Voto maggioritario a turno unico

Alla Commissione parlamentare per le nazionalità accolta la modifica della Legge sulle elezioni dei deputati, italiano e ungherese, ai seggi garantiti alla Camera di Stato. Fa eccezione l’esponente della Levica d’accordo con la richiesta di ballottaggio del presidente UI, Maurizio Tremul

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Voto maggioritario a turno unico

Seduta dedicata alle modifiche della Legge sulle elezioni alla Camera di Stato, ieri a Lubiana, per la Commissione parlamentare per le nazionalità, presieduta da Ferenc Horvath. I deputati hanno esaminato le proposte per rivedere il sistema elettorale nel capitolo riguardante l’elezione dei rappresentanti delle Comunità nazionali, ungherese e italiana. Il testo in dibattito è stato presentato dal parlamentare italiano, Felice Žiža. Ha rilevato che il sistema Borda, attualmente in uso, è stato a più riprese al centro di valutazioni, per la prima volta nel 2011, quando si era cercato il modo di ovviare alle sue manchevolezze. Principalmente si tratta della complessità nell’espressione delle preferenze, che richiede all’elettore di creare una graduatoria tra i candidati iscritti sulla scheda elettorale. Ciò porta a confondere gli aventi diritto al voto e richiede anche un complesso sistema di spoglio, dove la commissione deve trasformare in punti le preferenze espresse. Per semplificare il tutto viene proposto ora di introdurre il sistema maggioritario a turno unico, analogamente alle regole elettorali per i Consigli comunali e per i Consigli delle CAN comunali. Lo stesso sistema è in uso in altri Paesi, come ad esempio in Croazia per l’elezione del deputato italiano al Sabor. Il legislatore intende affrontare anche la questione della legittimità dei candidati. Per presentarsi dovranno raccogliere il sostegno dell’1,5% degli aventi diritto al voto. Concretamente per i connazionali significherebbe passare dalle attuali 30 a circa 45 firme d’appoggio alla candidatura. A nome del governo il ministro della funzione pubblica, Boštjan Koritnik, ha espresso pieno appoggio alle norme proposte. Altrettanto ha fatto il direttore della Commissione elettorale nazionale Dušan Vučko, che ha rilevato come si vada verso un sistema elettorale più efficace. Della stessa opinione anche il direttore dell’Ufficio governativo per le nazionalità, Stanko Baluh, che ha definito il sistema Borda obsoleto e ha ricordato come in passato sia già stato oggetto di ricorsi alla Corte costituzionale. Positiva anche la valutazione del presidente della CAN costiera, Alberto Scheriani. Ha sottolineato come lo stesso Consiglio da lui presieduto abbia dato parere favorevole al maggioritario a turno unico, che è garanzia di democrazia, alla pari di quanto accade, con le stesse regole, nei Consigli comunali. Di opinione diversa il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. Ha sottolineato che, prima del definitivo appoggio in sede di CAN costiera, la CAN di Isola si era espressa per il maggioritario a doppio turno e che simili posizioni erano emerse anche nel corso di un dibattito pubblico in seno alla CNI. Questo sistema, a suo avviso, consentirebbe la migliore rappresentatività al parlamentare eletto in quanto la sua elezione è espressione delle volontà della maggioranza assoluta degli appartenenti alla CNI iscritti negli elenchi elettorali particolari e che si sono recati alle urne. Potrebbe inoltre essere adattato alle necessità, riducendo a una settimana la pausa tra il primo turno di votazioni e il ballottaggio. Tremul ha rilevato che non vi sono dettami costituzionali che impediscano il maggioritario a doppio turno e nemmeno intoppi di carattere procedurale, come ad esempio il termine massimo per la costituzione del nuovo Parlamento, dopo le elezioni. Ha ritenuto congruo il numero di firme d’appoggio che sarà richiesto ai candidati. Gli esponenti dei partiti presenti si sono tutti schierati a favore del maggioritario a turno unico proposto nel testo di legge, ad eccezione della Levica (Sinistra). Il deputato capodistriano, Matej T. Vatovec, ha convenuto che il sistema Borda è superato e genera confusione tra gli elettori. Il maggioritario a turno unico è un passo avanti, ma secondo lui presenta alcune lacune. In particolare non consente di eleggere il deputato delle Comunità nazionali con una chiara maggioranza, se i candidati sono più di due. Anche a suo avviso non vi sarebbero eccezioni costituzionali che impediscano il ballottaggio e pertanto sarebbe il caso di valutare ancora una volta la soluzione definitiva. Al termine la Commissione per le nazionalità ha espresso appoggio con nove preferenze a favore, con il solo voto contrario di Vatovec, alle modifiche del sistema elettorale già in dibattito.

Ferenc Horvath e Felice Žiža

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