Assestamento di Bilancio. A Filipović manca un voto

Il Consiglio cittadino non ha approvato la correzione. Rinviati gli aumenti delle paghe per i dipendenti degli asili, i pompieri e l’amministrazione

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Assestamento di Bilancio. A Filipović manca un voto
Sandra Krpan, Marko Filipović, Željko Jovanović e Ana Trošelj. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Con 16 voti a favore e 15 contrari, quando è necessario avere la maggioranza di 17, la proposta di assestamento del Bilancio è stata bocciata. La conseguenza diretta è che, tra le altre cose, non potranno venire ritoccate le paghe negli asili, per i Vigili del fuoco e per i dipendenti nell’amministrazione cittadina. Ora staremo a vedere con chi se la prenderanno gli interessati, cioè i Sindacati, che hanno raggiunto degli accordi con il sindaco e che il Consiglio, non approvando l’assestamento, ha vanificato.

Per la seconda volta si rende necessaria una manovra correttiva al Bilancio di previsione 2023, indispensabile per far quadrare i conti. Il sindaco Marko Filipović ha illustrato la sua proposta per l’assestamento. Le entrate sono superiori del 4,8 per cento rispetto a quelle previste (8,5 milioni di euro), mentre la proiezione per le uscite prevede un aumento del 6 per cento circa, cioè intorno ai 10 milioni di euro. In ogni caso, il Bilancio è in attivo di circa 2,4 milioni. L’aumento delle entrate è legato a quello delle paghe e quindi della tassa sul reddito e dell’addizionale. Le uscite, invece, sono salite anche per la necessità di adeguare le retribuzioni ai dipendenti dell’amministrazione cittadina. Mentre il sindaco illustrava la sua proposta, i consiglieri affilavano le armi. Siccome non vi è una maggioranza certa, l’approvazione delle modifiche al Bilancio era tutt’altro che scontata. Consapevole, ovviamente, anche Filipović. Accettati alcuni emendamenti di PGS e Možemo!, respinti quelli dell’HDZ e non solo quelli. Ignorati, infatti, anche gli emendamenti del MOST. Contro la proposta, apertamente, i consiglieri Vedran Vivoda e Robert Salečić, quelli che parteciparono alla costituzione del Consiglio cittadino e che ora si dissociano da Možemo! che ha dichiarato di voler votare a favore, nonostante la scarsa comunicazione tra l’esecutivo e i consiglieri per cercare un accordo prima delle riunioni.
“In questo Consiglio una maggioranza non c’è, è evidente, per cui finora molte decisioni sono state approvate con diverse combinazioni. Questo non è un confronto politico. Lo attendiamo, invece, quando saremo chiamati alle urne, per dare o meno la fiducia a me e a voi consiglieri. Ora occorre approvare un documento che prevede l’aumento degli stipendi negli asili, ai Vigili del fuoco, ai dipendenti nell’amministrazione cittadina e per quelli nell’ospedale di Lopača. Questo è il frutto di trattative, negoziati con i rappresentanti legittimi dei lavoratori, cioè con i Sindacati. Siete liberi di votare come volete. In merito ai pompieri, inoltre, il governo ha deciso sotto pressione, con la minaccia di sciopero, uscendo con un decreto che aspettava da 5 anni”.
La votazione è iniziata con l’approvazione degli emendamenti respinti dal proponente. Uno è stato approvato, relativo alla proposta di incentivare le donne ad avviare attività autonome, proposta da Maša Magzan e Iva Rinčić, entrambe elette nella lista civica di Davor Štimac. Non passa la manovra di assestamento e quindi nemmeno l’emendamento che ne sarebbe diventato parte integrante.

Fascia verde, tutto resta com’è
Ci sono 1.614 di superficie, acquistati dall’impresa “Novotehna” con lo status di fascia verde, ieri si è proposto al Consiglio cittadino di avviare la conversione in area edificabile. Si richiede di cambiare il Piano territoriale consentendo di costruire. Il consigliere HDZ Josip Ostrogović ha commentato: “L’azienda aveva acquistato il lotto, privo di valore commerciale in quanto area verde, al prezzo di 15 euro al metro quadrato, pagando complessivamente 23.715 euro. Mi sono informato e ho scoperto che come terreno edificabile vale molto di più, da 300 a 500 euro al metro quadrato. Nel peggiore dei casi, l’azienda intascherà 460mila euro. Se questa proposta dovesse passare, inviterei tutti i cittadini, titolari di terreni di questo tipo, a chiedere la modifica del Piano territoriale. Non avete l’impressione che si stia facendo il favore a qualcuno? Noi pensiamo di sì”. Marin Račić, Centar, ha aggiunto: “Buono il calcolo del guadagno immediato, ma occorre calcolare quanto ci si guadagnerebbe se vi dovessero sorgere dei complessi residenziali”.
Il sindaco ha risposto: “Si tratta di una procedura ordinaria per le modifiche e le integrazioni ai Piani particolareggiati e non vi è nulla che non sia trasparente. Non c’è corruzione e nemmeno l’intento di fare un favore a qualcuno. Qui non decidiamo nulla e non autorizziamo nessuno a potere fare qualcosa. Il potenziale investitore copre le spese per le modifiche e integrazioni al Piano, che poi vengono sottoposte a dibattito pubblico. Questa procedura rispetta la legge al 100 per cento. Nel 2005 dei privati decisero di vendere la loro proprietà alla Novotehna che ha aspettato quasi vent’anni per andare a corrompere qualcuno. Ci possiamo chiedere se abbiamo bisogno o meno di complessi residenziali, dove il prezzo per metro quadrato non dipende minimamente da me. Se non votiamo, pazienza. Resta tutto com’è. Anzi, a questo punto, visto che non vi saranno i voti necessari, ritireremo la proposta”.

Asili, programma approvato
Approvato il programma dei bisogni pubblici nel settore degli asili. Negli asili fiumani non ci sono posti sufficienti per tutti per cui molti genitori devono ricorrere alle strutture private e a quelle nelle altre amministrazioni locali del circondario. Per questo motivo per ogni bambino la Città contribuisce con degli importi rispettivamente per i nidi d’infanzia e gli asili. In base al calcolo del prezzo economico nelle strutture della Città, è stato proposto di partecipare con 230 euro per i primi e 173 per i bambini in età prescolare. L’emendamento PGS – Laburisti consiste in 260 e 200 euro. Non viene considerata l’ipotesi, formulata attraverso altri emendamenti, di pagare di più per i bambini che frequentano le strutture private che stabiliscono i loro prezzi. La differenza tra il prezzo economico e la quota cofinanziata potrebbe essere di molto superiore a quanto previsto in generale. Iva Davorija di Možemo! ha riassunto quello che è stato lo spirito della discussione. Quindi sì a una maggiore partecipazione nelle rette, ma con più attenzione e impegno per costruire nuovi asili cittadini.

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