il collocamento di un nuovo sistema di sicurezza e della segnaletica ferroviaria, nonché del sistema di telecomunicazioni, con l’obiettivo di migliorare e ottimizzare la rete di trasmissione favorendo il collegamento tra lo scalo e la Port authority. L’obiettivo è duplice e cioè rendere più rapido e fluido il flusso delle merci e trasferire la maggior parte del traffico dalla strada alla ferrovia (l’attuale rapporto è di 70/75:25/30 p.c.). Con la sua entrata in funzione, il terminal intermodale di Brajdica sarà in grado di accogliere fino a 20 treni merci al giorno, il che influirà in maniera significativa sulle capacità di carico e scarico su binari assicurando 360.000 TEU all’anno e un aumento del 50-60 p.c. di movimentazione su ferrovia, con conseguente alleggerimento del traffico stradale nella zona portuale.

L’ampliata galleria di Sušak

Bisogna rilevare che i lavori sono stati conclusi nei termini previsti ovvero nel giugno di quest’anno, mentre il 25 settembre scorso lo scalo è stato sottoposto a controllo tecnico interno, a cui è seguito quello del Ministero dell’Edilizia il che rappresenta il presupposto per l’ottenimento del certificato di agibilità, che dovrebbe venir rilasciato a giorni assieme alla conferma dell’Agenzia per la sicurezza nel traffico ferroviario. L’appalto, ricorderemo, è stato affidato alle aziende Kolektor Koling ed Euro-Asfalt, mentre per la supervisione erano addette le società Investinženjering e Institut IGH. “Sono estremamente soddisfatto del fatto che il progetto abbia seguito i ritmi previsti e sia stato portato a termine entro le concordate scadenze, innanzitutto perché si è trattato di interventi decisamente complessi, in particolar modo quello riguardante l’ampliamento della galleria di Sušak – ci ha detto l’ingegnere capo, Marko Kukić, durante un giro d’ispezione nel terminal –. La pericolosità dell’intervento era dovuta alla posizione del tunnel, che passa praticamente sotto una zona abitata, quella di Pećine, il che ha reso i lavori molto delicati. Da qui, la necessità di eseguirli a fasi. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, come pure i cittadini di Fiume, che hanno portato pazienza per due anni, quanto sono durati i lavori”.

Il nuovo binario funziona

Progetto in pieno svolgimento
Per un progetto concluso, un altro è in pieno svolgimento e vede coinvolti gli stessi partner. Il riferimento è alla ricostruzione dell’infrastruttura ferroviaria in seno al futuro terminal container di Molo Zagabria. L’intervento, ricorderemo, rientra nel progetto “Sviluppo dell’infrastruttura portuale nel porto di Fiume – terminal container in Molo Zagabria” (Zagabria Deep Sea), che, come anche per Brajdica, vede coinvolti la Port Authority e l’azienda HŽ Infrastruktura. In questo caso il valore del progetto ammonta a 31,6 milioni di euro ed è finanziato all’85 p.c. dall’Ue tramite il CEF, mentre il valore concordato è di 25,2 milioni di euro nei quali rientrano tutti gli interventi previsti. Tra questi, la ristrutturazione e il prolungamento dei 12 binari esistenti, compresi quelli tronchi, la costruzione di nuovi deviatoi, la ricostruzione della rete di contatto, l’ampliamento dell’impianto di telecomunicazioni, la nuova canalizzazione e il sistema d’illuminazione ferroviaria e di protezione tecnica, il drenaggio, l’edificazione di una rampa per i Vigili del fuoco, la ricostruzione dei raccordi ferroviari per il collegamento con la zona portuale e la costruzione di quattro nuovi binari della lunghezza di 400 metri, di cui due per gru mobili, che saranno paralleli alla banchina operativa del terminal Deep Sea. Insomma, un intervento non da poco che, una volta concluso, permetterà al porto di Fiume di marciare a pari passo con i maggiori competitor dell’Alto Adriatico.

Il terminal intermodale di Brajdica è in attesa del certificato di agibilità

L’ingegnere capo Marko Kukić
Un’infrastruttura ferroviaria nuova di zecca
La costruzione dei nuovi binari
Prolungamento dei 12 binari già esistenti di fronte al Molo Zagabria

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display