«Vedute di Isola d’Istria». Un percorso di memorie

Presentata la pubblicazione di Ferruccio Delise e Franco Stener nata dalle interviste basate sulle immagini di cartoline d’epoca

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«Vedute di Isola d’Istria». Un percorso di memorie

Accanto alle numerose pubblicazioni dedicate alla località, si aggiunge una nuova dal titolo “Vedute di Isola d’Istria – lavoro, ambiente e tempo libero”. Autori del volume sono due amici di lunga data della Comunità Italiana isolana, Ferruccio Delise e Franco Stener. Delise è tra l’altro autore di diverse pubblicazioni dedicate a Isola, edite dal Mandracchio e in passato appoggiate da Silvano Sau. Sfruttando le belle giornate e sempre attenendosi alle misure di prevenzione sanitaria in atto, la CAN di Isola assieme al Manzioli Wine Bar hanno ospitato all’aperto la presentazione del progetto. La coordinatrice culturale della CAN, Agnese Babič ha introdotto la serata salutando i presenti, tra i quali Mario Paolo Depase, segretario dell’Associazione delle Comunità Istriane – Onlus, editore della pubblicazione. L’idea del progetto è partita da Franco Stener, tenendo tra le mani la collezione di cartoline d’epoca del padre Italico, ritraenti località da Muggia a Ragusa, custodite ora dall’Istituto Regionale della Cultura Istriana di Trieste. Contattato l’amico Delise, isolano di nascita con cui condivide la passione per la storia e conosciuto in gioventù al circolo Canottieri Pullino, hanno selezionato le immagini relative a Isola. Il lavoro iniziò nel 1994, quando Delise munito delle immagini incontrò 27 nativi esuli isolani di Muggia, Trieste e Opicina, di cui il più anziano aveva 92 anni. Gli intervistati entrarono nelle immagini e si raccontarono, rivivendo ricordi di una quarantina di anni prima. Ne uscirono memorie difficilmente sovrapponibili per la diversa età degli interlocutori. Il lavoro allora venne interrotto ma ripreso nel 2019, quando assieme a Stener fu definita la struttura del volume. Le suggestive 93 cartoline, risalenti tra il 1899 e il 1943, sono pubblicate in due versioni, una ingrandita e una in grandezza originale, che riporta con dei bollini i luoghi e i nomi delle singole contrade, case, vie, piazze e famiglie di allora, la provenienza delle singole cartoline i mittenti e i destinatari. Tutti i nomi citati si riferiscono alla pianta topografica del 1940 allegata, elaborata dall’isolano Giovanni Russignan. Non volendo realizzare un consueto album di cartoline per far semplicemente breccia nei ricordi, gli autori hanno voluto arricchire le pagine con approfondimenti includendo una selezione di brani tratti da libri, testi storici o articoli di giornali degli anni Venti e Trenta, che trattano la storia di Isola dal periodo romano ai giorni d’oggi. Per dare un senso logico alla sequenza di immagini, Stener ha proposto un itinerario, che prendesse spunto dalla visita nella cittadina dal mare di un ipotetico “foresto” e avrebbe fatto ritorno a Trieste lungo la tratta della Parenzana. La veste grafica è stata realizzata da Fabrizio Masi, capodistriano di origine. Trattasi dunque di un prezioso e insolito volume, che offre diverse possibilità interpretative e come sottolineato in chiusura dalla Babič, un documento importante per la memoria storica delle future generazioni.

Ferruccio Delise, Franco Stener e Agnese Babič

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