Mojca Širok firma un giallo

0
Mojca Širok firma un giallo

Mojca Širok, già corrispondente da Roma della RTV di Slovenia e attualmente una delle giornaliste di punta dell’emittente televisiva nazionale, è nota anche come scrittrice. “Il contratto” (“Pogodba”) è il suo ultimo lavoro, presentato di recente in alcuni incontri nell’area istriana. Moderatore delle serate letterarie è stato Andraž Gombač, giornalista della rubrica culturale del quotidiano sloveno Primorske novice. Si tratta di un thriller, “un genere”, così la Širok, “che mi ha sempre intrigata”. L’ispirazione è nata una sera a Roma, dove ha lavorato da corrispondente per 13 anni, mentre tornava a casa in motorino. “Passando per il quartiere Parioli, le luci soffuse che circondavano le ville lussuose hanno acceso la mia curiosità e fantasia. Chi ci abita? Cosa succede dietro a quelle mura? Erano queste le domande che mi sorgevano e, rientrata in casa, ho scritto il primo capitolo”, ha spiegato la scrittrice. Un lavoro che si è avvalso tuttavia della sua ricca esperienza giornalistica. 
In qualità di corrispondente, infatti, ha conosciuto e presentato al pubblico, con servizi e accurati documentari, realtà molto delicate e difficili, come quella della criminalità organizzata nel Meridione. Il suo ultimo libro è ambientato proprio in Italia dove le organizzazioni mafiose sono profondamente radicate sul territorio. La storia che vede numerosi protagonisti, inizia con un omicidio in zona Parioli dagli inquietanti risvolti mafiosi. “Sono fatti basati sulla realtà che potrebbero, diciamo, accadere pure in un contesto sloveno o di altri Paesi’’, ha osservato la Širok, già autrice di altri tre libri. Da rilevare oltretutto che proprio l’ultimo, “Pogodba”, ha recentemente vinto il prestigioso premio letterario ‘’Modra ptica’’.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display