
Profondo cordoglio in seno alla Comunità Nazionale Italiana per la scomparsa di Giulio Ruzzier. Noto attivista della Comunità degli Italiani di Pirano, aveva passato gli anni giovanili tra Isola, dove aveva frequentato l’istituto professionale e Pirano, dove aveva lavorato presso il locale cantiere. Aveva usato il suo estro artistico e la sua capacità manuale per tutelare il ricordo del patrimonio storico-culturale locale. La sua residenza a Parezzago era un vero museo della Parenzana, la ferrovia a scartamento ridotto che collegava Trieste all’Istria. Usando materiali di recupero, Giulio aveva costruito i modellini delle locomotive in servizio sulla tratta (uno di essi è esposto a Santa Lucia nel luogo dove sorgeva la stazione), mentre i suoi quadri ritraevano le stazioni nelle altre località, anche quelle andate distrutte e di cui vi era solo memoria sui libri. Altro ricordo ricorrente nella sua produzione artistica è stato il tram di Pirano, dismesso nei primi anni ’50 del secolo scorso, importante mezzo pubblico per i trasporti dal centro piranese sino a Santa Lucia. Con la sua abilità manuale aveva costruito uno splendido modellino, che dava l’idea di come poteva svolgersi quotidianamente lo spostamento con questo mezzo di trasporto. Aveva collaborato ancora al restauro del frantoio dell’antico oleificio del Gorgo, altro esempio di tutela del patrimonio industriale istriano. Ruzzier era attivo anche nelle sezioni artistiche della CI “Giuseppe Tartini” e spesso esponeva le sue opere. Importante era stato il contributo che ha dato al recupero della storia delle saline di Sicciole. Per la sua incessante attività tre anni fa era stato insignito dello “Stemma d’oro”, il massimo riconoscimento del Comune di Pirano.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.