Bazovica, orgoglio degli sloveni di Fiume

La Società artistico-culturale celebra il 75.esimo anniversario della fondazione. Molteplici le attività delle sezioni

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Bazovica, orgoglio degli sloveni di Fiume
La villa in cui si trova la sede della Società artistico-culturale Bazovica. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La nostalgia del luogo natio, della propria Patria, di conservare la lingua, le tradizioni familiari e sociali, sono i fattori principali per ogni singola persona soprattutto se costui, per propria volontà, necessità o costrizione, deve emigrare più o meno lontano in cerca di una vita migliore. Così è stato per un gruppo di dipendenti sloveni in prevalenza giunti dal Litorale sloveno, impiegati in una delle industrie fiumane, che nel lontano 1947 decisero di formare una società culturale ed educativa in cui curare le proprie tradizioni. Nacque così la Società artistico-culturale “Bazovica” in ricordo del borgo vicino a Trieste (Basovizza), dove vennero trucidate dai fascisti le prime vittime slovene (quattro uomini). Fino ai giorni nostri ha continuato a operare ininterrottamente allargando le attività e fondando nuove sezioni, sempre al passo con i tempi. Il fine della Società allora come oggi, è quello di preservare l’identità slovena a Fiume e in Croazia, coltivare e mantenere viva la lingua, la letteratura e la cultura slovena, curare il patrimonio culturale e mantenere buoni e amichevoli rapporti con la maggioranza, così come con tutte le altre minoranze nazionali che operano a Fiume e nella Regione.

”Da quella data ne è passata di acqua sotto i ponti – ci racconta l’attuale presidente della società slovena, Jasmina Dlačić – ma la nostra Società non ha mai smesso di operare. Dagli inizi molto modesti per arrivare all’attuale operato come una delle 16 Società slovene attive a livello nazionale, nei cui vani opera l’Unione delle società slovene in Croazia. Da una piccola stanzetta, nel 1950 la società ricevette in usufrutto l’attuale sede, la villa di uno dei discendenti di Giuseppe Gorup, imprenditore fiumano di origine slovena, diventando un punto di riferimento per tutti gli sloveni residenti nel capoluogo quarnerino”.
Nel 1947 fu fondato il coro maschile, che dopo pochi anni cesserà la sua attività, lasciando il posto al coro misto oggi diretto da Zvonimir Stipetić e sotto la guida del maestro Zoran Badjuk. Curando tramite il canto corale l’identità slovena e la musica delle diverse regioni della Slovenia, la corale si è fatta valere non solo a livello locale, ma pure in un contesto più ampio con tantissime tournée. Poi con l’indipendenza slovena e croata, offrendo concerti non solo nel Paese d’origine e in Croazia, ma per tutta l’Europa, nelle sedi delle varie società slovene. “Il coro è il nostro fiore all’occhiello e si esibisce in una ventina di concerti all’anno. Conta una trentina di persone amanti del canto. Purtroppo, la sua attività, come tutte le altre, è stata praticamente cancellata dalla pandemia, ma finalmente è ripresa con entusiasmo e tanta voglia di fare”.
Oltre al coro, le altre sezioni operanti in seno alla Bazovica sono quella artistica, fotografica, filodrammatica, alpinistica, dei giovani e dei bambini, l’attività editoriale e il folclore. “Quest’ultimo dal primo momento ha avuto tanto successo e per 29 anni, sotto la guida della fondatrice Sonja Kern Svoboda, ballerina del Teatro fiumano, ha portato avanti tutte le specificità della danza folcloristica delle varie regioni slovene. Oggi la sezione è guidata da Nataša Grlica, allieva della Kern Svoboda. Tutte le sezioni operano con una ventina-trentina di attivisti, non necessariamente di madrelingua slovena”.
Oltre a queste molteplici attività, la Società cura pure i corsi di lingua slovena. “Negli anni ‘50 dello scorso secolo c’erano lezioni regolari per i bambini dalla prima alla quarta classe delle scuole elementari. Nel 1992 la lingua slovena veniva studiata nei corsi organizzati nella nostra sede e nel 2010 nella scuola elementare Pećine. L’attività è stata allargata pure in altre scuole delle Regione”.
Sono attivi pure i gruppi dei giovani e dei bambini e la sezione filodrammatica. “Il nostro obiettivo è avvicinare quanto più alla realtà slovena le giovani generazioni che provengono da famiglie slovene o da matrimoni misti. Insegnare loro la lingua che diventa un patrimonio del singolo, la cultura, la letteratura e l’identità slovena come qualcosa di molto prezioso e unico”.
Tutte le attività di una società appartenente a una delle minoranze viene finanziata da più parti. “Il nostro operato viene finanziato tramite l’Ufficio del governo per gli sloveni all’estero della Repubblica di Slovenia, dal Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, dalla Regione litoraneo montana e dalla Città di Fiume e partecipiamo a numerosi concorsi per l’assegnazione di fondi aggiuntivi”.
Tutte le sezioni negli ultimi tempi stanno lavorando a ritmo serrato in quanto la cerimonia solenne per il 75.esimo della fondazione avrà luogo alla fine di novembre nella Casa di cultura di Sušak. “Per noi significa molto quest’anniversario che segna la nostra secolare presenza a Fiume e nei suoi dintorni, come cittadini paritetici alla maggioranza e alle altre minoranze presenti in quest’area. Siamo fieri di quest’importante ricorrenza che vedrà la presenza dei soci di tutte le sezioni che presenteranno il meglio della nostra ricca attività”.

