“San Nazario tra leggenda e storia” e stato il protagonista della seconda giornata scientifica organizzata dal Centro “Carlo Combi” presso la scuola elementare “Pier Paolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria. Dopo aver conosciuto, a ottobre, la figura di Santorio Santorio, le classi dalla prima alla quinta hanno potuto approfondire il mito di San Nazario, figura cardine della città. La presentazione di Roberta Vincoletto ha offerto agli studenti un racconto vivace e coinvolgente su San Nazario, spesso raffigurato con in mano una miniatura della città di Capodistria, di cui è patrono e protettore. La tradizione narra che Nazario di Boste fu nominato vescovo di Capodistria proprio 1500 anni fa, nel 524, quando la località era ancora un’isola circondata dal mare. Secondo la leggenda, il Santo giunse in città camminando miracolosamente sul mare, lasciando una scia di luce che tornò ad essere visibile ogni 19 giugno, data della sua festa, fino agli inizi del XX secolo. Le sue reliquie, che vennero addirittura trafugate e poi restituite dai genovesi, furono poste nella Cattedrale, dove si trovano tuttora, in un prezioso sarcofago che può essere aperto solo da tre chiavi. All’interno, secondo una foto del Novecento di Libero Pizzarello, vi erano le ossa del santo e un grosso e prezioso anello d’oro. I festeggiamenti del patrono, culminanti con la processione di giugno, includevano tradizioni come la benedizione dei profumati spighi di lavanda, e l’addobbo delle finestre lungo il percorso con drappi, tappeti e oggetti preziosi. Il busto d’argento veniva accompagnato dalle confraternite cittadine, che sfilavano con i fanali, strumenti in legno e candele simbolo di devozione. Tra i dolci tipici della festa patronale non mancavano i bussolai, una specialità veneziana molto diffusa anche in Istria. L’ultima processione, immortalata in alcune foto di Pizzarello che la Vincoletto ha mostrato ai ragazzi, risale al 1955, ma quest’anno è stata riproposta proprio per il 1500esimo, simbolico anniversario della città. Dopo la presentazione, gli alunni sono stati accompagnati da Roberta Vincoletto e Kristian Knez a esplorare alcuni dei luoghi di Capodistria legati a San Nazario. Hanno ammirato la lunetta affrescata e il rilievo all’esterno del Duomo, dove, tra l’altro è custodito uno dei dipinti più pregiati della Slovenia: la pala di Vittore Carpaccio del 1516.. Al Palazzo Pretorio è stato mostrato loro un trittico raffigurante il santo, mentre a Palazzo Tarsia hanno potuto vedere pannelli della mostra “San Nazario e Capodistria”, nonché un costume processionale della Confraternita del Santissimo Sacramento, i fanali lignei laccati d’oro e una copia di un antico pluteo, una balaustra marmorea secolare rinvenuta all’interno della Cattedrale solo nel 2019. Infine, hanno visitato la Rotonda di Sant’Elio, probabilmente il monumento sacro più antico di Capodistria, dove quattro nuove tele del pittore Paolo Orlando raffigurano i santi più importanti della città. Altre importanti raffigurazioni e dediche a San Nazario si trovano nella campana del 1333, una delle più antiche della Slovenia, al Museo Regionale e presso la parrocchia. Si tratta di elementi che testimoniano una devozione che, pur se mutata nei secoli e pur se intrisa di storia e leggenda, continua ad affascinare.
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