
Un’Assemblea regionale infinita, quella di ieri, la 30ª di questo mandato: sono stati due i punti all’ordine del giorno che hanno fatto clamore, tra i 14 complessivi. Partiamo dal quinto: il tema che riguarda l’inquinamento marino di fronte alla raffineria dell’INA a Urinj, previsto come un semplice aggiornamento informativo, si è invece trasformato in una discussione accesa.
Una Radulović Zekić, direttrice dello sviluppo sostenibile dell’INA, ha presentato gli sforzi intrapresi dall’azienda per contrastare l’inquinamento marino di fronte alla raffineria di Urinj. Tuttavia, la sua relazione è stata bocciata da quasi tutti i consiglieri, che l’hanno considerata troppo breve e superficiale, insomma insoddisfacente. Secondo loro, l’INA non starebbe facendo abbastanza per risolvere il problema; si sospetta che l’inquinamento, causato probabilmente da vecchie infrastrutture sotterranee, non venga affrontato in modo efficace da anni. Il sindaco di Kostrena, Dražen Vranić, ha espresso perplessità per la qualità del resoconto, ritenendo che la questione richiederebbe maggiore attenzione. Questa valutazione ha trovato concordi tutti i consiglieri, che, sebbene siano uniti nel cercare soluzioni, non sono ancora sicuri su chi sia il vero responsabile dell’inquinamento.

Foto: IVO VIDOTTO
Incidenti ormai cronici
Orjen Petković (Možemo!) ha sottolineato che gli incidenti legati all’inquinamento sono ormai cronici, chiedendo quali sistemi di protezione ambientale siano attualmente in uso, quanto siano sofisticati e chi ne sia il responsabile. Ha anche chiesto dettagli specifici sulle sostanze chimiche menzionate, come agenti inquinanti, benzene, poliaromatici e fenoli.
Una Radulović Zekić ha spiegato che il nome del capo progetto non è attualmente disponibile, ma si attende di ottenere maggiori dettagli una volta che il progetto sarà avviato. Ha inoltre sottolineato che il bando per la risoluzione del problema è complesso e ci si aspetta una soluzione definitiva entro la fine dell’anno. Solo allora si sapranno con precisione il budget necessario e i tempi di realizzazione del progetto di bonifica.
Bojan Lončar, responsabile dell’Ufficio Progetti di produzione dell’INA, ha confermato che una quindicina di serbatoi sono stati chiusi per una decisione aziendale, mentre in quelli controllati non si registrano fuoriuscite.
Mario Pavešić, esperto di supporto operativo dell’INA, ha riferito che sono state ordinate barriere oceaniche per contenere l’inquinamento e che si sta aspettando l’approvazione per avviare i lavori sulle aree marittime.
Prima della votazione, il vicepresidente della Regione litoraneo-montana, Vojko Braut, impegnato a sostituire il convalescente presidente Zlatko Komadina, ha evidenziato che, nonostante la lunga discussione, non è stata presa alcuna decisione concreta da parte dell’INA per risolvere definitivamente il problema.
Tuttavia, l’Assemblea ha espresso il suo sostegno per l’organizzazione di una seduta tematica specifica sulla questione. Pavešić, ha ribadito la volontà dell’azienda di risolvere la faccenda.
Alla fine, la votazione, effettuata per la prima volta per il tramite del nuovo sistema elettronico, ha “punito” la relazione offerta dall’INA, sostenuta solamente dai rappresentanti del Partito socialdemocratico.

