Ad Abbazia al turno di ballottaggio si ripropone la sfida tra l’attuale sindaco Ivo Dujmić, indipendente, e Fernando Kirigin, candidato dell’SDP. Quattro anni fa i due arrivarono al secondo turno in parità, con Kirigin in vantaggio di un solo voto.
La spuntò Dujmić. Quest’ultimo si è aggiudicato domenica il 37,31 per cento dei voti, mentre Kirigin è al 29,29. Restano distanti Neva Slani (AM-Unione del Quarnero) con il 16,57, Marko Ćorić dell’HDZ con il 7,81, Ante Štampalija (DDI, Iniziativa quarnerina), con il 5,36 e l’indipendente Alen Sršen con il 2,18 per cento.
L’attuale sindaco Ivo Dujmić è primo anche con la sua lista per il Consiglio cittadino con il 28,56 per cento delle preferenze, ancora davanti alla lista dell’SDP guidata da Fernando Kirigin che ha conquistato il 26,03 per cento. AM e Unione del Quarnero sono terzi con il 20,42 e l’HDZ quarto con il 9,6 per cento. Dieta e Iniziativa quarnerina sono al 7,27.
Sotto la soglia del 5 per cento l’HSU, la lista indipendente di Alen Sršen e i Riformisti. Alle amministrative del 2017 in vetta c’era l’SDP davanti alla lista di Dujmić.
Dujmić ringrazia gli elettori sottolineando che è terminato soltanto il primo tempo della contesa: “Ringrazio per il sostegno alla mia candidatura e alla lista per il Consiglio cittadino, ma saluto anche tutti quelli che hanno votato per gli altri. Questa è democrazia. Il fatto che io abbia ricevuto la percentuale maggiore delle preferenze sta a dimostrare che finora abbiamo lavorato bene”. In ogni caso, Dujmić non è del tutto soddisfatto sapendo di non poter disporre di una maggioranza e di dovere nuovamente operare in coabitazione.
Kirigin è consapevole che l’attende un duro confronto con Dujmić, ma è anche soddisfatto del risultato: “Adesso dobbiamo continuare a comunicare con i cittadini e motivarli a uscire alle urne per il turno di ballottaggio. Vogliamo continuare a lottare affinché ad Abbazia ci sia maggiore attenzione per tutte le generazioni e che si arresti il trend che vede tanti giovani lasciare la nostra città per cercare lavoro altrove”.
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