Sindacati, lavoratori frontalieri discriminati

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Sindacati, lavoratori frontalieri discriminati

Tradizionale incontro in vista del Primo maggio ieri al valico di Rabuiese tra i leader sindacali di Italia e Slovenia. Il presidente della Confederazione ‘90, Peter Majcen, ha evidenziato la minaccia di guerra estesa che il mondo intero sta affrontando. Ha pertanto auspicato che si sviluppi il dialogo per la pace. Majcen ha segnalato oltretutto nuove discriminazioni nei confronti dei lavoratori transfrontalieri, senza residenza in Italia. La nuova legge li ha privati del​​ diritto agli assegni familiari, spettanti ai loro colleghi che vivono in Italia. Il leader sindacale ha invitato i governi di entrambi i Paesi a trovare una soluzione a questo problema. Majcen ha anche ricordato che i Sindacati su entrambi i lati del confine, avevano avvertito in passato dell’inadeguatezza del rigassificatore di Zaule, ribadendo che “per le stesse ragioni, non è appropriato che questo venga costruito a Capodistria o in qualsiasi altra parte dell’area costiera”. Roberto Treu, presidente del Consiglio sindacale interregionale del Friuli Venezia Giulia, ha chiesto una regolamentazione della situazione dei frontalieri. Come ha affermato, ogni giorno vengono a lavorare in Italia tra i 12mila e i 15mila lavoratori provenienti da Slovenia e Croazia, mentre contemporaneamente circa 1.500 lavoratori italiani vanno a lavorare in Slovenia o in Croazia. Treu ha anche ricordato che il tradizionale appuntamento si è svolto davanti al monumento eretto dai Comuni di Muggia e Capodistria nel 2004, al momento dell’adesione della Slovenia all’Unione Europea, a testimonianza dell’amicizia e della cooperazione transfrontaliera. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Capodistria, Aleš Bržan, mentre il suo omologo di Trieste, Roberto Dipiazza è stato trattenuto altrove da inderogabili impegni e non ha potuto essere presente. Bržan ha sottolineato l’intreccio di rapporti di collaborazione e convivenza nella zona di confine e ha accolto con favore l’impegno di tutti i Sindacati per migliorare lo status dei lavoratori transfrontalieri. Ha sottolineato, inoltre, l’importanza della tutela ambientale e il parere negativo del Comune di Capodistria sul rigassificatore in regione.

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