Sansa d’oliva fertilizzante per terreni

Sulla base degli studi condotti dai ricercatori dell’Istituto nel campo dell’olivicoltura, a livello di governo definite le regole sull’uso degli scarti prodotti durante la lavorazione

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Sansa d’oliva fertilizzante per terreni

A livello governativo è stato approvato il decreto sui tipi di residui, prodotti durante il processo di estrazione dell’olio dalle olive, da utilizzare per la concimazione dei terreni agricoli. Nello specifico si tratta di sansa di oliva secca, umida o bagnata e l’acqua vegetale, hanno riferito in un comunicato stampa i vertici del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria. L’adozione del suddetto decreto rappresenta il riconoscimento degli studi durati molti anni e che hanno impegnato i ricercatori dell’Istituto per l’olivicoltura, ha osservato la responsabile Maja Podgornik. Il decreto determina nel contempo le modalità dell’utilizzo degli scarti in funzione di fertilizzanti sui terreni agricoli, la loro manipolazione e le condizioni per lo stoccaggio, nonché la data di produzione della sansa di oliva e dell’acqua vegetale, dove possono essere utilizzate per la concimazione dei terreni agricoli e i nutrienti vegetali in esse contenuti. Al regolamento si dovranno attenere i titolari di frantoi e aziende agricole, intenzionati a utilizzare come concime gli scarti ottenuti durante il processo di lavorazione delle olive. I termini per il loro uso sono chiari: possono essere utilizzati come fertilizzante organico entro e non oltre le 24 ore dalla loro formazione. Tuttavia, nel caso la sansa di oliva e l’acqua vegetale vengano mescolate in fase di impasto con le sostanze ottenute nei processi precedenti, possono essere utilizzate in media per un massimo di sette giorni dalla loro formazione, se sono trascorsi al massimo 14 giorni dall’inizio del riempimento del magazzino o da ogni suo precedente completo svuotamento. Come riportato nel comunicato, i frantoi devono monitorare il riempimento e lo svuotamento del magazzino e tutti i responsabili devono conservare i dati sulla consegna, ricezione e utilizzo della sansa di oliva. A seconda del contenuto di sostanze secche nella sansa di oliva, queste fungeranno da fertilizzanti organici liquidi o solidi. Il Centro di ricerche scientifiche di Capodistria accoglie con favore l’adozione del regolamento. “Un grande contributo al raggiungimento di questo risultato è stato fornito anche dai progetti di ricerca dell’Istituto, in particolare con l’avvio di una cooperazione transfrontaliera nel compostaggio dei sottoprodotti dell’olivicoltura e la possibilità di utilizzo dei residui di produzione”, ha spiegato la responsabile dell’Istituto Maja Podgornik, sottolineando tra l’altro, che alcune restrizioni imposte dal regolamento, inerenti l’utilizzo della sansa, richiederebbero un’attenzione particolare.

Un florido uliveto

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