Asilo italiano di Abbazia Tremul: «Faremo il possibile»

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Asilo italiano di Abbazia Tremul: «Faremo il possibile»

Ha fatto molto scalpore la notizia della mancanza dei fondi dell’Unione Italiana relativi alla costruzione dell’asilo di Abbazia, che prevede tre sezioni riservate ai bambini della minoranza italiana come pure un asilo nido. Un intoppo che costringerà la Città a richiedere un prestito di 20 milioni di kune necessari per chiudere il bilancio cittadino per l’anno corrente, oltre che per terminare la costruzione dell’asilo.

“La questione è molto complessa e delicata – ammette il neopresidente dell’UI, Maurizio Tremul, che abbiamo raggiunto telefonicamente –. Il contratto sottoscritto nel 2012 tra la Città di Abbazia, l’UI, l’UPT e la CI abbaziana, stabiliva che con i fondi dello Stato italiano avremmo assicurato 500mila kune per il cofinanziamento del progetto esecutivo. Inoltre, l’accordo prevedeva il finanziamento in prospettiva anche della costruzione stessa dell’asilo, per la quale sarebbe stato successivamente siglato un contratto a parte, non appena la situazione finanziaria lo avrebbe consentito”.

«Rimborseremo la Città»

Il contratto tuttavia non è mai stato firmato, ma l’UI ha comunque partecipato al progetto con un contributo di 178.480 kune. I lavori di costruzione sono iniziati nell’autunno del 2016 e ad oggi stanno procedono spediti e, salvo imprevisti, l’asilo dovrebbe venire completato tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2019. Malgrado la spiacevole situazione venutasi a creare, il sindaco Ivo Dujmić ha comunque assicurato che l’operatività delle sezioni italiane non è a rischio. Ora però è compito dell’UI trovare le dovute soluzioni.
“Ricorreremo ai fondi dell’Ufficio per i diritti umani e delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia – ha annunciato Tremul –, per offrire una sorta di indennizzo alla Città dell’importo di 344.335 kune, con l’impegno per il prossimo anno di stanziare ulteriori mezzi. Va comunque tenuto conto che le scuole e gli asili in lingua italiana sono un diritto della CNI che lo Stato domiciliare deve sempre tenere presente. Noi da parte nostra stiamo facendo il possibile, ma purtroppo la situazione economica dell’Italia è questa”.

In bilico il futuro della scuola italiana

La vicenda dell’asilo rischia però di posticipare, se non addirittura compromettere la realizzazione della scuola elementare. Un altro progetto molto sentito dalla Comunità degli Italiani abbaziana, ma che sta inesorabilmente passando in secondo piano.
“L’anno scorso – ha ricordato il presidente della CI Pietro Varljen – ho avuto un incontro con alcuni genitori della regione liburnica e 17 di loro si sono detti favorevoli all’iscrizione dei loro figli nelle sezioni italiane della scuola. Si tratta di un grande risultato, ma da allora non sono stati fatti passi avanti, dato che il sindaco Dujmić ha ribadito che la priorità resta l’asilo. Al di là di tutto questo, noi continueremo a insistere anche perché tra Abbazia, Volosca, Mattuglie e Laurana abbiamo quattro asili in lingua italiana con 70 bambini iscritti, un vivaio importante per la nostra comunità che merita una scuola in lingua italiana”, ha concluso Varljen.
Nel corso della recente campagna elettorale, Tremul aveva più volte ribadito il suo impegno nel perseguire una più stretta collaborazione con l’Italia. Ebbene, ora il neopresidente ha un’ottima occasione per passare dalle parole ai fatti.

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