Quant’è bella la nostra Fiume

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Quant’è bella la nostra Fiume

La pioggia insistente che ha caratterizzato la giornata di ieri non ha impedito a un nutrito gruppo di cittadini appassionati della storia della propria città di prendere parte a una visita guidata tenutasi nell’ambito del ciclo intitolato “La nostra bella Fiume”, organizzata dal giornalista e conoscitore della storia del capoluogo quarnerino, Goran Moravček. Il giro educativo in Cittavecchia è iniziato in piazza della Risoluzione fiumana, ovvero nella chiesa di San Girolamo, nella quale – come rilevato da Moravček – gli altari sono stati in prevalenza realizzati nel XVIII secolo dal noto scultore Antonio Michelazzi. In cima all’altare principale, dedicato ovviamente a San Girolamo, si nota lo stemma dell’Ordine degli agostiniani, in quanto la chiesa, costruita nel XIV secolo assieme al convento, apparteneva a quest’ordine religioso fino alla sua soppressione avvenuta nel XVIII secolo. Dopo avere visitato la chiesa, la comitiva ha raggiunto la cappella gotica di Santa Trinità del XV secolo, il cui restauro è stato di recente completato rivelando un soffitto affrescato. Come spiegato da Moravček, il soffitto gotico è diviso in 14 segmenti. Ciò che rende particolari e molto preziose queste pitture murali è l’apparato iconografico, raro e insolito. Vi sono rappresentate figure umane nude che cavalcano un cinghiale, un’aquila, un drago e un pesce, e rappresentano la personificazione di quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. Nel segmento centrale dell’apside è collocata invece l’immagine antropomorfa della Luna e del Sole come attributi dell’Anno, il che conclude una rappresentazione medievale del mondo materiale, l’Imago mundi. Il gruppo si è diretto poi nel chiostro del convento che contiene le lapidi mortuarie di importanti personaggi della storia di Fiume per giungere all’affresco, molto danneggiato, che rappresenta il Calvario e adorna la parete accanto all’ingresso nella cappella dell’Immacolata concezione e nel quale – ha fatto presente Moravček – si trova la scritta “de Fiume”, risalente al XV secolo. Si tratta della prima menzione del nome italiano della città. Dopo una breve tappa nella cappella, la comitiva si è avviata verso piazza Kobler e, passando per Calle Canapini, in piazza Pul Vele crikve, ovvero dinanzi alla chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (ex Duomo), per proseguire verso la Scuola elementare “Nikola Tesla” in direzione della Cattedrale di San Vito, dove Moravček ha raccontato l’interessante storia di questo tempio religioso, l’impresa di Carolina la Fiumana e la leggenda del Crocifisso miracoloso.

Prossimo appuntamento, il 1º dicembre (ore 11) a Volosca.

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