Palazzo Tarsia acquisito dalla CAN costiera

Ieri la firma solenne del relativo atto alla presenza di numerose autorità. In tali ambienti troveranno posto varie istituzioni CNI

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Palazzo Tarsia acquisito dalla CAN costiera
Alberto Scheriani, Felice Žiža e Janez Pavčnik. Foto: GIANNI KATONAR

Con la firma solenne di ieri la Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana ha portato a termine l’acquisizione di Palazzo Tarsia. Finora sede del quotidiano “Primorske novice”, è stato rilevato con i mezzi messi a disposizione dal governo sloveno già lo scorso anno, come previsto nell’accordo di collaborazione sottoscritto con il precedente Esecutivo di Lubiana, dal deputato della CNI al Parlamento sloveno, Felice Žiža. Il progetto prevede che nelle sale dello storico palazzo, situato in via del Fronte di Liberazione, già Calle degli Orti grandi, a due passi dal Centro radiotelevisivo e dalla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, trovino posto le istituzioni minoritarie attualmente dislocate in vari punti della città e costrette a pagare alti affitti per gli uffici che occupano.

Radunate sotto lo stesso tetto vedranno facilitate le comunicazioni e potenziate le sinergie. Opereranno a contatto di gomito oltre alla CAN costiera con i suoi uffici, compresi quello nuovo per il bilinguismo e le attività economiche, la CAN di Capodistria, il Centro culturale e di promozione “Carlo Combi”, l’AIAS- Associazione italiana arte e spettacolo, l’Agenzia giornalistica AIA, l’Ufficio di rappresentanza del deputato e non è escluso che possano aggiungersi altri enti. Potranno usufruire dei nuovi vani anche le istituzioni CNI di Isola, Pirano e Ancarano. L’antico edificio, risalente al 17.esimo secolo, fu dapprima residenza della famiglia Percico, per passare in seguito ai Tarsia, influenti nobili capodistriani tra i quali spicca il nome del compositore Antonio.
Alla firma del contratto hanno presenziato l’Ambasciatore d’Italia a Lubiana, Carlo Campanile, il Console Generale a Capodistria, Giovanni Coviello, il direttore dell’Ufficio governativo per le nazionalità, Stanko Baluh, i sindaci e vicesindaci dei Comuni costieri. A siglarlo sono stati il direttore delle “Primorske novice”, Janez Pavčnik e il presidente della CAN costiera, Alberto Scheriani. “Era nostro desiderio recuperare uno splendido palazzo capodistriano, finito in mani private che in questo modo torna ora di proprietà di una istituzione pubblica. Avremo la possibilità di tutelare una parte del patrimonio culturale della città. Abbiamo in piano l’allestimento di una sala ricordo in onore di Antonio Tarsia e ci rallegriamo che in zona operino altre istituzioni italiane come la Radio e la TV, la Comunità degli Italiani capodistriana e tra breve il Museo multimediale della Comunità Nazionale Italiana, curato dall’Unione Italiana con la partecipazione della CAN costiera.
L’atrio di Palazzo Tarsia potrebbe essere adibito anche a spazio espositivo oppure ospitare conferenze e convegni”, ha rilevato il presidente Scheriani, che non ha mancato di ringraziare sentitamente per l’impegno profuso il deputato Felice Žiža. Il parlamentare, prendendo la parola, non ha esitato a definire il progetto il più importante degli ultimi anni nell’edilizia della CNI, se si eccettua quella scolastica. Ha auspicato che presto possano avere una sede adeguata i connazionali di Ancarano, mentre quelli di Pirano hanno bisogno di vani aggiuntivi. Gli uffici a Palazzo Tarsia saranno a disposizione entro la fine dell’anno, quando le redazioni del giornale che li occupano, si sposteranno nel rione periferico di Salara.

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