Nerbini, il fantastico mondo dei fumetti

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Nerbini, il fantastico mondo dei fumetti

CAPODISTRIA| Con la mostra “Pow… bang… gulp! Missione avventura: il fantastico mondo dei fumetti di Nerbini”, la Comunità degli Italiani ha omaggiato l’arte del fumetto e nello specifico il ruolo della Casa editrice fiorentina, che tanto ha contribuito alla sua espansione in Italia. L’inaugurazione dell’allestimento è stata preceduta, sabato sera, dalla conferenza sullo stesso tema, cui hanno partecipato Costantino Nerbini, pronipote di Giuseppe, fondatore della celebre Casa editrice, affiancato dalla consorte, nonché Dario Fontana, curatore della mostra, che rimarrà visibile a Palazzo Gravisi Buttorai sino all’8 maggio. Durante l’incontro, moderato da Nicoletta Casagrande, responsabile del “Salotto del libro” e introdotto dai saluti di Fulvio Richter, presidente della CAN di Capodistria, è stato chiarito che Giuseppe, iniziando come giornalaio, fu affascinato dai film d’animazione visti al cinema e ispirato a crearne delle strisce su carta. Il suo Topolino, con il carattere della Disney, iniziò a uscire nel 1932, per scoprire poco dopo che il fumetto già usciva e accordandosi di conseguenza per l’acquisto dei diritti per poter proseguire con la stampa. Questa fu regolare nel biennio dal 1933 al 1935, per poi interrompersi. “Fu un po’ un errore, anche se allora il mio bisnonno aveva molto successo anche con altri personaggi, tra cui Cino e Franco e Mandrake, per cui rinunciare a Topolino non parve una mossa sbagliata”, così il pronipote. Come esposto da Fontana, Nerbini fu un innovatore, coraggioso e moderno, che introdusse la nuvoletta nelle tavole dei fumetti che inizialmente furono degli ibridi tra didascalia e nuvoletta. Si trattò di modifiche non bene accette, visto che seguirono varie intimidazioni del Ministero per la cultura, che lo invitavano a diminuire la pubblicazione dei personaggi americani e a non proporre quello stile di pubblicazione, con la Casa editrice che subì una censura sempre più forte anche in relazione al crescente regime fascista. Fu il figlio Mario a ereditare l’attività della Casa editrice, riguardo alla quale, come esposto in serata, rimangono pochi documenti e dati certi, a causa di un incendio scoppiato negli archivi e anche in seguito all’alluvione di Firenze del 1966. Oltre ai fumetti, attraverso i quali venne data predilezione all’avventura rispetto al comico, venne pubblicata la rivista “420” (dal 1914 al 1944), cui collaborò anche Federico Fellini, nella quale oltre alla veste grafica tutti i contenuti sono stati definiti dissacranti ed espliciti per il periodo. Uscì pure una collana di libri gialli, ispirandosi alla “Mondadori”, nonché la rivista mensile illustrata “Fiammetta”, “spinta” e ammiccante per l’epoca. Dodici numeri della pubblicazione, quindi l’intera annata del 1926, sono esposti presso il “Salotto del libro” fino alla fine del mese di maggio. L’evento è stato organizzato dalla CI “Santorio Santorio”, da quella di Crevatini e dall’”Info-Libro” con il sostegno della CAN comunale.

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