Scuola. 2.000 in piazza a Capodistria

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Scuola. 2.000 in piazza a Capodistria

LUBIANA/CAPODISTRIA | Grande adesione alla seconda giornata di scioperi organizzati in Slovenia dal Sindacato dell’istruzione (SVIZ) in 11 città, tra le quali anche Capodistria. All’iniziativa di protesta hanno aderito complessivamente circa 40mila iscritti al Sindacato. Di questi circa 12mila, stando alle stime dello SVIZ, sono scesi in piazza a Lubiana, Maribor, Celje… A Capodistria sono scesi in piazza Tito (già piazza Duomo) circa 2.000 tra insegnati e altri lavoratori delle scuole di tutto il Litorale. Da quanto riporta Radio Capodistria, dal palco è stata salutata anche la presenza degli insegnanti ed educatori degli asili e delle scuole con lingua d’insegnamento italiana. “Prima di tutto vorrei sottolineare che noi insegnanti siamo molto avviliti perché il governo non ci ascolta. Siamo al punto di non ritorno, perché chiediamo quello che ci è stato tolto. Niente di più, niente di meno. C’è stata un’ottima adesione da parte di tutte le scuole e asili del Litorale, anche delle istituzioni scolastiche italiane, siamo contenti di essere qua così numerosi”, ha dichiarato ai microfoni dell’emittente capodistriana la fiduciaria sindacale della scuola elementare Pier Paolo Vergerio il Vecchio di Capodistria, Blanka Radojkovič Čebular.

Lo sciopero generale di ieri è stato organizzato dallo SVIZ dopo il fallimento dei negoziati con il governo. “Dopo aver accettato la proposta di accordo sull’aumento degli stipendi il governo non ha voluto siglarlo”, ha fatto sapere nei giorni scorsi il segretario generale del Sindacato, Branimir Štrukelj, che ha annunciato il prosieguo della battaglia contro le disparità salariali. Diametralmente opposte le spiegazioni fornite dal premier Miro Cerar che martedì si era detto dispiaciuto per il fatto che non si è trovata un’intesa. “Il dialogo deve proseguire e farò il possibile per trovare una soluzione. Non tutto però dipende dal governo”, aveva aggiunto Cerar. Ora, riposti gli striscioni e i cartelli riportanti gli slogan della protesta bisognerà tornare al tavolo delle trattative. Nel caso non si trovi un accordo dal Sindacato annunciano un terzo sciopero il 17 aprile. 

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