Approvato lo Statuto La Città si rimette in regola

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Approvato lo Statuto La Città si rimette in regola

Dopo una lunga e accesa discussione in cui non sono mancate le polemiche, la proposta di modifica allo Statuto della Città è stata approvata. Nel corso del Consiglio cittadino di ieri la mozione è passata con una maggioranza risicata di 19 voti, pertanto il documento è stato adeguato alle norme di legge. In relazione allo Statuto, gli emendamenti presentati dal blocco guidato dall’HDZ sono stati bocciati in toto, mentre Tihomir Čordašev dell’Akcija mladih (Azione dei giovani) ha ritirato i suoi consapevole del fatto che non sarebbero stati approvati.

La «Čistoća» in rosso

Un altro dei punti più caldi all’ordine del giorno ha riguardato la realizzazione del piano finanziario cittadino relativo al 2017, il quale è stato però bocciato (17 voti a favore contro i 19 necessari). Dal resoconto è emerso un deficit di 22 milioni di kune che il sindaco ha giustificato con la riforma fiscale promossa dal governo a inizio 2017. Motivazione che però non ha convinto il blocco di centrodestra i cui consiglieri hanno accusato l’amministrazione di negligenza, ricordando al sindaco che egli stesso alla fine del 2017 aveva assicurato che il deficit non avrebbe superato i due milioni di kune, malgrado fosse a conoscenza degli effetti che sarebbero stati provocati dalla riforma fiscale.
La seconda parte della seduta era invece riservata ai resoconti di bilancio delle municipalizzate. L’unica a chiudere in rosso la scorsa annata è stata la Čistoća con un “buco” di 7,9 milioni di kune. Tutte le altre hanno invece chiuso il 2017 in attivo, anche se in molti casi le entrate sono risultate inferiori rispetto al 2016. Da segnalare che la società più “virtuosa” è stata la Rijeka plus con un utile netto di 3,6 milioni di kune.

«3. maj», regna lo status quo

Nel corso del question time il consigliere dell’HNS Sandro Vizler ha espresso preoccupazione in merito alla difficile situazione in cui versa il cantiere navalmeccanico “3.maj”.
“Purtroppo non ci sono novità – ha ammesso Obersnel –. Due sono stati gli errori fatali che hanno portato a questa crisi. Il primo lo ha commesso il governo durante le trattative per l’ingresso della Croazia nell’UE. All’epoca Bruxelles insisteva per la ristrutturazione della cantieristica nazionale, mentre Zagabria optò per il processo di privatizzazione, peraltro in piena crisi economica mondiale. L’altro sbaglio è invece legato al prestito di 523 milioni fatto dal “3. maj” all’”Uljanik” che ha aggravato ancora di più la già delicata situazione”.
Per salvare lo stabilimento di Cantrida, e quindi la cantieristica nel Quarnero, a detta del sindaco, le soluzioni sono due.
“La prima è il processo di ristrutturazione del suo proprietario, l’”Uljanik”, ma dev’essere fatto in tempi quanto più celeri e la relativa documentazione va inoltrata quanto prima alla Commissione europea. L’altra alternativa riguarda l’intervento di un partner strategico che lo rilevi dal gruppo polese. Purtroppo non possiamo nemmeno contare sull’aiuto dello Stato perché il “3. maj” ha già completato il processo di ristrutturazione, pertanto le direttive europee non consentono nessun tipo di sostegno economico statale. Malgrado tutto, Fincantieri è ancora fortemente interessato al suo rilevamento, ma soltanto al termine della ristrutturazione del suo proprietario. Ciò significa che il tempo stringe e il gruppo triestino non aspetterà ancora a lungo”.

«Siamo stati raggirati»

Poco dopo Ivona Milinović (HDZ) ha “punzecchiato” il sindaco sulla questione del contratto con il fondo Raiffeisen Consulting in merito al terreno di 60mila metri quadrati a Preluca, costato dal 2006 a oggi oltre 20 milioni di kune alle casse della Città.
“Il contratto d’acquisto prevedeva il pagamento dell’affitto del terreno da parte nostra – ha spiegato Obersnel –. Tale scelta era dettata dal fatto che, trattandosi di una location molto attrattiva, eravamo convinti che in tempi piuttosto rapidi si sarebbe fatto avanti un investitore pronto a valorizzare l’intera area. Poi è sopraggiunta la crisi economica e nessuno si è fatto più avanti”.
Oltre al danno anche la beffa. Lo scorso aprile, infatti, l’imprenditore canadese Nikola Grgic ha acquistato il terreno all’insaputa della Città, per 3,3 milioni di euro, una cifra molto inferiore rispetto al valore di mercato.
“Siamo stati raggirati dalla Raiffeisen Consulting che non ci ha mai messi al corrente dell’esistenza di una possibile compravendita. E come se non bastasse ha venduto l’area a 50 euro al metro quadrato. Una cifra ridicola se consideriamo che l’appezzamento di Costabella, e quindi una location altrettanto attrattiva, l’abbiamo venduto a 320 euro”, ha concluso Obersnel, visibilmente stizzito dalle continue frecciatine e accuse rivoltegli da Ivona Milinović.

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