Boras Mandić: «Nessun contatto»

All'indomani del fallito tentativo di costituire la nuova Assemblea regionale, quali sono le prospettive per avere una maggioranza che consenta a Zlatko Komadina di governare?

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Boras Mandić: «Nessun contatto»

Per un solo voto l’Assemblea regionale non si è costituita giovedì scorso. Non è stato eletto il presidente dell’Assemblea e occorrerà aspettare tre settimane per riprovare. Vista da fuori, la situazione appare incomprensibile. Il presidente Zlatko Komadina, rieletto per la sesta volta, dall’alto della sua esperienza commenta così l’atteggiamento dei consiglieri. “C’è tanta gente nuova che, a quanto pare, non sa ancora come e con chi schierarsi. Restano tre settimane per raggiungere degli accordi”.

 

Dal 30 maggio, giorno in cui Komadina è stato riconfermato dopo il turno di ballottaggio, ma anche dopo il 16 maggio, quando dalle urne è uscita la nuova composizione dell’Assemblea, sembra che si sia comunicato poco. Quelli che sembravano essere gli alleati naturali, la piattaforma “Možemo!” con i partner, non hanno votato né per né contro il candidato proposto dalla coalizione a cui fa capo l’SDP per il presidente dell’Assemblea. A Zagabria le due forze politiche hanno trovato un linguaggio in comune, ma nella nostra Regione non sono stati rispettati i pronostici. I due consiglieri si sono astenuti, ma sono arrivati puntuali i voti, tutt’altro che scontati, dalla lista civica di Iva Rinčić, capitanata comunque da Davor Štimac che aveva partecipato alle amministrative come candidato sindaco di Fiume. “Hanno dimostrato di voler essere costruttivi – ha commentato Komadina –, e credo che manterranno questa posizione anche alla prossima riunione dell’Assemblea”.

Komadina aveva ammesso, pochi giorni prima della sessione in cui si sarebbe dovuta costituire la nuova Assemblea, che di accordi veri e propri non ve ne sono stati. Oltre ai due consiglieri di “Možemo!” che, almeno per il momento hanno negato il sostegno alla nomina a presidente del candidato Loris Rak, ve ne sarebbero altri cinque che, a livello di visione del mondo, potrebbero far parte di una maggioranza guidata dall’SDP. Ci riferiamo all’Azione dei giovani e all’Unione del Quarnero che ha conquistato cinque seggi nell’Assemblea. Il capolista della coalizione è Marko Boras Mandić, vicepresidente della Regione lo scorso mandato, ma anche in contrasto con Komadina nel 2020. Nominato capo della Task force regionale della Protezione civile, Boras Mandić aveva deciso di partecipare alle elezioni politiche da solo, voltando le spalle, in qualche modo, alle strutture politiche che lo avevano sostenuto a livello regionale. In autunno, egli è stato destituito dall’incarico che ricopriva nel contesto dell’emergenza sanitaria e marginalizzato nel suo ruolo di vicepresidente della Regione. Non ci aspettavamo che all’Assemblea potesse appoggiare senza riserve la proposta per il suo presidente, ma anche Boras Mandić si dice sorpreso, per un altro fatto però: “Sì, sono sorpreso che si sia arrivati alla votazione nonostante non fosse assicurato il numero necessario di mani alzate per l’elezione del presidente. Tutto è rinviato alla prossima sessione. Nel frattempo, nessuno ci ha contattati”, ha detto Marko Boras Mandić.

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