Marcia mondiale per la pace e la non violenza: Trieste e Pirano in prima fila

Incontro tra sindaci, istituzioni e attivisti per confermare l’orientamento pacifista della nostra regione

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Marcia mondiale per la pace e la non violenza: Trieste e Pirano in prima fila

Nel pomeriggio di ieri al Comune di Pirano si è svolto l’incontro di attivisti locali e rappresentanti dei movimenti pacifisti in vista della seconda Marcia mondiale per la pace e la non violenza. A distanza di un decennio dalla prima, quella europea partirà il 2 ottobre 2019 da Madrid e si concluderà l’8 marzo 2020 sempre nella capitale castigliana, con tappa a Pirano il 25 febbraio del 2020. La Slovenia si unisce, così, ai 97 Paesi partecipanti alla campagna di sensibilizzazione per creare una coscienza della non violenza. Nell’ambito dell’iniziativa globale si svolgerà anche la Crociera della pace, della quale la seconda parte, che interesserà il Mediterraneo orientale, partirà proprio da Pirano. La cittadina aderisce, così, assieme al Museo del mare “Sergej Mašera”, al Comitato pace “Danilo Dolci” e all’Associazione Mondo senza guerre di Trieste, all’idea di un Golfo internazionale di pace. “Abbiamo tentato più volte di riportare la pace con la violenza, ora tentiamo di farlo senza, per cambiare”, è stato il messaggio di Tiziana Volta, coordinatrice del progetto per l’Italia.
L’intervento del presidente dell’UI
“Non possiamo non aderire a un’iniziativa che vede protagonista la pace, la non violenza, la tolleranza e l’integrazione. Confido molto nei quattro sindaci dell’Istria slovena e vedo che stanno collaborando bene su temi importanti. Sono stati toccati anche i temi del clima. Entro il 25 febbraio è necessario che ci sia una grande sensibilizzazione a riguardo, soprattutto sui giovani, sul della scuola per creare una partecipazione vera, perché dietro alle iniziative e alle istituzioni ci sono sempre le persone. Il discorso è ampio ma riguarda risvolti concreti, come l’arrivare alla denuclearizzazione dei porti dell’Adriatico per un grande richiamo a dei valori che sembrano spariti un po’ dalla cronaca quotidiana. Auspichiamo che per le prossime edizioni, venga fissata anche una tappa nell’Istria croata” – ha detto nel suo intervento di Maurizio Tremul, presidente dell’Unione italiana, istituzione che ha svolto un ruolo cruciale di collegamento tra le varie parti.
Tra gli obbiettivi di questa seconda Marcia anche l’entrata in vigore del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, il quale ha bisogno delle ratifiche da parte di 50 Paesi per farlo. Tra questi, però, non ci sono ancora né l’Italia, né la Slovenia, né la Croazia.
L’auspicio di Aurelio Juri
“Entro la data della tappa a Pirano, sarebbe bene che la Slovenia aderisca”, è stato l’auspicio di Aurelio Juri, ex depuato sloveno e europarlamentare. Oltre a numerosi attivisti e ai quattro sindaci dei comuni costieri ha partecipato al coordinamento anche il primo cittadino di Aiello del Friuli, Andrea Bellavite, il quale ha lanciato l’appello di chiudere i porti alle armi a aprirli agli esseri umani.

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