Affrontare al meglio il morbo di Parkinson

Un’iniziativa ricca di contenuti educativi e ricreativi ha animato il Corso, puntando su prevenzione, diagnosi precoce e qualità di vita per oltre 16.000 malati in Croazia

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Affrontare al meglio il morbo di Parkinson
Tante iniziative in occasione della Giornata mondiale del Parkinson. Foto: RONI BRMALJ

In un Corso gremito di persone e baciato dal sole primaverile, si è tenuta l’iniziativa promossa dall’associazione “Noi e il morbo di Parkinson” (Parkinson i mi)”, che aveva come scopo principale promuovere, con un programma educativo-ricreativo, temi, consigli e informazioni su questa subdola malattia neurologica progressiva che colpisce oltre 16.000 cittadini in Croazia. Il tutto si è svolto in occasione della celebrazione della Giornata mondiale del Parkinson, appunto 11 aprile.

L’evento, che l’associazione organizza in collaborazione con la Clinica neurologica del Centro clinico-ospedaliero di Fiume e la Cattedra di neurologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Fiume, e con il patrocinio del Ministero della Sanità, è stato organizzato nel capoluogo quarnerino, come in altre città del Paese.
Per i cittadini è stato allestito un punto informativo, dove i rappresentanti dell’associazione hanno distribuito materiali informativi e promozionali, oltre ai tulipani rossi, simbolo della lotta contro il morbo di Parkinson. È stato, inoltre, predisposto un “angolo mentale”, dove psicologi offrivano supporto ai malati.
Tra esercizi individuali (terapia dual task) per incentivare l’attività fisica, e grazie a Elio Bašan, c’è stato spazio anche per la danza, utile a facilitare il movimento e gestire le conseguenze della malattia.

Consapevolezza
Davanti allo stand, il direttore del CCO di Fiume, Alen Ružić, ha dichiarato: “Siamo qui per aumentare la consapevolezza, affinché le persone, grazie all’alfabetizzazione sanitaria, possano riconoscere rapidamente i sintomi, rivolgersi subito al medico e rallentare così la progressione della malattia, prevenendo le forme gravi che accorciano la vita e ne riducono sensibilmente la qualità. I primi sintomi sono lievi: inizialmente si tratta di tremori involontari a riposo, rigidità muscolare, postura incurvata, difficoltà nei movimenti con passi piccoli, fino a problemi di deambulazione e instabilità, disturbi della deglutizione, depressione e demenza. Spesso accade che durante i pasti si verifichi un soffocamento perché il cibo finisce nelle vie respiratorie, causando polmoniti. Noi vogliamo prevenire tutto ciò con un approccio integrativo, terapia fisica e farmacologica. I tulipani rossi che distribuiamo sono un segnale visivo per invitare le persone a non esitare nel cercare aiuto specializzato e iniziare quanto prima il percorso terapeutico”.
Ružić ha affermato che negli ultimi 25 anni il numero dei casi è raddoppiato e ha attribuito ciò all’invecchiamento della popolazione e alle moderne condizioni di vita, che includono l’isolamento sociale. “Il CCO continuerà i propri sforzi nella diffusione della prevenzione e nel riconoscimento precoce della malattia. I nostri neurologi seguono i trend mondiali e sono aggiornati”. Dopo il Corso, il programma è proseguito da mezzogiorno, con una serie di conferenze ospitate dall’Aula consiliare di Palazzo municipale. In questo contesto, esperti e collaboratori della neurologia di Fiume hanno tenuto interventi formativi e divulgativi, offrendo al pubblico informazioni aggiornate sulle più recenti scoperte mediche e sui trattamenti volti a migliorare la qualità di vita delle persone affette dal morbo di Parkinson. Tra i temi affrontati, il dottor Mario Hero ha parlato delle novità nella diagnosi e nella gestione della malattia; la professoressa Ines Torić, psicologa clinica, si è concentrata sul rapporto tra emozioni, funzioni cognitive e parkinsonismo; la fisioterapista Gabrijela Kovačić ha illustrato l’importanza dell’attività fisica nel trattamento della patologia. Infine, Iris Španjol ha presentato il progetto “Move on up” a nome dell’assosport fiumana, evidenziando l’importanza dello sport come strumento di inclusione e benessere per le persone colpite dalla malattia.

Mario Hero.
Foto: RONI BRMALJ

Seconda dopo l’Alzheimer
“Il Parkinson è una malattia cronica, progressiva e degenerativa, la seconda più comune dopo l’Alzheimer, con una prevalenza di circa 400 casi ogni 100mila abitanti. Un quarto dei malati non sa nemmeno di esserlo, poiché manca una diagnosi. I principali sintomi sono lentezza nei movimenti, tremori, rigidità e instabilità posturale. È fondamentale sapere che non esiste ancora una cura in grado di rallentare il processo degenerativo, ma disponiamo di una vasta gamma di terapie sintomatiche, volte a migliorare la qualità di vita del paziente e a mantenere il più a lungo possibile l’autonomia funzionale. Purtroppo, la progressione della malattia non può essere fermata. Le cause sono molteplici: oggi si riconosce un’importante componente genetica, ma anche fattori ambientali come la vita in aree rurali, l’esposizione a pesticidi o l’utilizzo di acqua di pozzo possono aumentare il rischio”, ci ha detto il dott. Mario Hero.
Gabrijela Kovačić, fisioterapista, ci ha detto: “La fisioterapia è molto importante e dovrebbe iniziare nelle fasi precoci della malattia, per permettere ai pazienti di restare attivi e autonomi il più a lungo possibile. La fisioterapia non rallenta la malattia, ma aiuta nella vita quotidiana. Tuttavia, tutto è molto individuale e varia da persona a persona. A volte è difficile vedere certi casi, ma cerchiamo di aiutare il più possibile. La forma più grave è il freezing, quando i pazienti si bloccano e restano fermi come se dovessero cadere; in quel momento dovrebbero semplicemente alzare il piede e fare un passo avanti, ma non riescono e cadono. Un altro grande problema è il girarsi nel letto o durante la camminata: sono situazioni scomode e frustranti”.
Il motto di quest’anno è: “Rimanete fisicamente e mentalmente attivi nonostante il parkinsonismo”, accompagnato dal motto permanente dell’Associazione europea per il Parkinson, “Uniti contro il Parkinson”.
Il morbo di Parkinson, che colpisce più frequentemente gli uomini, soprattutto dopo i 60 anni, è il disturbo neurologico a più rapida crescita al mondo e attualmente colpisce oltre 10 milioni di persone.
L’associazione “Noi e il Parkinson” è stata fondata nel 2010 con lo scopo di migliorare la qualità di vita delle persone e riunisce oltre 400 pazienti.

Gabrijela Kovačić.
Foto: RONI BRMALJ

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