Foto: IVO VIDOTTO
Finanziaria in aumento
Un altro punto all’ordine del giorno rivelatosi molto interessante è stato il primo in agenda, ovvero la proposta del resoconto semestrale del Bilancio, che ha rivelato un aumento di 29 milioni di euro per l’anno corrente. Le mille domande di Vice Sep (HDZ) sulla distribuzione dei fondi nei vari settori hanno mobilitato i capidipartimento che hanno cercato di fare chiarezza, spiegando come sono stati utilizzati i fondi, anche se molti di essi non risultano ancora evidenti nel bilancio semestrale.
Braut ha commentato che la distribuzione del capitale non è poco ambiziosa, come aveva punzecchiato la consigliera indipendente Iva Rinčić, e ha fornito alcuni esempi, tra cui quello del settore sanitario, dove sono stati investiti 500 milioni di euro solamente in progetti di essenziale importanza. Tuttavia, la sua risposta e quelle dei responsabili dei singoli dipartimenti non sono state convincenti per la maggioranza dei consiglieri per cui la proposta è stata respinta. Tra gli interventi più critici, quello di Leo Pavela, che ha evidenziato la mancanza di una strategia a lungo termine per un utilizzo efficace dei fondi. Franjo Butorac (PGS) ha sollevato dubbi sulla spesa per le ore straordinarie, indicando una carenza cronica di personale e una cattiva organizzazione nelle attività pubbliche.
Nel quarto punto, Emina Grgurević Dujmić, direttrice della Casa di salute regionale, ha risposto a numerose domande, fornendo dati e sottolineando i problemi dei team di medicina familiare. Ha evidenziato la necessità di nuovi alloggi per i medici, poiché le strutture attuali sono in cattive condizioni. Inoltre, ha segnalato le difficoltà nel trovare personale medico, con scarso interesse per il lavoro infermieristico, e ha annunciato contatti con agenzie estere per reclutare infermieri da Nepal, India e Indonesia. Gli ambulatori mobili non sono ancora stati approvati a livello ministeriale e quelli turistici non sono stati aperti per mancanza di personale.

Foto: IVO VIDOTTO
Porto di Fiume
Il sesto punto all’odg ha riguardato le informazioni riguardanti il trasporto della ferraglia nel porto di Fiume. Nell’arco del 2025 le autorità inizieranno i lavori nel bacino portuale che richiederanno la rimozione totale dello stesso. I consiglieri hanno definito scadente il resoconto.
Durante il question time in apertura, Josip Katalinić (Most) ha sollevato il problema irrisolto del Centro regionale per la gesitone dei rifiuti di Marišćina, presente da 13 anni. Ha proposto di affidarne la gestione alle unità di autogoverno locale, che potrebbero effettuarla meglio. Ljudevit Krpan, capodipartimento per lo sviluppo regionale, le infrastrutture e la gestione dei progetti, ha confermato che la Regione è disponibile a trasferire la gestione a chi è pronto e capace, ma Katalinić ha ribadito che la Regione deve continuare a esercitare pressioni per una soluzione definitiva.
Nedo Pinezić (Unione del Quarnero) ha sollevato la questione degli alloggi in affitto, evidenziando che, su oltre 36.000 unità, solo 9.500 sono registrate su “eVisitor”. Questo implica che molte persone non pagano la tassa di soggiorno. Se si considera che in media ci sono 5 persone per struttura, si tratta di una città intera di persone non dichiarate.
Davor Štimac, indipendente, ha riportato alla luce i vecchi problemi relativi al complesso Haludovo e all’edificio una volta in possesso della Croatia Line (prima Jugolinija) a Kostrena, dove si vocifera che potrebbe sorgere un nuovo Hilton. Braut ha risposto che non a lui non è arrivato nulla di concreto.

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Kanal Ri, rischio fallimento
Orjen Petković (Možemo!) ha chiesto lumi sulla nuova Casa della salute di Rujevica e sulla gestione dei centri di assistenza specialistica dell’ex Clinica ginecologica in via Marinković e della clinica nel parco Nikola Host, dove sono stati investiti tanti soldi in passato. Braut ha spiegato che i contenuti attualmente in funzione saranno trasferiti alla nuova struttura una volta adottato il Piano urbanistico. Ha sottolineato che la carenza di parcheggi rimane un problema nei punti cittadini esistenti, ma che il nuovo centro richiederà tempo e pertanto gli investimenti hanno senso. Leo Pavela ha criticato la cattiva gestione di Kanal Ri, affermando che, se le cose non migliorano, l’emittente locale potrebbe presto fallire. Ha richiesto una riunione urgente, che Braut ha rifiutato, dichiarando che non fa parte del Consiglio di sorveglianza dell’emittente.
Lara Bressan-Antonina (Unione del Quarnero) ha proposto l’aumento delle fermate dei catamarani sulle rotte da Fiume per le isole, menzionando la possibilità di una fermata aggiuntiva a Cherso per il catamarano diretto ad Arbe.
Infine, Morena Lekan (Možemo!) ha riproposto la questione dei menu scolastici per le elementari sotto giurisdizione regionale, chiedendo se fosse possibile destinare fondi aggiuntivi per migliorare la qualità dei pasti. La capodipartimento Edita Stilin non ha fornito una risposta concreta.

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Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
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