«Pirano in tasca»: scrigno autentico

La pubblicazione a cura di Daniela Paliaga presentata al Centro «Mediadom Pyrhani»

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«Pirano in tasca»: scrigno autentico

Che Pirano sia uno scrigno pregno di tracce del suo passato, ricco patrimonio storico e culturale è ben risaputo. Gioiello sul mare di cui in primis i suoi abitanti, quelli autentici, che sono il suo cuore pulsante, se ne rendono ben conto, conservando tradizioni e cercando di tutelare l’incommensurabile valore. Particolarmente spoglia in quest’ultimo periodo di restrizioni dovute al coronavirus, un occhio attento scorge più facilmente i tanti particolari, da quelli più vistosi ad altri timidamente celati o talmente piccoli, da non notarli nemmeno. Avendo instaurato un legame e affetto profondo con Pirano, Daniela Paliaga Janković gli ha dedicato dopo i due volumi “Per piazze e cortili alla ricerca dell’acqua” edito nel 2017 e “Storia di un faro” uscito due anni più tardi, una terza pubblicazione dal titolo “Pirano in tasca” pubblicata quest’anno. Di tratta di un notes formato tascabile in versione bilingue, corredato da eloquenti fotografie realizzate da Peter Litavsky e con la veste grafica curata da Duška Đukić. Il libriccino, presentato in seno alla Comunità italiana piranese un mese fa, è destinato, come spiegato in quell’occasione dalla presidente della CI “Giuseppe Tartini“ Manuela Rojec, anche in veste di traduttrice della pubblicazione “a chi vuole conoscere l’autenticità piranese più a fondo, a chi la guarda ma non la vede, a chi la ama ma non abbastanza e quindi non la cura e la trascura”. Daniela Paliaga, nata a Rovigno, oggi si definisce una piranese, cultrice della cittadina alla quale ha dedicato studi approfonditi, che ha voluto condividere con i suoi concittadini. “Pirano in tasca” è stato presentato mercoledì sera anche al pubblico sloveno, trasmesso attraverso il canale Youtube del Centro culturale “Mediadom Pyrhani”. Anche se il libro nasce all’interno della Comunità italiana piranese, da una serie di pillole di curiosità pubblicate su Facebook, c’è l’interesse di condividere la ricerca e le scoperte con il resto della popolazione anche per approfondire la conoscenza reciproca. “Tanti abitanti, magari trapiantati in città da 30, 40 o 50 anni, passano accanto a monumenti, palazzi, statue, chiese senza chiedersi quando furono costruite, perché, cosa raccontano, a chi furono dedicati”, ha spiegato l’autrice, volendo pertanto dischiudere numerosi dati e curiosità per sensibilizzare la popolazione in merito al ricco bagaglio che la cittadina custodisce. Ha inoltre aggiunto che “attraverso i suoi dettagli, si conosce la sua storia e chi ha scelto Pirano per viverci e mettervi le radici, è più attento ai cambiamenti e cerca di prendersene cura anche mantenendola pulita e conservata quanto meglio”. Alla presentazione, moderata dalla Rojec, la Paliaga Janković e Litavsky hanno svelato le difficoltà incontrate durante le passeggiate per le strette viuzze e quanto di bello hanno condiviso durante il lavoro svolto assieme tra novembre e dicembre. Per approfondire e divulgare la storia di Pirano, l’autrice ha rilevato che sta lavorando a un nuovo progetto inerente le antiche scritte scolpite nella pietra sulle facciate o negli interni dei palazzi, abitazioni o su lastre dimenticate in qualche magazzino. Ad affiancarla in questa nuova avventura anche il collega Andrej Preložnik, con il quale ha già svolto in passato uno studio sulle mura della città e per il contributo fotografico collaborerà probabilmente ancora con Litavsky.

La presentazione di “Pirano in tasca”

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