Alpinismo, che passione
Una delle sezioni che pure quest’anno celebra un riguardevole traguardo è quella alpinistica con ben 20 anni d’attività alle spalle. “Un tempo nell’ambito della società artistico-culturale Bazovica – illustra Darko Mohar, presidente della sezione di alpinismo – era attiva una fiorente sezione bocciofila, che ha sfornato una serie di campioni, poi con l’andare degli anni si è estinta per mancato interesse. Un gruppo di entusiasti, tra cui il sottoscritto, decise di attivare una sezione dedicata alla passeggiate e scarpinate sulle montagne, oltre che per praticare un’attività fisica salutare e attirare i giovani.
Oggi conta una settantina di attivisti e siamo in contatto con le varie Società alpine locali (Platak, Kamenjak, Duga, Opatija), slovene e italiane. Parallelamente alle passeggiate per i monti, i nostri soci sono attivi pure con la macchina fotografica e abbiamo intrecciato le nostre due passioni, allestendo nel corso degli anni diverse mostre, organizzato conferenze sul tema e documentato le nostre gite. Siamo attivi per tutto l’anno con un breve intervallo estivo. Fino a oggi abbiamo scalato tantissime vette in Croazia, Slovenia, Italia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina e ancora più lontano. Per celebrare quest’anniversario abbiamo organizzato una conferenza degli alpinisti Romano Benet e Nives Meroi, coniugi appassionati delle alte vette con la proiezione del documentario ‘Assieme fino alla cima’ e organizzato una gita simbolica sui monti Snežnik (Nevoso) e Sviščaki, nei pressi di Ilirska Bistrica, la prima passeggiata in assoluto fatta dalla sezione fondata vent’anni fa”.

«Sopotja», una rivista per tutti i gusti
Uno dei vanti della Società artistico- culturale slovena è sicuramente la rivista “Sopotja”, che viene pubblicata trimestralmente dal 2012 e che quest’anno celebra il decennale di uscita continua. “Dal 2005 al 2011 usciva una rivista simile che trattava vari temi legati alla minoranza slovena non solo a livello regionale – fa sapere Marijana Mirković, redattrice della pubblicazione –; poi con la sua cessazione, si è pensato a un giornale destinato alla minoranza slovena a Fiume e nella Regione litoraneo-montana. Nacque così ‘Sopotja’, che oggi tratta numerosi temi locali e non, con uno spaccato che riguarda la nostra realtà, uno sguardo alle attività nei mesi trascorsi, attualità, cultura e tante altre notizie interessati, grazie pure alla collaborazione della giornalista di Ilirska Bistrica, Dragica Jaksetič. Poi abbiamo l’angolino letterario per i giovani, le caricature uniche di Bojan Grlica e l’angolino fotografico. Una pubblicazione che ci fa sentire uniti. Tra alti e bassi, siamo riusciti a far divenire la rivista una pubblicazione di qualità e gradita non soltanto ai nostri attivisti”.

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