Acqua: ce n’è da vendere, o quasi

Nonostante le scarse precipitazioni, la sorgente «invernale» della Rječina non è ancora prosciugata. Si passa gradualmente a quella dello Zvir

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Acqua: ce n’è da vendere, o quasi
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Noi che certe cose le diamo per scontate, tendiamo a stupirci quando qualcuno si stupisce per le stesse cose. A parte il bisticcio di parole, chi di noi va a comprare l’acqua naturale al supermercato? I turisti lo fanno, arrivati qui con una giustificata dose di diffidenza. Sono in tanti a ritrovarsi prigionieri dell’incredulità, indecisi se bere o meno l’acqua che esce dal rubinetto. Per noi è una cosa scontata, per molti altri un lusso. Il bello è che ce lo possiamo permettere e, salvo eventi catastrofici, ciò non dovrebbe venirci negato nemmeno negli anni e decenni futuri. Chi vive in Croazia, dispone di più acqua potabile rispetto ai cittadini di tutti gli altri Paesi dell’Ue. In tema d’autosufficienza, Fiume e le località limitrofe sono tra le più tranquille. Chi vi s’insediò per primo, aveva le idee piuttosto chiare trovandovi la risorsa più importante per potervi vivere.

Il 2022, finora, è stato all’insegna della siccità con precipitazioni meno frequenti e in quantità inferiori alla media. Questo dato, però, non incide sulla sicurezza del sistema d’approvvigionamento idrico. Giugno è alle porte e il sistema idrico gestito dalla VIK continua a rifornirsi alla sorgente “invernale”, quella della Rječina (Eneo), che non è ancora prosciugata. È accaduto, negli anni passati, che prosciugasse ben prima. La sorgente è in grado d’assicurare intorno ai 2.000 m3 al secondo, con punte di 2.500, mentre le quantità attuali arrivano a circa 500. L’acqua che s’attinge dalla Rječina esce a una temperatura piuttosto bassa, intorno ai 6 gradi, e per questo motivo richiede un utilizzo limitato di cloro per disinfettarla prima che arrivi ai nostri rubinetti. L’acqua da questa sorgente è anche la più economica in quanto arriva ai bacini d’accumulazione utilizzando soltanto la forza di gravità. Quindi, più è lungo il periodo del suo sfruttamento, più si riduce il rischio di un aumento delle bollette. Con il calo delle capacità della sorgente della Rječina (Eneo), sta entrando in funzione il sistema “estivo”, che si basa sulla sorgente Zvir, quella che non prosciuga mai e che ha sempre garantito forniture costanti e sicure, anche nelle stagioni più secche. Si trova praticamente in centro città, cosa rara, al livello del mare, il che comporta anche dei problemi. Quello principale è rappresentato dalla necessità di riempire i bacini d’accumulazione, operazione che richiede un ingente dispendio energetico. Le stazioni di pompaggio consumano quantità notevoli d’energia elettrica che, come sappiamo, è aumentata notevolmente negli ultimi mesi. Per ora non s’annunciano rincari della bolletta dell’acqua, ma potremmo aspettarcelo in autunno, quando è attesa anche la correzione, che non sarà di certo al ribasso, del costo del gas. L’Energo, l’azienda distributrice, aveva assicurato quantità al vecchio prezzo fino a settembre. Nell’attesa, godiamoci l’estate…

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