Nel campo della sanità bilinguismo da affinare

CAN costiera. Incontro con i vertici delle Case della salute

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Nel campo della sanità bilinguismo da affinare

Una delegazione della CAN costiera, guidata dal presidente Alberto Scheriani e composta dai vicepresidenti Marko Gregorič e Linda Rotter, nonché dal segretario Andrea Bartole ha incontrato ieri i dirigenti delle Case della salute di Capodistria, Isola e Pirano. Il tema principale affrontato è stato il rispetto del bilinguismo negli ambulatori di base, di primaria importanza per l’assistenza dei cittadini. Come ricordato dal presidente Scheriani la struttura demografica della CNI è tale da far ritenere che molti connazionali debbano ricorrere più spesso agli aiuti dei medici. Molti di loro hanno difficoltà a comunicare in sloveno ed è qui che emerge ancora più impellente la necessità di far rispettare il bilinguismo. A promuovere l’incontro è stato il deputato al seggio garantito del Parlamento sloveno, Felice Žiža che, forte anche della sua esperienza di medico e già direttore sanitario dell’Ospedale di Isola, ha posto l’accento sulla necessità di far rispettare il bilinguismo e di garantire la comunicazione del personale medico con i pazienti per fornire loro informazioni basilari per le cure. Il bilinguismo visivo incompleto è stato spesso fonte di critiche ed esposti da parte dei connazionali, ma è soltanto uno degli aspetti del problema.

I partecipanti alla riunione sul bilinguismo nella sanità

I responsabili delle Case della sanità hanno salutato la riunione voluta dalla CAN costiera che consente loro di mettere a fuoco il problema del rispetto dei diritti minoritari. L’infermiera capo del Poliambulatorio di Capodistria, Vanja Kosmina Novak ha rilevato gli sforzi della sua struttura per far rispettare i diritti sul fronte del bilinguismo. In caso di emergenza, come il coronavirus, la situazione è risultata parecchio complessa. Ha auspicato in futuro l’aiuto e la comprensione della Comunità autogestita per migliorare le condizioni attualmente esistenti. Sulla mancanza di fondi per il bilinguismo ha posto l’accento, invece, il direttore della Casa della sanità di Isola, Evgenij Komljanec. I mezzi ottenuti per le traduzioni e le aggiunte salariali dei dipendenti sono insufficienti e causano seri problemi poi al bilancio dei poliambulatori. I Comuni, in qualità di fondatori, non forniscono risorse sufficienti che a loro volta non ottengono dal governo e dall’Ente sanitario nazionale.
Della stessa opinione anche il direttore del Poliambulatorio di Pirano, Matjaž Kranjc che ha rilevato come i finanziamenti siano calibrati sul numero dei dipendenti ma fermi ad oltre un decennio fa mentre l’organico è aumentato. I vicepresidenti Gregorič e Rotter hanno ribadito anche da parte loro che serve una soluzione sistemica delle difficoltà e che le CAN comunali sono pronte a fare la loro parte discutendone con il governo e con le rispettive municipalità. Al termine è stata espressa reciproca soddisfazione per lo scambio di informazioni. La conclusione principale emersa riguarda l’impegno della CAN costiera e del deputato italiano al Parlamento sloveno di intervenire presso i competenti organismi a Lubiana e cercare una soluzione concreta ai problemi legati al bilinguismo nel settore della sanità primaria.

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