Con 1,76 miliardi di kune è il più grande progetto infrastrutturale che si realizza a Fiume, più precisamente nella sua Agglomerazione, basato sul finanziamento dell’Ue per gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e della canalizzazione. Ieri è iniziata formalmente la realizzazione del programma di miglioramento delle infrastrutture comunali nel campo dello smaltimento delle acque reflue con gli scavi sul primo segmento nella zona Fiume Ovest, Martinkovac-Cantrida. Si tratta di un’operazione che porterà all’ampliamento della rete e all’ottimizzazione di quella esistente.
Anche a livello nazionale è uno dei progetti più importanti e più costosi, che nei prossimi anni porterà alla costruzione del nuovo depuratore in Delta, con 217 chilometri di condutture nuove, 125 stazioni di pompaggio e circa 100 chilometri di acquedotto.
La fase a cui è stato dato inizio costerà poco meno di 215 milioni, che serviranno a realizzare nei prossimi 36 mesi, 13,1 chilometri di collettore con tre stazioni di pompaggio sotterranee con rispettivi 1,9 chilometri di condutture a pressione. L’appalto, al termine della gara internazionale, è stato assegnato alle slovene Godina Gradbeništvo in druge storitve e INKAING, mentre la supervisione è affidata a IGH, Eptisa Adria, FLUM-ING e Projekt.
È soltanto l’inizio, un primo passo necessario per poi procedere verso Ovest, con lo scopo di allacciare al sistema fiumano città e Comuni del circondario. Dovremo abituarci agli scavi e alle limitazioni nel traffico cittadino e già nel 2022 ne avremo anche in centro, nella zona della stazione ferroviaria. Un pezzo dopo l’altro, dapprima nei rioni occidentali e poi in quelli orientali, verrà ricostruita e ristrutturata l’intera rete fognaria, con disagi che si protrarranno nei prossimi due-tre anni, ma per lasciarsi dietro un’opera che basterà per soddisfare le esigenze nei prossimi 50 anni.
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