TV Capodistria, mezzo secolo di vita nel 2021

Al Comitato per i programmi RTV per la CNI, approvato il Piano di produzione per l’anno prossimo

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TV Capodistria, mezzo secolo di vita nel 2021

Tornato a riunirsi il Comitato per i programmi RTV per la Comunità Nazionale Italiana in seduta ordinaria per discutere la proposta del Piano di produzione 2021. In apertura, il direttore generale Igor Kadunc ha ricordato che il Bilancio rettificato non è stato approvato e si continua a operare in dodicesimi. A detta del direttore l’anno a venire potrebbe chiudersi con un disavanzo di 8 milioni di euro, di cui una parte potrebbe essere coperta dalla vendita di titoli. In ogni caso, secondo il parere giuridico ottenuto da Kadunc, la sopravvivenza dell’Ente pubblico radiotelevisivo è legata al diritto costitutivo dei cittadini all’informazione. Nell’occasione, comunque, è stata data via libera al Piano di produzione 2021 per i programmi italiani. L’anno sarà caratterizzato dal mezzo secolo di vita di TV Capodistria. L’esistenza dei media in lingua italiana assicura il mantenimento della specificità del territorio, secondo il caporedattore responsabile dell’emittente televisiva, Robert Apollonio. Assieme all’omologo della Radio, Aljoša Curavić, nell’esporre le rispettive relazioni per il trimestre luglio-settembre, hanno colto nuovamente l’occasione per lodare tutte le figure professionali che svolgono il proprio lavoro con grande sinergia e impegno, specie in tempo di epidemia. Entrambi i mezzi di informazione e intrattenimento, con il concludersi dell’estate, hanno ripreso con la programmazione regolare. Tra le realizzazioni che vanno in onda in questo periodo e riscuotono una buona approvazione del pubblico, il programma televisivo “Mosaico Adriatico” e la serie di concerti radiofonici. Come rilevato dal vicedirettore RTV Antonio Rocco, il programma si sta realizzando quasi per intero, ma alcuni progetti hanno accusato ritardi a causa della situazione legata al Covid. Gli stessi provvedimenti per tutelare ospiti e dipendenti vanno a incidere sulla realizzazione, specie se associata al perenne problema della mancanza di dipendenti. Questi dovrebbero aumentare l’anno prossimo, viste le garanzie nel Bilancio statale per l’assunzione di altri tre giornalisti, mantenendo i pochissimi posti di lavoro in lingua italiana del territorio, così Alberto Scheriani, presidente del Comitato di programma. Sulla stessa linea anche David Runco, rappresentante della CNI nel Consiglio di programma RTV, il quale ha auspicato che si arrivi almeno a stabilizzare la situazione del personale, ritenendo che la CNI abbia fatto la propria parte. La seduta è stata anche occasione di chiarimento riguardo al diverbio tra Runco e Kadunc proprio tramite i canali dell’ente pubblico in seguito al voto di sfiducia del direttore generale, rimasto al proprio posto per una sola preferenza. La posizione espressa, ha spiegato Runco, è stata motivata dall’intento di far sentire la nostra voce e non per fare polemica. Nel contesto Scheriani ha sottolineato la posizione di apartiticità della CNI, la quale insiste sul mantenimento e lo sviluppo dei programmi CNI. È stato di poche parole riguardo la questione, invece, il direttore generale, precisando che in quanto non avesse avuto successo nel convincere un numero sufficiente di consiglieri di essere all’altezza del proprio incarico, oggi non ricoprirebbe più la funzione. Kadunc ha invitato nuovamente a fare di più per farsi conoscere nel resto della Slovenia; dove si sa poco dell’esistenza della CNI. Tra le proposte dei vertici, la traduzione simultanea in italiano delle dirette delle conferenze stampa giornaliere del governo sulla situazione epidemiologica, idea scaturita dal colloquio con l’ombudsman. Una realizzazione che risulta impegnativa, si è espresso Rocco a riguardo, ricordando che gli interventi vengono ripresi e approfonditi regolarmente nei contenuti informativi.

La sede di TV Capodistria

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