Strugnano. Festa dei cachi: parte della ricca identità locale

Grande interesse del pubblico già alla prima giornata della Festa, giunta ormai alla sua 21esima edizione

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Strugnano. Festa dei cachi: parte della ricca identità locale
La 21esima festa dei Cachi. Foto: MARIANGELA PIZZIOLO

Con un affettuoso passaggio di testimone da Gianfranco Giassi a Marina Knez alla presidenza della Società Turistica Solinar, si è aperta ieri la 21ª edizione della Festa dei Cachi di Strugnano. L’evento, nato nel 2000 e interrotto solo a causa della pandemia, celebra un frutto che è diventato parte integrante dell’identità locale, grazie all’impegno e alla dedizione dei coltivatori della zona. La valle di Strugnano, che ospita il 30% delle piantagioni di cachi del Paese, beneficia di condizioni climatiche ideali che permettono la coltivazione di una varietà pregiata, in grado di tingere l’autunno di vivaci sfumature arancioni e arricchire le tavole con il suo sapore dolce. Nonostante un’annata particolarmente complicata a causa delle abbondanti piogge primaverili e della siccità estiva, i produttori hanno mostrato grande resilienza, qualcuno adattandosi anche con sistemi di irrigazione. “La natura ci ha dato frutti grandi e frutti piccoli”, ha dichiarato la nuova presidente Marina Knez, sottolineando che: “L’importante è che questa tradizione rimanga, nonostante i raccolti e nonostante le difficoltà finanziarie. Lo facciamo per noi e per la gente”. La Festa dei Cachi, infatti, non è solo un momento di celebrazione agricola, ma anche un’occasione per valorizzare le eccellenze gastronomiche e culturali e la coesione della cittadina. L’inaugurazione, avvenuta alla presenza dei vicesindaci di Pirano, Christian Poletti e Rober Fakin, ha visto la tradizionale benedizione del raccolto impartita dal parroco Bojan Ravbar, un gesto simbolico che ha unito sacralità e riconoscenza per i doni della terra. Brina Knez, presidente della Comunità Locale, ha ricordato come questa festa sia stata voluta proprio dagli abitanti di Strugnano per celebrare il proprio territorio, e ha aggiunto: “In Giappone, il cachi è noto come albero della pace. Ci auguriamo che parta anche da qui, dalla nostra soleggiata valle, un messaggio di collaborazione e di comprensione, un invito a prendersi cura della natura e del prossimo”. Il profondo legame con la natura è stato ribadito anche dal presidente del Parco Naturale di Strugnano, Marko Starman, che ha sottolineato l’importanza del lavoro condiviso per preservare l’ecosistema e garantire la sostenibilità del territorio. La festa proseguirà oggi e domani, nei tendoni allestiti presso il parcheggio del centro KRKA Talaso, dove i visitatori potranno degustare e acquistare marmellate, centrifugati, cioccolatini, grappe e frutti essiccati a base di cachi. Non mancherà un ricco programma culturale che comprende musica, arte e storia, in compagnia della Famea dei Salineri, gruppo della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano.

Gianfranco Giassi e Marina Knez.
Foto: MARIANGELA PIZZIOLO
La Famea dei Salineri.
Foto: MARIANGELA PIZZIOLO

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