Autotrolej in ginocchio. Si opta per il factoring

Il direttore Alberto Kontuš sostiene che al momento è l’unico strumento per garantire liquidità all’azienda

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Autotrolej in ginocchio. Si opta per il factoring

La crisi nell’azienda municipale per i trasporti pubblici Autotrolej non accenna a rientrare: le perdite subite sono ingenti e i posti di lavoro in pericolo. Tutto ha avuto inizio con l’insorgere della crisi causata dalla pandemia di Covid-19 e dalla conseguente emergenza sanitaria alla quale è seguito un lockdown di quasi due mesi. Attualmente la situazione si presenta preoccupante. Una conferma in questo senso ci giunge anche dal direttore della municipalizzata, Alberto Kontuš, che abbiamo interpellato al riguardo.
In che misura la crisi causata da Covid-19 ha influito sull’attività dell’azienda e a quanto in questo momento ammontano le perdite finanziarie?
“La crisi sanitaria ha influenzato notevolmente l’attività dell’Autotrolej. Bisogna ricordare che con il lockdown, gli autobus sono rimasti fermi e in un secondo momento è stata consentita la circolazione soltanto di linee straordinarie. Ad aprile e maggio le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti hanno subito un calo dell’80 per cento. Ad aprile sono stati persi 2.217.000 di kune e percorsi 75.000 chilometri, a maggio 3.253.000, con un servizio che ha abbracciato 440.000 chilometri. Per il mese di giugno le perdite equivalgono a 1.949.000 di kune. Proseguendo al ritmo di giugno, giungeremo a fine anno con un ammanco di 20.500.000 kune. Gli obblighi nei confronti delle banche e dei fornitori al momento ammontano a 17.785.000 di kune, ma procedendo di questo passo alla fine del 2020 supereranno i 50 milioni. È importante sottolineare che non abbiamo percepito gli incentivi statali per la salvaguardia dei posti di lavoro, anche se la nostra attività è stata bloccata e quindi limitata. Non abbiamo ricevuto nessun altro tipo di sostegno finanziario, eccezion fatta per il rinvio del versamento dei contributi”.
È stato ipotizzato addirittura il fallimento. Quante sono le probabilità che non si arrivi a questa decisione drastica?
“Per evitare questo scenario, tutelare i posti di lavoro e assicurare l’esistenza dell’azienda e il trasporto pubblico, abbiamo deciso di optare per il modello factoring, uno strumento che ci assicurerà la liquidità finanziaria fino alla fine dell’anno. In questo modo assicureremo il tempo necessario per avviare e portare a termine la riorganizzazione aziendale e la razionalizzazione nonché per individuare altre fonti di finanziamento. Il factoring è un contratto con il quale l’impresa cede a una società specializzata i propri crediti esistenti al fine di ottenere subito liquidità e una serie di servizi correlati alla gestione del credito ceduto, cioè la loro gestione e la loro amministrazione. Inoltre, contiamo che in autunno aumenterà il numero di passeggeri e di conseguenza anche le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti. Questo migliorerà certamente la situazione.
Mediante il factoring, l’Autotrolej metterebbe in vendita i crediti attivi e inerenti alle sovvenzioni che in questo momento le unità di autogoverno locale non sono in grado di pagare a causa della riduzione dei Bilanci. In tal modo, l’Autotrolej otterrebbe immediatamente i mezzi necessari, mentre le unità di autogoverno locale estinguerebbero il loro debito direttamente alle istituzioni finanziarie in un secondo tempo”.

Alberto Kontuš, direttore dell’Autotrolej

Che cosa ci dice dei posti di lavoro? Sono in pericolo?
“Stiamo facendo il possibile per trattenere i nostri dipendenti. Purtroppo, considerato che si lavora con capacità ridotta e con molte meno corriere, attualmente i conducenti risultano in esubero. Soltanto pochi mesi fa c’era carenza di questi posti di lavoro. Ora, purtroppo non sarà possibile rinnovare i contratti al momento della loro scadenza. A maggio sono scaduti i contratti a 30 dipendenti. Siamo stati costretti ridurre anche i salari del 10 per cento. Sarò sincero: dei 395 dipendenti dell’Autotrolej, circa 120-130 risultano essere in esubero. Le perdite accumulate e la mancanza di liquidità potrebbero generare insolvenza, soprattutto allo scadere del rinvio del pagamento dei contributi. Inoltre, con l’impossibilità di far fronte agli obblighi, si arriverebbe alle condizioni giuridiche per avviare la procedura fallimentare. Considerata la situazione, non è possibile richiedere crediti bancari. L’unico modo per assicurare liquidità e quindi anche il pagamento degli stipendi, è dunque il modello factoring per le sovvenzioni che non sono state versate dalle amministrazioni locali. Il debito nei confronti della municipalizzata per il 2019 ammonta a 15 milioni di kune, quello del 2018 a circa 10 milioni. Il factoring è uno strumento costoso, ma purtroppo l’unica soluzione plausibile”, ha spiegato Alberto Kontuš.

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