
Quando in famiglia arriva un bambino, per quanto questo evento provochi una gioia immensa, per le neomamme spesso sorgono tanti dubbi. Uno di questi riguarda sicuramente l’allattamento al seno. In quei momenti un aiuto, ma anche un supporto da parte di persone esperte e competenti, è più che necessario, onde evitare disagi sia alla madre che al neonato. A Fiume sono nati anni fa, per questo motivo, dei gruppi di supporto guidati dalle infermiere di quartiere che forniscono assistenza, tra l’altro, anche ai neonati. A spiegarci qual è lo scopo di questi gruppi e come essi funzionano, è stata Rozmari Tušić, vicedirettrice per l’assistenza infermieristica e capo infermiera della Casa regionale della salute.
“I gruppi di supporto per l’allattamento nascono una quindicina di anni fa. Per un dato periodo si erano ‘spenti’, ma poi li abbiamo riattivati. Questa attività rientra tra quelle regolari delle infermiere di quartiere della Casa della salute. I gruppi vengono frequentati da donne incinte nonché da quelle che hanno già partorito. Lo scopo di questi gruppi è quello di fare in modo che le donne possano scambiare tra di loro esperienze e sapere. A guidare il gruppo sono le infermiere di cui sopra che in realtà coordinano il lavoro, visto che nello stesso ci sono anche donne che per l’appunto hanno grande esperienza sul tema, ma che però non hanno sapere dal punto di vista professionale o scientifico. Dobbiamo sottolineare che all’interno del gruppo non si parla solo ed esclusivamente di allattamento, ma anche di quando iniziare con lo svezzamento, quali prodotti usare, quali sono i seggiolini più adatti per l’automobile… L’idea è quella di condividere all’interno del gruppo anche altri temi. Le donne in attesa di un bambino possono così prepararsi per ciò che avverrà. Sappiamo tutti che l’allattamento è un processo naturale, però dobbiamo acquisirlo e non è così facile come sembra. Sono tanti i problemi ai quali vanno incontro le puerpere che sono già di per se stanche del parto e dei primi giorni con il bambino, il nuovo membro della famiglia. In questo momento abbiamo bisogno del supporto delle altre mamme che spiegheranno come risolvere i problemi che riguardano un po’ tutte. Tante le donne che decidono di smettere di allattare per cose che a noi sembrano futili, ma che per loro sono enormi. Il nostro intento è quello di evitare episodi del genere”, ha spiegato Rozmari Tušić. Il numero delle donne che frequentano i gruppi varia di anno in anno. “C’erano periodi con tantissime mamme, altri con numeri ridotti. Il tutto dipende dal numero dei neonati. D’inverno l’interesse scende, d’estate sale, per il fatto che nel gruppo sono presenti anche i piccolini ed è più facile arrivare se il tempo è clemente. Al momento abbiamo attivi 10 gruppi dei quali a Fiume 3, a Lussinpiccolo 3, a Crikvenica 1, ad Abbazia 2 e ad Arbe 1. Nel Gorski kotar c’è poco interesse anche per il basso numero di nascite e poi perché i vari abitati sono distanti gli uni dagli altri. Questo però non è un numero costante, dipende dall’interesse. Lo scorso anno a frequentarli sono state 164 mamme, 167 bambini e 132 altre persone tra le quali future madri, studenti, padri, nonni che sono anche un valido supporto. Il problema più sentito sono gli spazi nei quali portare avanti l’attività. Le nostre infermiere di quartiere hanno dei loro ambienti, ma sono piccoli e quindi per avere un gruppo dobbiamo diventare creative. L’interesse c’è anche perché molto probabilmente questi bimbi un giorno si ritroveranno assieme nell’asilo nido e poi anche a scuola e quindi nascono da subito delle amicizie. Sulle pagine del gruppo (Grupa za potporu dojenju), esiste la lista dei gruppi attivi dove si possono trovare quelli più vicini al luogo di residenza e contattarli”, ha concluso la capoinfermiera, sottolineando che nell’ambito della Casa regionale della salute esiste anche la “piccola scuola dell’allattamento” per le future mamme o neomamme. In Regione l’attività del gruppo è finanziata dalla Città.
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