Abbazia. Restauro di Villa Angiolina, a giugno pronta per i selfie

La capillare opera di rinnovo è in dirittura d’arrivo

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Abbazia. Restauro di Villa Angiolina, a giugno pronta per i selfie
Villa Angiolina è avvolta dai ponteggi. Foto: RONI BRMALJ

Per una foto ricordo Abbazia offre molti spunti, tanti sfondi diversi davanti ai quali amiamo farci riprendere, immortalare nel contesto che abbiamo scelto. Oggi si chiama “selfie”, fino a qualche decennio fa era un’immagine realizzata con l’autoscatto (tecnicamente parlando, la stessa cosa), la pratica irrinunciabile che consente di tornare dalla vacanza con la prova tangibile di averla vissuta. Per oltre un anno ai visitatori di Abbazia è stato negato un ricordo da portarsi con sé, un’immagine di Villa Angiolina, simbolo della vocazione turistica abbaziana. La villa, costruita nel 1844, è sorta come residenza estiva e non solo per persone facoltose. Rappresentò, assieme all’albergo Kvarner, l’inizio della lunga storia del turismo abbaziano a pochi passi dal mare e in mezzo a un parco di straordinaria bellezza, che lascia intatto il ricordo di un passato contrassegnato da momenti gloriosi, di opulenza e di fermento verso la modernità. Per il fatto di trovarsi qui, Villa Angiolina assume un ruolo di spicco, ma è anche esposta agli effetti, tutt’altro che benefici, della vicinanza del mare.

La sua facciata è esposta all’aria salmastra, quella che fa tanto bene alla salute di noi umani, ma che contribuisce al deterioramento dei nostri artefatti. Villa Angiolina, nella sua lunga esistenza, si è dovuta sottoporre a molti restauri. In tempi recenti, vi sono stati degli interventi di una certa portata nel 2001 e nel 2007. All’inizio dello scorso anno è iniziata un’operazione capillare che ha compreso sia la facciata che gli interni della villa, necessariamente ingabbiata dai ponteggi. Quando ci si confronta con strutture di una certa età e in un periodo storico di grandi incertezze, come quello che stiamo vivendo, un ritardo di qualche mese non fa notizia. In un primo tempo era previsto che Villa Angiolina potesse presentarsi nel suo pieno splendore già lo scorso febbraio. Invece, ci prepariamo a visitarla il mese prossimo quando sarà quasi tutto finito, prima di un’inaugurazione degna nel mese di giugno.
Il progetto “Leghiamoci all’eredità – rivitalizziamo Villa Angiolina” fa parte di una visione integrale in un contesto più ampio. Si tratta di un programma che ha lo scopo di valorizzare l’unicità dei contenuti ereditati dal passato nelle realtà urbane, nel rispetto del principio della sostenibilità. Nello specifico, ci riferiamo all’Agglomerazione urbana di Fiume in cui sono compresi 13 contesti storici e culturali, ognuno con le proprie specificità ed eccezioni che, insieme, costituiscono un “prodotto turistico” integrato. L’idea di fondo include la mappatura, la narrazione e lo sviluppo dei centri interpretativi, inclusi in un marchio con cui presentarsi tutti insieme. Tra le altre cose, c’è l’aspetto del benessere per i residenti e quello didattico per i bambini. L’obiettivo finale del progetto creato nell’ambito dell’Agglomerazione urbana di Fiume è quello di costruire strutture nuove e di restaurare quelle esistenti per offrire contenuti nuovi ai visitatori. In questo caso vi sono 13 contesti diversi nei territori amministrativi di Castua, Kraljevica, Abbazia, Čavle, Klana, Kostrena, Draga di Moschiena, Viškovo e Fiume come partner di riferimento con il suo Ente per il turismo. Il restauro di Villa Angiolina rientra nel programma dei finanziamenti dal Fondo dell’Unione europea per lo Sviluppo regionale – Programma operativo per la competitività e coesione 2014-2020, in base al meccanismo ITU (Investimenti territoriali integrati). I mezzi erogati ammontano a poco più di 10 milioni di euro, mentre Abbazia impiegherà circa 660mila euro dei quali oltre 500mila erogati dai fondi dell’Ue.

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