Abbazia. Allarme obesità: bisogna reagire

Si conclude oggi il 1º Simposio adriatico sul tema

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Abbazia. Allarme obesità: bisogna reagire
Jason Halford, Davor Štimac e Sanja Klobučar. Foto: RONI BRMALJ

Dalla diagnosi alla cura. È questo il titolo del 1º Simposio adriatico sull’obesità e della riunione dell’Associazione europea per l’obesità (EASO), che si svolge ad Abbazia, patrocinato congiuntamente dal Ministero della Scienza e dell’Istruzione della Repubblica di Croazia, dall’Accademia nazionale delle scienze mediche, dalla Città di Abbazia e dall’Ente per il turismo del Quarnero. La tre giorni, che terminerà oggi, ha visto la presenza di numerosi relatori che hanno voluto dare il loro contributo in vista della Giornata mondiale dell’obesità, il cui motto di quest’anno recita “Let’s talk about obesity”, ovvero “Trattiamo di obesità”.

Primi in Europa
Tanti i temi trattati nei primi due giorni, come spiegato da Davor Štimac, presidente della Società nazionale per l’obesità. “L’obesità è un problema del quale dobbiamo parlare molto più spesso. Infatti, siamo i primi in Europa per quanto riguarda il numero di persone obese. Oltre il 65 p.c. degli adulti soffre di questa malattia e ogni terzo bambino in età tra gli 8 e i 9 anni ne è affetto. I numeri sono in aumento e se continuiamo di questo passo, le generazioni odierne purtroppo non raggiungeranno le aspettative di vita di quelle di oggi. L’obesità è una malattia che va curata sin dalla più tenera età, motivo per cui molti dei temi trattati in questi giorni sono stati dedicati proprio ai bambini e su come aiutarli a curarsi. Al Simposio hanno preso parte tantissimi esperti del campo provenienti da varie parti d’Europa, i quali hanno esposto le loro esperienze affinché il numero degli obesi in Croazia inizi a scendere. Siamo un popolo di persone in sovrappeso e dobbiamo reagire”, ha sottolineato Davor Štimac. Jason Halford, presidente dell’EASO e docente dell’University of Leeds (Regno Unito), ha voluto sottolineare quanto sia importante il regime alimentare. “Sono uno psicologo e vedo quanto sia importante curare i pazienti anche da questo punto di vista – ha spiegato –. Negli ultimi 30 anni, l’obesità è in continuo aumento, in particolar modo in Europa. Bisogna reagire già con i bambini perché una volta diventati grandi difficilmente cambieranno le loro abitudini alimentari. Di conseguenza, aumentano il diabete e le malattie cardiovascolari. È un circolo vizioso. La nostra vita è stata prolungata grazie all’avanzare della medicina. Ora, con l’obesità stiamo facendo dei passi indietro. Non ci sono soluzioni semplici. Dobbiamo insegnare alla popolazione a nutrirsi in modo genuino e non soltanto riempirsi di calorie. Solo così la percentuale degli obesi diminuirà”.
Sanja Klobučar, vicepresidente della Società nazionale per l’obesità, ha spiegato infine che al giorno d’oggi esistono anche medicine per curare l’obesità. “In tal modo possiamo ridurre sensibilmente anche i casi di diabete mellito del tipo 2. Curando l’obesità eviteremo tutta una serie di altre malattie curabili e non”, ha detto.

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