
Ha avuto luogo ieri ad Abbazia una conferenza stampa dedicata alla presentazione dei risultati del progetto pilota ‘destinazione Zero food waste’, un’iniziativa che ha portato la città in cima alla lista dei centri locali più consapevoli in materia di gestione dei rifiuti alimentari. Il progetto si è svolto in stretta collaborazione con l’azienda Zelene tehnologije, rappresentata per l’occasione da Marko Radeljak, e con la municipalizzata Komunalac, rappresentata dal membro del consiglio di amministrazione Alan Sanković. Durante l’incontro con i media, Sanković ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i cittadini che hanno partecipato al progetto, sottolineando come l’esperimento abbia dimostrato la propria efficacia. Il progetto è durato due mesi e ha previsto la sperimentazione di due diversi brand di dispositivi per la trasformazione dei rifiuti organici: uno (anzi due versioni) della Reencle, pensato per l’uso domestico, e l’altro, dell’ Ecovim, destinato invece all’utilizzo in hotel e ristoranti. L’obiettivo era quello di testare nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti organici e i dispositivi hanno saputo dimostrare i propri vantaggi. Finora, in tutta la zona l’unica soluzione offerta era quella delle compostiere da giardino, ma grazie a questo progetto anche le persone prive di spazi verdi hanno potuto contribuire attivamente, mediante soluzioni elettriche di compostaggio. Sanković ha poi sottolineato come uno degli aspetti più apprezzati di questi dispositivi sia stato l’assenza di odori sgradevoli, un problema ben noto a chiunque si sia avvicinato d’estate a un cassonetto per l’umido. Ha inoltre ricordato l’importanza di coinvolgere anche coloro che non dispongono di un giardino e quindi non possono usufruire delle tradizionali compostiere. “Desidero ringraziare tutte le famiglie che hanno partecipato al progetto e che, negli ultimi due mesi, hanno testato questi dispositivi. Anche se si tratta di tecnologie alimentate a energia elettrica e tecnicamente più complesse, si sono dimostrate perfettamente applicabili nella pratica. Il vantaggio principale rispetto al compostaggio classico è l’assenza di odori sgradevoli”, ha dichiarato Sanković, aggiungendo che l’intenzione futura è quella di fare sempre più affidamento sui fondi europei per diffondere queste tecnologie. “Quando si parla di rifiuti organici si pensa subito ai cattivi odori, ma non dev’essere per forza così. La Komunalac lavora continuamente per migliorare le tecnologie al servizio della qualità della vita. E il miglior compost resta sempre quello fatto in casa, perché si sa esattamente da cosa è fatto”, ha concluso.
Anche Marko Radeljak, in rappresentanza della ditta Zelene tehnologije, ha voluto esprimere la propria soddisfazione per l’esito del progetto. Ha ringraziato sia la municipalizzata Komunalac che i cittadini che hanno testato i dispositivi e condiviso le proprie impressioni e recensioni sincere. Ha inoltre rivolto un ringraziamento speciale ai ristoranti Ružmarin e Štacion, che hanno adottato le soluzioni industriali proposte, dimostrando quanto queste siano adatte anche alle esigenze della ristorazione.
“Abbiamo potuto osservare concretamente quanto un solo ristorante possa contribuire alla riduzione dei rifiuti organici. Ora abbiamo risultati tangibili da proporre anche alle unità di autogoverno locale della zona, affinché rendano i loro territori più sostenibili e accoglienti non solo per i turisti, ma anche per i cittadini. È tutta una questione di praticità: entro 24 ore i microrganismi svolgono molto rapidamente la loro funzione, e poi hotel e ristoranti possono conservare il compost a lungo termine, il che rappresenta per loro un vantaggio economico, poiché non sono costretti a smaltire quei rifiuti ogni giorno”, ha concluso Radeljak.
Infine, è intervenuta anche Sonja Polonijo, una delle utenti, che ci ha raccontato la sua esperienza. “Un’esperienza molto positiva. Uso Reencle da un anno e mezzo e devo ammettere di averlo messo alla prova per bene. All’inizio seguivo alla lettera le istruzioni d’uso, ma poi ho iniziato a sperimentare di tutto e devo dire che ha funzionato benissimo, ha fatto il suo dovere. Tutto è filato liscio. Mi fa particolarmente piacere che sia stata proprio Abbazia ad avviare questo progetto pilota, perché è la punta di diamante del nostro turismo e l’assenza di cattivi odori è qualcosa che va assolutamente garantita. E con questa soluzione gli odori sgradevoli non ci sono. Tutte le destinazioni turistiche dovrebbero adottarla. Non esiste turismo di alta qualità se si avvertono cattivi odori. Il compost che ho ottenuto non puzza assolutamente, ma sa di caffè”, ha concluso.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
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